



Decine di modifiche al testo che sarà posto in votazione
Il programma online: petrolchimico in disarmo, salviamo Medicina
Sta prendendo forma online il programma di Progetto per Ferrara per le amministrative 2014. «Stiamo registrando decine di integrazioni e correzioni alle nostre proposte, contiamo di avere la bozza definitiva entro la fine di gennaio e metterla in votazione con Liquid Feedback e in un paio di assemblee “fisiche” – ha spiegato il leader Valentino Tavolazzi alla prima assemblea alla Sala della Musica – Saranno integrate nel testo da votare tutte le proposte che riteniamo non fuori tema o in contrasto con i principi fondamentali del movimento. Sottoporremo tuttavia al voto specifico singole proposte “strane”».
In cima alle priorità indicate a Ppf c’è il tema lavoro-economia: le proposte forti dei tavolazziani sono il «lancio in grande stile dell’industria turistica e dell’accoglienza», con un connubio con l’industria alimentare e l’agricoltura dei prodotti tipici (no conseguente a biogas e produzioni estensive che lo alimentano); la green economy con gestione rifiuti, bonifiche, risparmio energetico e pannelli fotovoltaici; la riqualificazione del petrolchimico «oggi un baraccone in disarmo», per usare le parole di Tavolazzi.
Di seguito c’è la sanità, con il problema-Cona (Ppf insiste per un’assistenza H24 con pronto soccorso al vecchio Sant’Anna) e il futuro di Medicina, «l’assessore Lusenti alla Conferenza sanitaria ha inaugurato il funerale del dipartimento, è l’ennesimo scippo in favore di Bologna» è la lettura del consigliere. Al terzo posto tra le priorità ci sono ambiente e servizi pubblici, e qui le proposte sono «spegnere l’inceneritore» e costituire un’azienda unica ferrarese dei servizi.
Le candidature? «La lista è aperta e stiamo ancora raccogliendo i nomi di chi si dichiara disponibile, al momento ci sono ancora posti» fa sapere Tavolazzi. Quanto al nome del candidato sindaco, dipende anche da come andranno a finire gli schemi di alleanza che il Ppf sta provando a lanciare, partendo dai movimenti politici e ambientalisti: per ora il tavolo con M5S e ambientalisti storici ha limitato la propria azione ai casi trivelle e inceneritore, «ma bisognerà pur prendere atto che la strategia del contrasto sulle singole questioni (turbogas, inceneritore ecc.) non ha portato frutti» è la sollecitazione di Tavolazzi.