17 Ago, 2009
«Quanto ‘pesano’ dentro Hera i rappresentanti del Comune?»
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




Articolo pubblicato da Il Resto del Carlino
Si terrà all’inizio di settembre, subito dopo la fine delle ferie, il consiglio comunale straordinario -richiesto dall’opposizione – sulla vicenda del Laboratorio Analisi di Pontelagoscuro. Di fronte alla domanda protocollata da Progetto per Ferrara, Io Amo Ferrara, Pdl, Lega Nord e Pdci-Prc, il sindaco Tagliani ha ammesso la legittimità di una discussione in aula, utile a fare chiarezza sulla vicenda, al centro di un’autentica bagarre politica.
Intanto Leonardo Fiorentini, unico esponente dei Verdi ‘sopravvissuto’ alla debacle delle amministrative, ha presentato in qualità di consigliere della Circoscrizione 1, un’interrogazione
relativa all’avvio della procedura di chiusura del Laboratorio. Il Verde ricorda come «il Comune ha aderito da molti anni al Manifesto dell’Acqua e più volte Consiglio e giunta si erano espressa fermamente contrari al trasferimento delle funzioni di controllo dell’acqua potabile cittadina a Sasso Marconi; anzi, solo pochi mesi fa, il Consiglio comunale aveva auspicato che la comunità locale in futuro potesse riprendere la gestione diretta del ciclo idrico integrato, una scelta compiuta di recente, ad esempio, dal Comune di Parigi».
Ma la vertenza del Laboratorio, per Fiorentini pone anche un altro problema: quanto ‘pesa’ oggi il Comune di Ferrara all’interno di Hera? Fiorentini vuole conoscere «quali siano stati gli atti formali e informali dei rappresentanti del Comune in seno a CdA di Hera, assemblea dei soci, Hera Sot seguite ai diversi pronunciamenti del Consiglio Comunale al fine di scongiurare la chiusura
del laboratorio di Ponte». «Ho richiesto copia dei documenti prodotti in questi mesi all’interno di Hera dai rappresentanti del Comune: solo così—chiude il Verde — si potrà finalmente valutare quanto conti effettivamente il Comune col suo 2,4% di azioni in Hera, e quanto chi rappresenta i cittadini, direttamente o indirettamente, possa incidere sulle scelte operative della multiutility».