



L’avvocato: “Costretto a difendersi da infondati attacchi personali”
Il gip Piera Tassoni ha archiviato la querela intentata da Luigi Marattin a Valentino Tavolazzi. La notizia arriva a pochi giorni dalla relativa udienza, tenuta presso il tribunale di Ferrara (vai all’articolo), al termine della quale il giudice si era riservato di decidere in merito all’accusa di diffamazione aggravata mossa dall’assessore al bilancio del Comune di Ferrara al consigliere di opposizione di Progetto per Ferrara. Già il pm Barbara Cavallo aveva chiesto l’archiviazione della querela, ma l’avvocato di Marattin aveva fatto opposizione, salvo rinunciare alla stessa opposizione a pochi giorni dall’udienza. E così il gip è entrato nel merito e si è espresso in favore dell’innocenza di Tavolazzi, “escludendo la diffamazione – spiega l’avvocato difensore Carmelo Marcello – e riconoscendo il legittimo esercizio del diritto di critica politica”.
Il procedimento penale aveva preso le mosse dalla denuncia presentata dall’assessore al bilancio il quale, nel preannunciare l’iniziativa giudiziaria contro Tavolazzi aveva affermato che “al consigliere Tavolazzi è stato troppo a lungo permesso di raccontare inesattezze tecniche e di inquinare il dibattito politico con l’insulto e con un ingiustificato senso di superiorità. E’ evidentemente arrivato il momento di smontare anche con una bella querela la tecnica dell’insulto, con cui Tavolazzi sostituisce il serio e pacato confronto politico” (vai all’articolo).
“Per nulla intimorito dalle affermazioni dell’assessore Marattin – prosegue il legale -, l’ing. Tavolazzi ha ampiamente esposto la correttezza del proprio operato richiamando l’esercizio di una libertà che la Costituzione gli garantisce e che il suo ruolo pubblico, a garanzia dei cittadini, gli impone”.
Nella vicenda, che aveva ad oggetto il dibattito politico sul derivato Dexia, Tavolazzi “non ha mai inteso ledere la credibilità professionale del prof. Marattin ma, semmai, portare a conoscenza dell’opinione pubblica fatti rilevanti per la collettività e per la formazione di una opinione pubblica consapevole sui temi oggetto di discussione”.
“Ci si augura – conclude Marcello – che l’attiva partecipazione alla vita pubblica, ad oggi dimostrata dal consigliere Tavolazzi, non lo costringa a doversi ancora difendere in sede giudiziaria da infondati attacchi personali”.