



Giovedì scorso ero all’incontro al Centro Sociale Il Melo in Zona Frutteti come cittadino con tutti i diritti di questo mondo di simpatizzare per Progetto per Ferrara e sono rimasto alquanto stupito da alcune cose:
1) Alcune frasi e alcune urla irrispettose nei confronti di chi esprimeva il suo parere si giustificano solo sulla base del ragionamento che simpatizzare o far parte di un’altra parte politica possa costituire un’ipotesi di lesa maestà e di adesione ad interessi oscuri e non meglio definiti, ma così poco trasparenti da non poterli neppure esprimere di fronte all’alto profilo di chi, per contrappunto, ci governa pur sbagliando spesso.
2) E’ abbastanza diffuso il sentimento che, di fronte ad un problema reale, non sia il problema nella sua essenza a disturbare ma piuttosto chi lo porta alla luce altrimenti non si spiegherebbero certe offese di “terrorismo” indirizzate al Dott. Gasparini che ha avuto solo il merito di evidenziare e far riemergere ciò che già tutti in sala sembravano conoscere molto bene, ma che, per motivi diversi primi tra tutti il senso di appartenenza e la frustrazione da tradimento da parte di amministratori della propria parte politica, preferivano far finta di non vedere.
3) Molti cittadini della zona e proprietari di abitazioni sembravano più preoccupati dal fatto che la loro proprietà si stesse deprezzando che non da una reale volontà di scoprire lo stato dei fatti e quindi, sulla base di questi, arrivare ad una soluzione.
4) L’assessore Morsucci, ancora una volta, come capita spesso anche al sindaco e dimenticandosi pure di essere laureata, ha cercato di ribadire il concetto che quando si muore di tumore ci sono sempre una serie di concause tra cui lo stile di vita, l’eventuale fumo di sigarette, l’inquinamento da traffico, ecc. ecc.., come se questo potesse annullare o in qualche modo “diluire” la pericolosità di certe sostanze specificatamente cancerogene.
5) L’assessore Atti ha tentato di chiamare “in corresponsabilità”, i cittadini che non avendo “mai sollevato” negli incontri preparatori alla costruzione dell’asilo la questione inquinamento della falda e della zona, gli avrebbero consentito di affermare essere “in buona compagnia” nel fare le sue scelte. Per questo è stato fischiato praticamente da tutta l’assemblea.
Ora a parte il fatto che argomentazioni del genere e nel contesto in cui venivano portate erano assolutamente fuori luogo mi viene da chiedere, alla Morsucci, ad Atti e agli altri che hanno insinuato queste idee: la vostra è semplice ignoranza o è la supponenza di chi pensa che l’interlocutore sia sempre disposto a seguirvi solo perché vi ha votati? Perché siete così inopportuni e poco rispettosi di coloro che senza ombra di dubbio sono morti o moriranno di tumori per esposizione al CVM, alla diossina, al PCB, all’amianto e ad altre belle sostanze come queste? Con quale autorità vi permettete di banalizzare tutta la ricerca, tutti i ricercatori, i sindacati, i movimenti ambientalisti e tutti coloro che su questi argomenti studiano e hanno prodotto, lavorando sul campo, una quantità infinita di documenti e di prove inconfutabili.
Tutto questo e tutta la teoria poi sulla impossibilità di vivere a rischio zero fatta l’altra sera dagli amministratori, presidente di circoscrizione in primis, mi ha dato la netta sensazione che quantomeno ci sia in stato un tentativo di manipolare l’opinione dei presenti, con scopi molto poco democratici e civili.
Mi auguro che l’imminenza delle prossime consultazioni locali non porti a soluzioni, come mi sembra già di intravedere, raffazzonate e di circostanza per soli fini elettorali.
Cordiali saluti
Roberto Zambelli