24 Set, 2009
«Riempire» Basell e bonificare l’est
Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro|Urbanistica




Articolo de La Nuova Ferrara
Fa discutere il Piano particolareggiato che prepara per nuovi insediamenti un pezzo di petrolchimico
Dal progetto che programma nuove fabbriche i soldi per via del Salice – Nel caso più favorevole 1,5 milioni al Comune
Ne serviranno ancora
Ci hanno lavorato due anni, i tecnici del Comune e quelli di Basell, e l’elaborato ancor prima di vedere la luce già è richiesto in altre città. Il Piano particolareggiato sul futuro di Basell è presentato come un fiore all’occhiello e invece solleva inediti veti politici preventivi.
Del progetto si è parlato l’altro pomeriggio, nel corso della visita in petrolchimico di sindaco e presidente della Provincia, e Tagliani ha promesso di portarlo «il più presto possibile all’approvazione del Consiglio comunale, anche se c’è un pregiudizio sul documento che in effetti è un po’ atipico».
L’obiezione già emersa durante il giro nelle circoscrizioni, in particolare da Progetto per Ferrara, è che si tratta di una richiesta di via libera per nuove opere “al buio”: il piano, infatti, è solo una cornice di norme che regolano l’insediamento di nuovi impianti ad alto rischio, in caso di futuri investimenti al momento non ancora ipotizzati.
«E’ da respingere la visione che noi cerchiamo un bypass per le regole» ha specificato il direttore Gabriele Mei. Il Piano particolareggiato, una volta approvato, non esime Basell o chi vorrà insediare industrie ad alto impatto ambientale a sottoporsi a Valutazione d’impatto ambientale, Dia e concessione edilizia. Nel progetto sono stati inseriti ulteriori filtri, come l’obbligo di valutare congiuntamente l’impatto sulla sicurezza del nuovo impianto e di quelli vicini (l’effetto domino) e di presentare una variante in caso di aumento di oltre il 50% del traffico, oggi fissato a 1.400 camion e 630 treni l’anno. Certo, non sarà necessario, rispettando quelle prescrizioni, un secondo passaggio in Consiglio comunale, dunque niente controllo “politico” al momento dell’insediamento vero e proprio.
Non si potrà derogare dagli indici di edificabilità del Prg, cioè 1 metro cubo per 2 metri quadrati di terreno utile, che è di circa 79mila metri quadrati. Gli standard massimi ipotizzati sono di 23mila metri quadrati, all’attuale prezzo unitario di 50 euro fanno 1,15 milioni di euro ottenibili, nell’ipotesi di un utilizzo totale dell’area. Se a questa somma aggiungiamo i titoli edilizi, possiamo arrivare a 1,5 milioni di euro introitabili dal Comune, che ha già deciso di destinarli in gran parte alla bonifica del quadrante est. Una base di partenza indispensabile, che però non sarà in ogni caso sufficiente a completare l’operazione. (s.c.)