



di Paolo Giardini
Ho assistito come rappresentante di lista allo spoglio delle schede comunali in un seggio.
Un’esperienza nuova. Inevitabilmente, curiosità e attenzione non si limitavano ai conteggi, ricavandone impressioni inquietanti per certi dettagli e modalità operative, su cui mi pronuncerò quando avrò raccolto altri riscontri. Invece, non ha bisogno di conferme altrui la percezione di tredici pile di schede accumulate sul tavolo: dieci per le liste + una per le schede vuote + una per quelle nulle + una per quelle ambigue da valutare a colpi di regolamento. Ogni scheda è larga più di 0,6 metri. Accostando le pile si ottiene uno sviluppo lineare di 10 metri, che pur diviso in due file sui lati lunghi di un tavolo è sempre una distesa rispettabile!
Sarà per la forma mentis da non addetto ai lavori ma, sovrastante quella raccolta, vedevo con gli occhi della fantasia campeggiare un nome: Berlusconi. O meglio: un Berlusconi SI, affiancato ad un Berlusconi NO. L’effetto ottico Berlusca era percepibile in due pile enormemente più spesse delle altre, relative a PDL e PD. La prima, relativa ad un candidato sindaco scelto dagli elettori perché del partito di Berlusconi, l’altra, relativa ad un candidato sindaco scelto perché contrario a Berlusconi. La sommatoria delle schede di queste due pile superava l’insieme di tutte le altre!
Ho rivolto un grato pensiero ai pochi che hanno giustificato il loro andare a votare per la concreta realtà di Comune e Provincia, indipendentemente da simpatie o antipatie per l’immagine del Berlusca. Questa è fatta balenare in mille modi per continuare a distrarre l’attenzione da un radicato sistema predatorio sempre più saprofita che parassita, ormai adattatosi a vivere di organismi morti.
Ecco perché Ferrara muore. Muore per Turbogas e inceneritori utili solo a società forestiere, muore per il monopolio dei servizi concesso ad un’azienda estranea alla città che ha comprato dotazioni comunali nostre da secoli, muore per le imposte comunali appaltate a società forestiere, muore per le lottizzazioni sopra aree contaminate o discariche, per le costruzioni di bassa qualità concesse alla speculazione e destinate a diventare slums, per la saga infinita di un ospedale imposto nel luogo sbagliato, per i grandi eventi “scollati” dalla città, per la viabilità assurda, per il teleriscaldamento fittizio, per povertà di controlli ambientali, per le futilità pirotecniche, per le strade indecenti, per la voluta assenza di infrastrutture quali: circonvallazione, case pubbliche di riposo, asili nido, dormitori per disperati, parcheggi sotterranei in centro, vere ciclabili, veri trasporti pubblici e tanto altro ancora sempre per futili motivi.
Muore perché posseduta da decenni, non amministrata, da un sistema succhiasangue, ora marcato PD: Politica Defunta.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara