12 Gen, 2009
Allarme derivati, il Comune rischia oltre mezzo milione di euro
Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro




Secondo Tavolazzi il contratto con Dexia Crediop sta generando perdite
I primi sentori erano arrivati già ad ottobre, nonostante l’assessore al Bilancio Roberto Polastri avesse prospettato, riguardo all’operazione in derivati che il Comune aveva fatto affidandosi alla partnership di Dexia Crediop, un utile che si basava su una previsione fino al 2019 di tassi superiori al 4,24%.
L’allerta era scattato alla luce della crisi finanziaria americana, che minacciava di riverberarsi in Europa e in Italia, tanto che anche in consiglio comunale il problema fu sollevato da Rifondazione comunista con una interrogazione della sua capogruppo Irene Bregola, che aveva chiesto a sindaco e assessore competente di riferire sulle garanzie a salvaguardia delle risorse investite.
Ora le Cassandre di quei giorni sembrano avere avuti timori fondati. Le previsioni negative derivavano dalle notizie di aumento di 6,4 miliardi di euro di capitale da parte degli azionisti di Dexia, per far fronte alle ingenti perdite della propria filiale statunitense.
E ora i listini di borsa dicono che il contratto Dexia Crediop da 51 milioni di derivati, stipulato dal Comune a fine 2002 e rimodulato nel 2003, sta generando perdite. A lanciare non più l’allerta ma l’allarme è Valentino Tavolazzi, candidato sindaco di Progetto per Ferrara, che avverte come venerdì scorso l’euribor 6 mesi era al 2,765%. “Un bel grattacapo per l’assessore al bilancio Roberto Polastri (e un bel danno per i cittadini) – commenta -, che qualche mese fa aveva magnificato oltre un milione di utile, prodotto a suo dire dall’operazione di finanza creativa. Nulla di più imprudente”.
Per i non addetti ai lavori, i derivati sono strumenti finanziari il cui valore è basato sul valore di mercato di altri beni (azioni, indici, valute, tassi ecc.), con conseguenti rischi accettati per chi li stipula, che può – a seconda delle ondulazioni del mercato – guadagnare o perdere a seconda del variare del relativo tasso.
In questo caso, per il Comune “perdite erano ampiamente prevedibili per il 2010 – assicura l’ex city manager -; se Polastri non rinegozierà con pesanti oneri il contratto Dexia, si abbatteranno fin da oggi sulle casse (vuote) del Comune. Gennaio 2009 è già in perdita”.
Seguendo la ricostruzione di Tavolazzi, l’attuale binario dei tassi di riferimento del contratto, valido fino al 31.12.09, è 2,85%-5,85%. Ciò significa che nel 2009 il Comune avrebbe guadagnato se l’euribor fosse rientrato in tale intervallo o salito oltre, mentre perderà se l’euribor sarà inferiore al 2,85%.
“Purtroppo per noi – assicura il leader di Ppf – si sta verificando la seconda ipotesi. Dunque tutto il 2009 sarà in perdita; ma preoccupa maggiormente il 2010, che, alle attuali condizioni contrattuali, appare un disastro”.
Infatti nel 2006 sono stati rinegoziati con Dexia i nuovi tassi di riferimento per il periodo 2010-2019: 4,24%-6,50%. “Una mossa infelice – continua Tavolazzo -, alla luce dell’andamento dell’euribor, che come ricordato oggi è al 2,765%. Tant’è che il Comune l’anno prossimo dovrà pagare a Dexia il tasso fisso 4,14%, se l’euribor sarà inferiore al 4,24% (già oggi lo è)”.
Secondo i calcoli del candidato “civico”, stando al tasso attuale (ma le previsioni indicano un ulteriore calo), il Comune perderà nel 2010 circa l’1,5% su 38 milioni: “oltre mezzo milione di euro che fisicamente usciranno dalle casse e non potranno essere impiegati in servizi sociali”.
12 gennaio
estense. com
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