11 Dic, 2010
Azioni Hera, altri vendono noi ci teniamo la carta
Inserito da: PpF In: Servizi pubblici




Lettera pubblicata da Estense.com. Non pubblicata da La Nuova Ferrara e Il Resto dl Carlino
di Angelo Storari
Paragonata ad altre città dell’Emilia pur con molti punti in comune, come ad esempio Modena, anch’essa amministrata ininterrottamente dal centro sinistra dal dopoguerra, dal confronto con Ferrara esce un quadro desolante della nostra città e della classe politica, del suo peso a livello regionale e negli organismi politici che l’amministrano. Un anno fa solamente il disastroso piano neve messo in atto a Ferrara, paragonato con quanto attuato a Modena dalle amministrazioni provinciale e comunale, l’elenco di mezzi uomini ed interventi messi in campo, ci fece impallidire ed infuriare.
La recente vicenda delle aperture domenicali, che ha visto il confronto tra la stessa azienda, Coop Estense, le forze sindacali e l’amministrazione locale, a fronte di analoghe richieste, all’ombra della ghirlandina, la risposta è stata un bel “niet” compatto, con restituzione al mittente, contro uno sbragamento generale nella nostra città.
Ultima perla, ma non ultima, la vendita di azioni Hera.
L’emendamento al bilancio presentato dal nostro consigliere Tavolazzi in Consiglio comunale, volto alla vendita e smobilizzo di almeno una parte delle azioni Hera per risanare il bilancio e reperire risorse fresche per affrontare la voragine, per aiutare famiglie, giovani, aziende e lavoratori ad affrontare la crisi, veniva tacciato come “demagogico” da scandalizzati soloni del PD, dopo che dell’emendamento non si era riusciti a negare la validità tecnica.
Quasi contemporaneamente però, la Giunta modenese, nella seduta del 27 settembre 2010, ha deliberato la vendita di 11.872.804 azioni Hera direttamente possedute dal Comune di Modena (http://www.comune.modena.it/partecipazioni/news/05.10.2010-vendita-di-azioni-hera) .
Mentre qui il Pd ci sbeffeggiava dicendo “Vendere le azioni Hera? E poi a chi? E come?” A Modena la procedura seguita dal Comune ha previsto la selezione di un intermediario finanziario al quale è stato dato mandato di analizzare le partecipazioni e di proporre all’Amministrazione le azioni da alienare, che sono state individuate nelle azioni Hera possedute direttamente. L’acquirente è la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Certo parte delle nostre azioni erano vincolate al patto di sindacato, ma comunque cedibili, per non parlare di quelle acquisite con la recente cessione delle reti. Ora sembra si voglia vendere Amsefc e Amsef. Perché continuiamo a vendere beni materiali per tenerci carta (azioni) mentre da altre parti si fa il contrario?
Ora viene spontaneo porsi alcune domande. Evidentemente il processo, reso pubblico a settembre, come si evince dallo stesso comunicato modenese, era iniziato in maniera riservata, certamente non ieri o ieri l’altro. Possibile che i vertici amministrativi del principale partito di governo, i rappresentanti dei comuni, di Ferrara, di Modena, nel CdA di Hera non ne sapessero nulla?
Ai ferraresi le risposte.
Angelo Storari, PPF/M5Stelle Ferrara