



di Valentino Tavolazzi
Il Presidente Colaiacovo persevera nel contrapporre risibili argomentazioni alle critiche mosse, non solo da parte dal sottoscritto, al modo con il quale egli svolge il suo ruolo. Vengo al merito della sua ultima esternazione. Riguardo alle riprese in consiglio comunale, fu proprio grazie alla iniziativa di Progetto per Ferrara che il consiglio cambiò il regolamento, riconoscendo di fatto che la regola era sbagliata. Dunque il rilievo è infondato. Gli emendamenti al bilancio furono scritti a mano, in ragioneria l’ultimo giorno utile, perché il presidente Colaiacovo concesse ai consiglieri pochi giorni per esaminare la mole di documenti e le integrazioni dal sottoscritto richieste e andate a beneficio di tutti i consiglieri.
Tuttavia, per la discussione degli emendamenti in aula, venne fornita per tempo la versione dattiloscritta. Secondo rilievo fuori luogo.
Le fatture relative alle spese ritenute dal Presidente Colaiacovo non attinenti all’attività di gruppo, non furono rimborsate, benché la sua interpretazione fosse per noi quantomeno discutibile. Nessun giudizio in tal senso fu mai espresso prima d’ora. Abbiamo fatto ciò che ci richiese. Terzo rilievo infondato.
Progetto per Ferrara nei comunicati, ma non negli atti ufficiali, è solito abbinare al proprio nome la locuzione “Movimento 5 Stelle”, perché successivamente alla creazione del gruppo, precisamente in occasione delle elezioni regionali 2010, si formò il citato Movimento, di cui fa parte. Non chiederemo pertanto di cambiare nome, né riteniamo di infrangere alcuna regola.
Riguardo infine all’indennità percepita da Colaiacovo, non si comprende perché il menzionarla debba essere considerato puerile. Che egli la percepisca non ci sono dubbi. Al contrario, al suo posto, proverei vergogna a citare il famoso contratto voluto e firmato da Sateriale e da questi revocato anticipatamente e senza giusta causa, in accordo con Tagliani, suo vice sindaco. Essi infatti, pur di liberarsi del sottoscritto, ritenuto non funzionale alle scelte politiche di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, scaricarono irresponsabilmente sulle casse comunali, e quindi sui cittadini, il costo di tale scelta (la revoca anticipata), contrattualmente prevista e ben nota ai due. La Corte dei Conti avrebbe dovuto richiedere a chi fece quelle scelte, la restituzione di quanto irresponsabilmente speso. Colaiacovo, già presidente di circoscrizione (con indennità), poi consigliere comunale, fu tra coloro che vissero quelle vicende e pertanto ne fu politicamente corresponsabile, insieme a tutto il suo partito.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle
Intervento di Colaiacovo pubblicato da Estense.com
Le regole e il consigliere Tavolazzi
Il Consigliere Tavolazzi si premura di precisare che non mi ha votato, ogni qual volta oppongo il primato dell’istituzione e delle regole alle sue valutazioni e azioni personali, come si evince dai casi più eclatanti di questi diciotto mesi, in cui il consigliere ha mostrato una visione personalistica delle regole che sovrintendono al funzionamento delle attività consiliari.
Quando su richiesta di Tavolazzi, ho negato le riprese delle sedute consiliari fin quando non fosse stato modificato il regolamento, fece un appello a invadere il mio computer con mail di protesta; alle circa trenta che mi sono arrivate ho risposto spiegando che il regolamento non si può disattendere con il voto della maggioranza perché le regole sono stabilite in particolare per garantire le minoranze, essendo la maggioranza già garantita dai numeri. Dai riscontri mi pare che i cittadini abbiano ben compreso.
Quando ho fatto presente al Consigliere che poteva creare delle difficoltà agli uffici e ai colleghi, presentando gli emendamenti al bilancio di previsione 2010 scritti a mano, nonostante i gruppi siano dotati di computer e segretari.
Quando non ho dato il nulla osta alle liquidazioni di fatture presentate da PPF relative a spese non attinenti all’attività dei Gruppi Consiliari.
Quando ho formalmente invitato il Consigliere Tavolazzi, senza successo, a non spendere il nome di “Consigliere Comunale PPF/Movimento 5 Stelle” poiché tale Gruppo non è presente in Consiglio Comunale, consigliandogli di avvalersi della facoltà prevista dal regolamento di modificare il nome del gruppo, previa semplice comunicazione.
Ultimo episodio, addirittura la richiesta di rinviare il Consiglio del 31 gennaio u.s., causa la concomitanza con un’altra iniziativa in città, a suo dire più importante del Consiglio Comunale.
Infine mi sembra puerile il richiamo del Consigliere Tavolazzi all’indennità che percepisco per la mia carica pagata dai cittadini: ci tengo a precisare che per svolgere al meglio l’incarico ho fatto la scelta di lasciare temporaneamente la mia professione che svolgo da ben trentatré anni con il relativo stipendio, pronto a riprenderla in ogni momento.
Tale richiamo mi pare oltretutto infelice se fatto proprio da chi, approfittando di favorevoli clausole contrattuali, per anni ha continuato a percepire un elevatissimo compenso pagato dai cittadini ferraresi senza svolgere nessuna attività.
Francesco Colaiacovo, presidente del Consiglio Comunale
(da CronacaComune)