



di Paolo Giardini
Signori intellettuali, che avete redatto l’intervento dal titolo “C’è bisogno di sviluppo e coesione sociale”, pubblicato dal Carlino il 29 maggio, siete illogici.
Per i tre quarti del vostro testo di oltre 3.000 battute riguardanti le vicende della politica nazionale è possibile seguirvi con interesse, ma sfiora il ridicolo il passaggio senza soluzione di continuità alla ben diversa questione locale. Non ve ne siete accorti che è incancrenita da decenni per incapacità degli amministratori? Nessuna autorevolezza intellettuale giustifica l’appello a sostenere Tagliani, l’erede designato dal Palazzo, l’uomo che da vicesindaco ha svenduto un pezzo di libertà comunale ad Hera e che sembra fiero dell’operazione, l’uomo che non denuncia le nefandezze delle passate amministrazioni chiamate ospedale di Cona, turbogas, inceneritore, e non ha idea di come porvi rimedio; che accetta l’inquinamento sotto le edificazioni di via Salice come se fosse un’inevitabile fatalità; che ostenta fiere banalità come la soluzione non parametrica al traffico cittadino mediante un paio di parcheggi in periferia e l’ampliamento di altri due in centro.
Se certe questioni sono troppo terra terra per esser degne di considerazione in elevati consessi, rimane pur sempre in evidenza che il vostro uomo non rifugge da sincretismi da luna park affannandosi a cercare sostegni da clero, cattolici praticanti, agnostici e mangiapreti. Cari intellettuali pro Tagliani, per risollevare Ferrara (le elezioni comunali servono anche a questo) bisogna abbandonare le meschinerie, non assecondarle. A meno che non vi riconosciate della stessa pasta di Tagliani. Ma in tal caso basta aggiungersi ai proclami dei tanti sodali, non occorre farla lunga con magniloquenti testi dalla logica zoppicante.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara