



di Tommaso Mantovani
Trovo estremamente gravi le “esternazioni” fatte dal sindaco Tagliani durante la seduta del consiglio comunale del 3 febbraio scorso. Credo che tale consesso non sia la sede per sfoghi personali o comizi pre-elettorali. Tantomeno ritengo degno della dialettica politica il ricorso al divide et impera per spaccare la opposizione, redigendo una lista di “buoni” e “cattivi”, in base alla quale decidere chi ha il diritto di esprimere il dissenso e chi no. Temo che sia questo “potere pastorale”, come lo definirebbe Foucault, questo atteggiamento paternalistico e discriminatorio che fa sì che molte persone, non solo giovani, si disaffezionino alla politica e soprattutto ai grandi partiti, rivolgendosi piuttosto alle liste civiche, che lasciano ben più spazio alla società civile in un dibattito davvero democratico.
Tommaso Mantovani