13 Gen, 2009
Botta e risposta sui derivati del Comune
Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro




Polastri: ”Gli swap eredità di Tavolazzi”
Tavolazzi non dice la verità. No è Polastri a sbagliare. Più che una diatriba sui massimi sistemi finanziari sembra una partita a ping pong quella che si è scatenata tra Valentino Tavolazzi e l’assessore Roberto Polastri sulle presunte perdite o sugli altrettanto presunti guadagni da derivati per il Comune.
Dopo l’attacco di ieri di Tavolazzi (http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46660&format=html del 12 gennaio), Polastri risponde con l’arma dell’ironia, affibbiando all’ex city manager “doti divinatorie che mi inducono a consigliarlo, qualora non riuscisse nell’impresa di diventare sindaco di Ferrara, di valutare l’opportunità di ritagliarsi un ruolo da guru della finanza”. Purtroppo, però, “tali capacità – continua l’assessore – devono essere un’acquisizione recente, poiché all’epoca in cui era Direttore generale del Comune di Ferrara non ebbe l’avvedutezza di sconsigliare di intraprendere la strada degli Swap, di cui oggi individua tutti i limiti. Ciò che il sottoscritto (che ai tempi non era assessore) si trova a dover faticosamente gestire, dunque, è anche una sua eredità”.
Polastri contesta poi le cifre prodotte dal leader di progetto per Ferrara. “Non è affatto vero – dice -che il 2009 sarà tutto in perdita: per quanto riguarda il primo semestre dell’anno, infatti, il riferimento è al valore del’Euribor al 31 dicembre 2008, superiore al 2,85; per il futuro si vedrà, in ogni caso l’effetto complessivo della diminuzione dei tassi consegna una gestione finanziaria in equilibrio”.
Dall’altra parte del tavolo (da ping pong…) si ribatte che “l’assessore sfugge nuovamente al merito ed inventa”. Per prima cosa Tavolazzi allontana da sé la paternità dello strumento finanziario: “ho già spiegato a Polastri che non sono mai entrato in contatto con i derivati Dexia di Ivan Ricci. Ne è prova la data dell’operazione, posteriore di un mese e mezzo alla revoca del mio contratto con il Comune”.
Quanto a perdite e guadagni fa notare che per Polastri “la perdita generata dai derivati Dexia non riguarderebbe il primo semestre del 2009. Segnalo all’assessore che di semestri nell’anno in corso ce ne sono due, ed il bilancio 2009 del Comune deve tener conto di entrambi. Ma riguardo al secondo Polastri tace”.
Infine il batti e ribatti sulle cifre: “mentre Polastri scriveva la sua replica, l’euribor diminuiva nuovamente passando da 2,765% di venerdì a 2,716% di oggi. Il contratto dice che nel 2009 il Comune perderà se il tasso di riferimento sarà inferiore a 2,85%. Nel 2010 se sarà inferiore a 4,24%. Ebbene Polastri può legittimamente sperare che alla fine del 2009 l’euribor raggiunga l’agognato 4,24%, ma in cuor suo sa che ciò non accadrà. Dunque per il 2010 il disastro è annunciato e, con i tassi attuali, si aggira attorno al mezzo milione di euro”.
La partita di ping pong però rischia di finire qui, visto che Polastri conclude il suo intervento escludendo ogni “rivincita”: “poiché non ho alcuna intenzione di concorrere a garantire una ribalta elettorale al candidato Tavolazzi, comunico a lui e ai lettori che d’ora in poi non risponderò più ad alcuna provocazione”.
13 gennaio
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