



La ringraziamo ed attendiamo fiduciosi un Suo cortese riscontro per poterLa incontrare.
Dipendenti Felisatti
Caro Direttore,
siamo i dipendenti della Felisatti Elettroutensili S.p.A in Liquidazione, ormai ex dipendenti, Le scriviamo questa nostra lettera in quanto a breve saremo tutti in cassa integrazione, poi in mobilità.
Tutto normale fin qui nel nostro territorio, ma la cosa più amara che ci accompagna è che questa
azienda non dovrebbe essere chiusa in quanto abbiamo dimostrato, negli ultimi mesi di lavoro, di
continuare a svolgere un’ottima attività commerciale con buoni risultati di vendita e ciò in controtendenza con l’andamento attuale del mercato e tutto questo da soli.
Inoltre abbiamo contribuito a segnalare ai nostri Liquidatori, alcuni potenziali acquirenti per l’assegnazione di un ramo di Azienda che riteniamo di comprovata credibilità ed affini alla nostra tipologia di prodotti di alta qualità.
Dopo otto mesi dall’inizio della procedura di liquidazione e nonostante i massimi sforzi per mantenere la posizione sul mercato non si è giunti a nessun risultato concreto.
A questo punto sospettiamo che la Proprietà (CCC, COOP ESTENSE, COOP COSTRUZIONI, COOP-IM, COOPFOND, C.M.R., COOPERARE E SVILUPPO) non abbia nessuna intenzione di cedere il ramo d’Azienda, nonostante un autentico interesse di alcuni partner rivolto al nostro patrimonio di persone e conoscenze, e questo ci porta inevitabilmente a dedurre che la Proprietà ci abbia acquisito con la premeditata intenzione di chiudere per realizzare una mera speculazione edilizia. Se ciò dovesse rivelarsi anche solo parzialmente vero, si tratterebbe di un fatto gravissimo, in antitesi con i principi della cooperazione.
Vorremmo ricordare ai Suoi lettori il nostro travagliato percorso iniziato circa sei anni fa, trascinati
nel vortice del crack Coopcostruttori. Già allora l’azienda stranamente fu ceduta ad un gruppo di cooperative, ignorando volontariamente imprese del settore che avrebbero potuto portare questa azienda ad ottimi livelli. Al contrario, riteniamo che il pool di cooperative sia responsabile di aver palesemente trascurato ed ignorato alcune opportunità oggettive volte al mantenimento dell’attività (per la seconda volta dal 2003), in nome di una politica economico-sociale poco attenta alle esigenze di una realtà locale viva e che chiede solo di poter continuare a lavorare.
Chiediamo, una volta per tutte, chiare spiegazioni alla Proprietà, alla Lega delle Cooperative (nella persona del Sig. Mirko Dondi, ex Presidente della Felisatti), agli Assessori Modonesi e Carrara ed alle Associazioni Sindacali.
Ancora una volta affrontiamo una situazione paradossale in quanto riceviamo ordini consistenti sia dall’Italia che dall’Estero e quindi ci chiediamo perché, in un momento di recessione generale globale come questo, si debba ignorare o peggio chiudere volutamente un’Azienda con un marchio storico di prestigio che potrebbe offrire ancora occupazione, salvaguardando, nello stesso tempo, un patrimonio economico-sociale che costituisce una ricchezza del nostro territorio.
Infine ci chiediamo dove siano finiti i 25 posti di lavoro promessi nel Giugno del 2008, in occasione dell’accordo siglato tra le parti sociali e la proprietà, di cui 5 parevano essere già individuati. Ad oggi ancora nessuna notizia, temiamo che non siano stati fatti tutti gli sforzi possibili.
Questa lettera verrà inoltre inviata anche ai nostri candidati Sindaci, i quali, nei loro programmi elettorali, citano la tutela dell’occupazione tra i primi obiettivi da realizzare. Perché non attivarsi per mantenere quelli già esistenti?
Chiediamo quindi un incontro con i candidati Sindaci per aiutarci a sensibilizzare la Proprietà e la Lega delle Cooperative affinché si possa cambiare idea sul futuro della Felisatti e, se non bastasse, chiederemo un incontro con il segretario nazionale del PD, dott. Dario Franceschini.
I Dipendenti della FELISATTI Elettroutensili SpA in Liquidazione