14 Set, 2010
Anche Bratti sposa le posizioni di PPF/Movimento 5 Stelle
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Politica




di Valentino Tavolazzi
Lo predichiamo da anni, è nel nostro programma elettorale per le comunali del 2009, è in quello per le regionali 2010. No all’incenerimento dei rifiuti, si alla riduzione, al recupero, al riciclo dei materiali. Dopo durissime battaglie condotte contro la triplicazione dell’inceneritore di Cassana, con ricorsi al Tar, esposti alla magistratura, referendum autogestito e partecipato da 11539 cittadini, finalmente arriva, anche se in ritardo, la clamorosa posizione del deputato Alessandro Bratti, responsabile ambiente nazionale del Pd, sul tema rifiuti. Egli afferma, con una nota dell’11 settembre sul sito del Pd, che gli inceneritori sono una tecnologia superata dai tempi e che bisogna andare verso il recupero di materia adeguando l’impiantistica di conseguenza.
Ed aggiunge: “Credo, come indicato dalla Direttiva europea 98/2008, che il Pd debba accelerare il superamento di questa fase per costruire quanto prima la Società del recupero europea. Si tratta di andare sempre di più verso la riduzione dei rifiuti prodotti attraverso un nuovo ecodesign, una maggior assunzione di responsabilità del produttore e sistemi di raccolta in grado di produrre materiale da riciclare di buona qualità, quali la raccolta domiciliare, oltre che ovviamente il recupero di materia. Tutto questo oggi è possibile. La crisi economica e una forte spinta sul recupero di materia da parte dei Paesi europei più virtuosi, stanno fortemente condizionando anche le scelte impiantistiche da fare a livello nazionale. Inoltre, le strutture adibite al trattamento dei rifiuti, al pari di ogni settore di questo comparto, stanno subendo una forte evoluzione grazie alla ricerca e alla tecnologia. Nel solco delle scelte riguardo alla green economy dovremo sempre di più puntare sulle cosiddette filiere corte e sul recupero di materia. Proprio la nostra Regione, in virtù delle scelte fatte nel passato in questo settore, e della forte dotazione impiantistica, può essere alla testa di una proposta veramente innovativa, capace di andare oltre agli attuali sistemi di smaltimento finali quali le discariche e gli inceneritori”.
E bravo Bratti! Buon risveglio, detto senza polemica e nella speranza che il Pd, anche a Ferrara, raccolga la sollecitazione finalmente in linea con le norme europee e ridefinisca la politica di gestione dei rifiuti e le relazioni contrattuali con Hera. Gli inceneritori arrecano danni alla salute ed all’ambiente, sprecano materia ed energia (quella recuperata è inferiore a quella necessaria per produrre i beni bruciati) e creano meno occupazione di una gestione virtuosa dei rifiuti.
Che cosa aspettano il Comune di Ferrara e la Provincia ad imporre ad Hera la raccolta differenziata “porta a porta”? Che cosa aspetta la Provincia a rivedere al ribasso l’autorizzazione concessa ad Hera a bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti urbani e speciali, scaricando i prodotti della combustione (centinaia di inquinanti velenosi) nell’aria, nel suolo e nelle falde acquifere? Da sette mesi giace in Consiglio comunale la nostra risoluzione http://www.progettoperferrara.org/risoluzione-hera-presentata-nel-consiglio-straordinario-del-22-02-2010-0224.html, bocciata dal Pd e contenente tutte le proposte di Bratti e altre!
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S