14 Mar, 2011
Bratti lancia il monopolio di Hera a Ferrara
Inserito da: PpF In: Politica|Servizi pubblici




di Valentino Tavolazzi
Sostenere, come fa il deputato del Pd Alessandro Bratti, che a Ferrara ci sono troppe aziende che si occupano di rifiuti e al tempo stesso che nel paese il sistema delle multiutilities (per lo più grandi) funziona bene, equivale a lanciare un spot promozionale a favore Hera ed all’unificazione per incorporazione di Area, Soelia e Cmv. Bratti lascia filtrare il vero fine del suo intervento, quando svaluta l’esperienza virtuosa dei consorzi più piccoli, come Priula e Vedelago (accuratamente non citati), spacciandola per destinata a finire. In quei casi invece la quota di recupero e riciclo dei materiali è altissima, certamente lontana dai mediocri risultati di Hera. E’ nota l’aspirazione del colosso bolognese di mettere le mani sul mercato delle aziende ferraresi che operano a Copparo, Cento, Argenta e Comacchio, da sempre ostacolata dalle resistenze interne di parte del Pd (basso e alto ferrarese), che vuole invece mantenere il controllo sui servizi pubblici locali, in materia di tariffe, posti di lavoro e flussi finanziari da gestire.
L’espansione di Hera nel resto della provincia, garantirebbe all’azienda il monopolio assoluto nel mercato dei rifiuti, già ora tra i più remunerativi tra le aree di business del gigante politico-imprenditoriale. Per realizzarla occorre però il placet della politica e Bratti oggi ha dato il “la” ai rappresentanti del Pd nelle istituzioni.
La pressione di Hera in tal senso si era sentita fin dalla formulazione del piano provinciale dei rifiuti in vigore (2003), quando, consenzienti Bratti, Golinelli e gli apparati politico-istituzionali del Pd (Colaiacovo ebbe un ruolo importante in quella vicenda), fu messo al centro del sistema impiantistico per lo smaltimento dei rifiuti urbani e di parte degli speciali, l’inceneritore triplicato di Hera a Cassana, contrapposto alle discariche (in particolare Crispa di Area), destinate alla chiusura.
Ora Area, dopo la grave crisi finanziaria determinata dal blocco dell’espansione della discarica (decisa ad arte?), ha lanciato un progetto di gestione dei rifiuti virtuoso, incentrato sulla riduzione, la raccolta porta a porta ed il recupero e riciclo dei materiali. Richiederà anni per il completamento ed una fase transitoria di gestione della discarica, ma quella è la direzione giusta. In ciò ha sorpassato Hera, incatenata alla pratica dell’incenerimento dagli elevati investimenti fatti nell’impianto di Cassana e dall’arretratezza del sistema di raccolta, basato su contenitori stradali e compattatori di grande dimensione. Se il Pd interromperà il percorso intrapreso da Area, dando carta bianca ad Hera nei territori gestiti dalle aziende ferraresi, un altro grave colpo verrà inferto alla gestione virtuosa dei rifiuti.
Bratti è stato insieme a Golinelli il progettista di quel piano rifiuti e lo strenuo sostenitore della triplicazione dell’inceneritore di Cassana. Ora, con anni di responsabile ritardo, ci somministra quanto l’Europa va predicando dai primi anni duemila ed i comitati e le associazioni ambientaliste ferraresi, Medicina Democratica e Wwf in testa, sostengono dal 2003. Egli sa che su questa materia si erano espressi anche gli 11539 cittadini partecipanti nel 2007 al referendum autogestito dal movimento ambientalista. Sostenere ancora che l’inceneritore di Parma completa l’autonomia impiantistica regionale, significa da parte sua ripetere l’errore commesso a Ferrara. L’Emilia Romagna non ha alcun bisogno dell’inceneritore di Parma, ma solo di politiche virtuose incentrate su porta a porta, riciclo e recupero.
Prendiamo atto che, anche dalla posizione di parlamentare acquisita grazie alle “virtuose” scelte fatte, Bratti persevera nel predicare bene, ma razzolare male.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle