



Articolo pubblicato su Il Resto del Carlino
Garanzie da Polimeri Europa, Basell e Yara
Un sospiro di sollievo sulle prospettive industriali e occupazionali. Una sferzata sul fronte della burocrazia, locale e nazionale. Mattinata ricca di spunti, quella di ieri per il sindaco Tiziano Tagliani e per la presidente della Provincia Marcella Zappaterra; ospiti del petrolchimico per un tour nelle società Polimeri Europa, Basell e Yara.
OCCASIONE per fare il punto su alcune emergenze. Innanzitutto sulle prospettive di Polimeri Europa: le commesse sembrano essere ripartite, dopo la seria crisi del periodo dicembre-aprile. «La dirigenza ci ha detto che gli auspici sono positivi, da agosto in avanti – riferisce il sindaco – e per quanto riguarda gli eventuali contraccolpi delle difficoltà di Porto Marghera, i problemi sono stati minimizzati.
L’avvenuta nomina dei commissari giudiziari, secondo i dirigenti di Polimeri Europa dovrebbe evitare ripercussioni sugli stabilimenti di Ferrara e di Ravenna».
Dagli auspici della società ‘legata’ a Eni all’ottimismo che serpeggia in Basell; una prima notizia positiva è rappresentata dall’ok del governo federale americano al piano di ristrutturazione del gruppo. OPERAZIONE CHE comunque non dovrebbe coinvolgere Ferrara, uno dei centri d’eccellenza della multinazionale: «I bilanci di Basell italiana registrano utili consistenti – prosegue Tagliani – al punto che la società si dice pronta a sostenere i costi anche per la bonifica sulla faglia semiconfinata».
Qui però è scattata una piccola… strigliata al Comune: il piano particolareggiato relativo alle bonifiche (che dovrebbe consentire anche migliorie a uffici e impianti) si è incagliato in Commissione consiliare. Dai dirigenti di Lyondellbasell (nome corretto della società) è stata espressa «meraviglia» per questo impasse; Tagliani ha garantito il proprio interessamento perchè il dossier autorizzativo possa approdare il prima possibile in Consiglio. Tra l’altro, i proventi degli oneri di urbanizzazione sarebbero destinati, specificamente, alla bonifica dei terreni nel Quadrante Est.
ULTERIORE PROBLEMA posto da Basell, quello relativo ai costi dell’energia elettrica; la società è costretta infatti a pagare i costi del ‘vettoriamento’ per l’energia acquistata all’interno del petrolchimico e utilizzata dentro lo stesso polo industriale. Questi costi di trasporto, dovuti comunque per legge, incidono pesantemente sulla competitività dell’impresa. Di qui la richiesta a Comune e Provincia di agire – anche a livello ministeriale – per sollecitare una riforma della normativa in materia.
ANCHE PER YARA la difficoltà principale è rappresentata dal costo della materia prima, in questo caso il metano (di cui la società è una formidabile consumatrice, con un utilizzo di 5 miliardi di metri cubi l’anno pari allo 0,5% dell’intero fabbisogno italiano); per quanto riguarda invece la situazione produttiva, l’azienda si è dichiarata in fase di crescita.
Stefano Lolli