



A Ferrara chi comanda può permettersi di convocare una conferenza stampa o inviare un comunicato, dicendo ai cittadini di aver sperperato 3 milioni di euro, e nessuno, nemmeno la stampa locale, si scandalizza. E’ accaduto con la svendita delle azioni Hera, cinque milioni di pezzi al prezzo di 1,51 euro, per un incasso totale di 7,6 milioni. E’ su questa mancanza di opposizione e di valutazione critica (salvo rare eccezioni) dell’amministrazione che da oltre 60 anni fà e disfa nella nostra città, che poggia la presunta inossidabile inamovibilità del Pd e dei suoi sindaci, più gratificati dal presunto consenso popolare, accertato con qualche telefonata, che dagli effettivi risultati ottenuti per i cittadini (si ricordi che anche Sateriale veniva “venduto” come amato dai ferraresi, salvo far perdere al Pd 10 mila voti).
In conferenza stampa o al ricevimento del comunicato, qualcuno avrebbe dovuto chiedere all’assessore allo sbilancio Luigi Marattin o al sindaco avvocato Tiziano Tagliani, perché nel marzo 2011, quando Progetto per Ferrara chiedeva in consiglio comunale la vendita delle azioni Hera, l’assessore dichiarava “ La nostra linea è: 1) non conviene vendere le azioni HERA per estinguere il debito; 2) non conviene in generale destinare i proventi di qualsiasi vendita …ad abbattere il debito..”.
Eppure a fine giugno 2011 il titolo valeva 1,7 euro e la vendita in quel momento avrebbe fatto entrare nelle casse comunali 8,5 milioni di euro, vale a dire 0,9 milioni più di oggi!
Anche nel 2010 (a marzo/aprile il titolo valeva 1,7 euro) e nel 2009, con analoghe risoluzioni ed emendamenti bocciati dal Pd, Ppf aveva chiesto ciò che Tagliani ha fatto solo ora, buttando dalla finestra il denaro dei cittadini, esattamente come aveva fatto con la svendita della rete gas e con la mancata estinzione anticipata del derivato. Viene da chiedersi chi gli abbia chiesto di svendere le azioni adesso (Hera?), per quale misteriosa ragione e chi le abbia comprate ad un prezzo così conveniente.
Ma non è tutto. Quelle azioni il Comune le aveva pagate 1,68 euro, vale a dire 8,4 milioni. Dunque la svendita tardiva ha prodotto una perdita patrimoniale per il Comune (cioè per noi cittadini) di 0,8 milioni. Se poi si aggiunge il mancato beneficio annuo, per minori spese correnti da riduzione del debito, pari a 0,45 milioni di euro, dichiarato adesso dall’assessore allo sbilancio in totale contraddizione con il suo omonimo del 2011, Tagliani ha bruciato altri 2 milioni di euro nel periodo 6/10-12/14, per un totale complessivo di 3 milioni.
E di tutto questo il Pd si vanta, lo propaganda con una disinformazione di regime e chiede pure l’applauso e la rielezione di Tagliani!
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale
Progetto per Ferrara
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