15 Set, 2011
Bilancio Comunale inaffidabile e senza speranza
Inserito da: PpF In: Bilancio comunale|Politica




di Valentino Tavolazzi
Alla crisi economica un sindaco può reagire scioperando al fianco di una parte dei propri elettori (CGIL), come ha fatto di recente Tagliani, oppure attuando un progetto di risanamento del bilancio comunale (basato sulla ristrutturazione della macchina e dei servizi, il taglio degli sprechi, la riduzione del debito) e di contestuale rilancio dell’economia e dell’occupazione. Un sindaco può reagire tirando da tutte le parti la coperta delle risorse pubbliche, per non scontentare nessuno (con operazioni contabili al limite della regolarità e tali da provocare strigliate dalla Corte dei Conti), oppure con una operazione “trasparenza”, mettendo in piazza i conti veri e chiamando a raccolta la città per decidere politiche, priorità, tagli, risparmi ed investimenti. Per non assestare altri colpi alla credibilità della sua maggioranza, l’avvocato Tagliani farebbe bene a non scaricare su chi lo ha preceduto i recenti rilievi della magistratura contabile, poiché il bilancio 2009 è stato chiuso dalla sua giunta ed approvato dalla sua maggioranza nella tarda primavera del 2010, e molti di quei rilievi sono estendibili ai bilanci 2010-11.
Ma c’è anche un problema di affidabilità delle previsioni di bilancio. L’assestamento 2011 dimostra che alcune entrate strategiche, previste solo alcuni mesi fa, erano state ampiamente gonfiate, nonostante Progetto per Ferrara avesse segnalato l’inaffidabilità di quei numeri, prima, durante e dopo l’approvazione del bilancio preventivo in consiglio comunale. Tra le entrate mancano all’appello 2 milioni di euro di oneri di urbanizzazione su 7 previsti, mentre alla compartecipazione all’Irpef mancano 2,6 milioni su 9,8 previsti. Per fortuna in soccorso sono giunti l’avanzo di amministrazione 2010 (1,5 milioni) e la compartecipazione all’Iva da parte dello Stato, non prevista per 9 milioni, che ha compensato anche diminuzioni di trasferimenti e rimborsi da Roma. Siamo ora in attesa di capire quanto queste minori entrare impattino su investimenti e debito.
Sul versante della spesa gli scostamenti non sono meno eclatanti. Nell’area del personale sono stati spostati 1,25 milioni di euro rispetto alle previsioni, per dirottarli su contributi Inpdap non previsti (300 mila), su stipendi nel decentramento e vari (163 mila), nella Polizia municipale (312 mila), nelle Attività culturali (86 mila), nella Mobilità (180 mila). Scandalosa poi è la vicenda dei consumi di acqua. Il preventivo 2011 stanziava 280 mila euro di bolletta Hera (importo assai più alto di quello del 2010), ora ne servono altri 200 mila! Quasi mezzo milione di bolletta acqua, in un anno! Sembra uno scherzo! Si parla di perdite nelle tubazioni, ma chi doveva controllare i contatori e perché non si è provveduto? Perché i cittadini devono pagare gli errori di chi è preposto a gestire? Chi dirige la baracca? E’ un esempio emblematico su come venga gestito il denaro pubblico in città. E’ il caso di dire che il Comune di Ferrara fa acqua da tutte le parti!
Riguardo al debito non disponiamo di tabelle aggiornate all’assestamento di bilancio. Tuttavia il bilancio preventivo 2011 (relazione dei revisori dei conti) evidenzia un debito residuo al 1.1.09 di 166,4 milioni, al 1.1.10 di 162 milioni, al 1.1.11 di 152 milioni, per scendere al 1.1.12 a 139 milioni (posto che nell’anno in corso non si accendano nuovi mutui, né se ne estinguano anticipatamente). La diminuzione del debito vale 27,4 milioni in tre anni, un risultato di cui non andare fieri, visto che con le sole rate di mutuo, nel triennio 2009-11, si sono rimborsati mediamente 12,3 milioni l’anno, per complessivi 37 milioni. Il debito è diminuito meno (27,4 contro 37) a causa di nuovi mutui per circa 7 milioni nel 2009 e 2 milioni nel 2010.
La politica di Tagliani di ridurre il debito bloccando gli investimenti (gli smobilizzi promessi per finanziarli infatti sono inadeguati!) sta penalizzando la città sia sotto il profilo economico, che della qualità delle infrastrutture e dei servizi. L’avvocato ha commesso un grave errore quando non ha voluto vendere le azioni Hera, in un momento in cui valevano molto (dal 2009 lo chiediamo ripetutamente ed in tutte le sedi). Avrebbe potuto ridurre di decine di milioni uno dei debiti più alti in regione, ed il suo costo pari a 17 milioni anno. A Ferrara l’incidenza del debito residuo 2010 sulle entrate correnti è pari a 129,1 (18,8 a Modena, 56,9 a Piacenza, 55,5 a Ravenna, 98,7 a Reggio Emilia, 56,1 a Cesena, 49,6 a Bologna). Questi dati segnalano il peso del debito a Ferrara. Il centrosinistra per decenni ha sprecato denaro pubblico e prodotto debiti. E per non farsi mancare nulla, ha svenduto beni comuni (reti gas a Hera). E’ ovvio che i soldi impiegati per pagare i debiti vengono sottratti ai servizi ai cittadini.
Sul derivato infine persiste un silenzio tombale. Il contratto firmato tra Comune e Dexia prevede che il primo paghi alla banca oltre mezzo milione di euro alla fine del primo semestre 2011. Ed in base al tasso euribor dei primi di luglio, dovrà pagare un importo equivalente alla fine dell’anno. Ancora una volta non riscontriamo alcuna trasparenza, si badi bene, non tanto riguardo ad eventuali rinegoziazioni o estinzioni del derivato, che potrebbero rimanere riservate fino a conclusione (ma fino a quando?), quanto in merito alle ricadute del derivato sul 2011. Vorremmo sapere, in altri termini, se quel pagamento è stato effettuato e che ne sarà del successivo! Tagliani infine dovrebbe informare i cittadini in merito alla perdita complessiva del derivato Dexia al 31.12.2011, che secondo noi veleggia attorno agli 800 mila euro. Alla faccia degli utili spacciati al popolo!
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle