



Al Presidente del
Il Consiglio Comunale di Ferrara
OGGETTO: Risoluzione teleriscaldamento Hera
Il Consiglio Comunale di Ferrara
Premesso che
· il Comune nel 2011 incasserà da Hera 3 milioni di euro in forza del contratto di servizio del teleriscaldamento;
· l’affidamento del servizio di TLR è regolato dal contratto di servizio del 2002 tra Comune e Agea, integralmente passato ad Hera con le modifiche societarie nel 2005. Esso richiama i principi di qualità e sicurezza del servizio e l’obbiettivo di un costante miglioramento dello stesso, attraverso “meccanismi di monitoraggio che coinvolgano anche i clienti/utilizzatori”.
Il Regolamento per la distribuzione del calore (approvato dal Consiglio Comunale nel 2000), per quanto riguarda la tariffazione, riprende una delibera del Consiglio Comunale del 1990.
In seguito a considerevoli aumenti di tariffa, nel 2007 la Giunta istituì un tavolo di confronto tecnico tra Comune ed Hera, al fine di verificare il calcolo della tariffa e discuterne i criteri. In quella sede emersero alcune criticità. In particolare il parametro “K”, che incide sostanzialmente sulla tariffa e non è soggetto a valutazioni condivise con il Comune. In altri termini si ravvisò la necessità di giungere ad una maggiore condivisione e trasparenza della tariffa. Nessun fatto seguì alle parole;
· per riscaldare l’acqua del Tlr due centrali termiche bruciano gas naturale per circa 4850 ore/anno (dato medio Hera 2007-2018); la centrale termica A è composta da quattro caldaie, di cui due da 14 MWt e due da 7 MWt; la centrale termica B, più recente, è composta da tre caldaie da 14 MWt; per un totale di 84MWt (84 mila KW, equivalenti ad oltre 3 mila caldaie da appartamento;
· Hera non ha mai fornito studi sulla salubrità del “sistema” teleriscaldamento e sulla sua economicità, né comparazioni con sistemi a riscaldamento distribuito, con caldaie singole a gas a condensazione, rispetto ai quali il teleriscaldamento viene proposto in alternativa; Hera altresì non ha mai prodotto studi sulla dispersione termica dell’impianto (perdite di calore da conduzione, da convezione e da perdite d’acqua calda), che peggiora significativamente il rapporto tra energia prodotta, da cui deriva l’inquinamento (caldaie + inceneritore), ed energia fruita nelle abitazioni, penalizzando il rendimento energetico del sistema;
· non esiste a Ferrara un regolamento Comune-Hera sul servizio teleriscaldamento, sul calcolo e l’applicazione delle tariffe, né una procedura di controllo, che consenta all’ente, nell’interesse dei cittadini, di verificare i costi di gestione del servizio sostenuti da Hera, i margini di profitto derivanti dall’applicazione del sistema tariffario vigente e gli eventuali spazi di riduzione della tariffa;
· la tariffa del servizio Tlr non è soggetta a controlli da parte di alcuna Authority, né da parte dell’Ato;
· Hera riconosce un bonus Tlr per le famiglie economicamente svantaggiate in molti Comuni serviti (es. Cesena, Bologna), bonus quanto meno poco conosciuto a Ferrara;
· nessuna risposta è mai giunta dal Comune e da Hera ai quesiti posti da numerosi cittadini, anche a mezzo stampa locale, in merito agli aumenti delle tariffe del Tlr. A titolo di esempio si riporta il caso di un condominio che ha inviato ai giornali ed al sindaco gli importi delle bollette ricevute da Hera. La spesa sostenuta per il teleriscaldamento nel 2008 era stata di € 25.105,77 a fronte di un consumo di 238.685 Kwh (termici), da cui deriva un prezzo a Kwh di 0,105 €. Nel 2007 il consumo era stato di Kwh 281.614 (42.929 in più del 2008) con una spesa di € 15.911,16 ed un prezzo per Kwh pari a € 0,0565.
· Hera dichiara che “la tariffa è tale da rendere equiparabile il costo del servizio teleriscaldamento alla spesa che sarebbe sostenuta dall’utente utilizzando il gas metano, tenendo conto, nelle valutazioni economiche, anche dei costi aggiuntivi per la manutenzione annuale, le verifiche periodiche, e l’onere di ammortamento per sostituzione caldaia, che sono evitati dagli utenti allacciati alla rete Teleriscaldamento”; l’azienda reclamizza vantaggi economici del Tlr, rispetto al gas, quantificati nel 9% circa;
· tra Hera ed il Comune di Cesena esiste un Accordo sottoscritto il 31 maggio 2007 che regola la tariffa del servizio Tlr praticata ai clienti; l’art. 12.1 la commisura al prezzo del combustibile di riferimento (gas metano), considerando in tariffa anche la valorizzazione dei servizi aggiuntivi forniti col Tlr (pronto intervento, minori oneri per controlli e manutenzioni, minori oneri per acquisto e gestione caldaie, ecc.); il citato art. 12.1 dell’accordo stabilisce che “il prezzo applicato all’utenza per l’erogazione del servizio di TLR è competitivo rispetto al sistema tradizionale (fornitura diretta di gas metano)”;
· dubbi sulla congruità delle tariffe del teleriscaldamento erano sorti nel consiglio comunale di Cesena, in occasione della discussione del piano di sviluppo dell’azienda. Il quadro comparativo proposto dalla società per dimostrare la convenienza del Tlr rispetto al gas metano, dichiarato pari al 9% circa, è stato contestato per i parametri utilizzati nel confronto: consumi stimati troppo alti per appartamento; rendimento caldaia stimato al 75%, quando in commercio ne esistono con rendimenti 90% e oltre; costi di manutenzione doppi rispetto ai reali. Hera avrebbe pure “dimenticato” il costo di allacciamento, molto elevato, e sottostimato i costi del boiler aggiuntivo per l’acqua sanitaria. Parametri più realistici avrebbero portato, per un condominio di 20 appartamenti di circa 80 mq ciascuno, ad un costo del Tlr assai più alto di quello del metano; da controlli fatti dal Comune di Cesena nel quartiere dell’ex Zuccherificio è emerso che il costo medio del riscaldamento a gas pari a 8,5 euro al mq, con il Tlr era salito a quasi 13 euro;
· tra il Comune di Imola ed HERA è stata stipulata una Convenzione nel dicembre 2006. Il Rab locale, dopo una verifica sulle tariffe praticate per il Tlr, ha proposto che HERA ed Amministrazione Comunale attivino, come previsto dalla Carta dei Servizi, un tavolo di confronto permanente, coinvolgendo le associazioni dei consumatori, per una verifica del rispetto dei parametri di qualità previsti dalla Carta dei Servizi, dell’allineamento della tariffa al gas e dell’evoluzione degli elementi che influenzano la comparazione dei costi (costo caldaie, durata, rendimento, obblighi normativi ….).
· i residenti di Casalecchio (Bologna), clienti di Hera, hanno in corso con la società un confronto sulla bolletta che anno dopo anno, a parità di consumi, è stata soggetta ad una crescita esponenziale. Un apposito gruppo di lavoro ha raccolto e analizzato le bollette degli ultimi anni relative alle diverse tipologie di impianto/contratto presenti nel territorio, confrontandole con altri impianti di teleriscaldamento, impianti centralizzati e impianti autonomi. Il risparmio economico del teleriscaldamento è risultato praticamente nullo. Anzi, tenendo conto di tutte le voci di costo il teleriscaldamento, a parità di consumi e applicando la stessa aliquota IVA, è risultato costare circa il 10% in più di un impianto autonomo ed essere più costoso anche di altri impianti di teleriscaldamento Hera;
· il Comune di Reggio Emilia ha istituito una commissione ad hoc per verificare coti e tariffe praticate dal gestore del teleriscaldamento, mentre l’Acer sta verificando le ricadute favorevoli per la clientela, derivanti dagli interventi di adeguamento degli edifici finalizzati al risparmio energetico;
· Il Movimento Difesa del Cittadino di Piacenza, dopo l’inutile appello a Enia, ha inviato un esposto all’Antitrust, ravvisando nelle condizioni di fornitura del servizio di teleriscaldamento, profili tali da fuorviare le scelte economiche degli utenti. “I contratti sono stati sottoscritti poiché il gestore prometteva di ragguagliare il prezzo finale al costo complessivo sostenuto per produrre calore da gas metano. Ora invece, tanti vorrebbero staccarsi dal nuovo impianto, ritenendo più conveniente installare una caldaia a condensazione, ma non è facile”. Da oltre un anno il movimento lamenta incrementi tariffari di oltre il 20 % nel passaggio da metano a teleriscaldamento.
· l’Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma sostiene da tempo che il teleriscaldamento non convince sotto il profilo tariffario, oltre che sanitario. A Parma la gestione monopolistica del teleriscaldamento da parte di Enia, legherebbe con un filo doppio, secondo l’associazione, i clienti all’azienda. Le tariffe Tlr sarebbero riferite a rendimenti superati dai nuovi impianti a gas a condensazione, che consentirebbero costi inferiori alle tariffe praticate da Enia.
Il contratto con Enia, praticamente toglierebbe la possibilità di cambiare sistema, poiché la caldaia viene smontata. Infine, dal 2012, il teleriscaldamento verrà alimentato dall’inceneritore che brucia un combustibile sporco per antonomasia come il rifiuto;
- · il Comitato Teleriscaldamento di Rimini è attivo da anni nei confronti del Comune in merito alle tariffe del teleriscaldamento praticate dal gestore SGR
- · la tariffa monomia del Tlr uso residenziale praticata da Hera a Ferrara è di 0,108485 euro/kWh, mentre il nolo del contatore è di 26,64 euro/cliente/anno fino alla potenza di 23 kW e di 34,68 euro/cliente/anno per una potenza superiore; a tutti i clienti è concesso uno sconto fiscale di 0,025823 euro/kWh; la formula adottata da Hera per il calcolo della tariffa monomia è
Pm = K1 * K2 * Tm gas * 860 * C
Pci * n
dove K1, K2 sono coefficienti moltiplicativi “di perequazione”, inseriti nella formula per tener conto dell’incidenza dei costi evitati dall’utente teleriscaldamento rispetto all’utente gas (manutenzione e conduzione caldaie, ammortamento impianto, controllo fumi ….) e rendere quindi equivalenti i costi finali dei due diversi servizi (i valori attuali di questi due parametri sono rispettivamente 1,10 e 1,05); Tm gas è il prezzo medio del gas metano (consumo annuo di riferimento assunto pari a 1.500 stmc) nel bacino tariffario di riferimento; Pci è il potere calorifico inferiore del gas (8.250 kcal/smc); n rendimento medio stagionale di una caldaia a gas per riscaldamento e produzione di acqua sanitaria (assunto pari a 80%); 860 è il fattore di conversione da Kcal a KWh; C coefficiente adeguamento IVA, che tiene conto dei diversi regimi Iva che ci sono tra Tlr e gas metano (si assume pari a 1,091 per i consumi ad uso domestico che hanno IVA agevolata al 10%, e pari a 1 per consumi ad uso non domestico e domestico che hanno aliquota IVA “piena” al 20%).
- · la tariffa applicata dalla AGST (Alto Garda Servizi) per il teleriscaldamento ad uso domestico, dopo lo sconto fiscale, varia da un minimo di 0,04557931 euro/kWh ad un massimo di 0,06767010 euro/kWh (in funzione dei consumi), valori assai più ridotti di quelli praticati da Hera a Ferrara; il prezzo praticato da AGST è determinato in base alle linee guida dell’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (A.I.R.U.) con la formula già citata, ma in questo caso K1 è uguale a 1.
- · La tariffa monomia Tlr per uso residenziale applicata da AGAM (Lombardia) è pari a 0,088654 euro/kWh, prezzo inferiore a quello praticato da Hera a Ferrara;
- · L’AIM di Vicenza pratica tariffe residenziali per il Tlr che vanno da un minimo di 0,081700 euro/kWh ad un massimo di 0,089672, valori ancora una volta inferiori a quelli praticati da Hera;
Ritenuto che
- · in assenza di controlli sulle tariffe e sulla qualità del servizio da parte di Authority o di Ato, nei confronti del gestore del servizio teleriscaldamento, che vanta una posizione di mercato monopolistica e contrattualmente sbilanciata a suo vantaggio, l’amministrazione comunale non possa limitarsi ad incassare da Hera il canone di concessione del servizio, ma debba esercitare una funzione di controllo sulle modalità di erogazione del medesimo, a tutela degli interessi dei cittadini clienti;
Impegna il Sindaco e la Giunta a
- · verificare i meccanismi di calcolo della tariffa del teleriscaldamento e del suo adeguamento al variare dei parametri utilizzati, coinvolgendo i rappresentanti dei grandi complessi residenziali serviti e le associazioni dei consumatori; assicurare da parte del Comune le funzioni di “regolatore” del servizio a tutela degli interessi dei cittadini, tramite la predisposizione di apposito regolamento di servizio e piano tariffario, in analogia con quanto avviene per il sistema idrico integrato da parte dell’Ato;
- · assicurare la detrazione, dalle tariffe applicate ai cittadini, della componente di energia fornita dall’incenerimento dei rifiuti, già pagata dalla Tia.
- · istituire un price cap, che limiti gli aumenti della tariffa ricalcolata come sopra, negli anni successivi, in base all’andamento dell’inflazione; fissare una temperatura di esercizio standard dell’acqua calda fornita alle utenze; assicurare il controllo periodico di detta temperatura, poiché valori al disotto dello standard contrattuale, determinano un aumento dei consumi volumetrici (e delle bollette) a parità di temperatura interna all’appartamento prevista per legge, temperatura che potrebbe anche non essere mai raggiunta;
- · subordinare qualsiasi progetto di espansione della rete del teleriscaldamento a Ferrara, allo studio comparativo con altri sistemi di riscaldamento urbano, sotto il profilo economico, dell’affidabilità del servizio, dell’efficienza energetica, dell’effettivo utilizzo di fonti geotermiche, della protezione dell’ambiente e della salute, dell’impatto sulle altre reti di servizi pubblici e sul sistema stradale, della dipendenza dalle politiche di gestione dei rifiuti, dell’entità degli investimenti pubblici richiesti, dell’equità del sistema tariffario, della possibilità di scelta dell’operatore da parte dell’utente e quindi della libertà di recesso e di libera concorrenza nel mercato.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara