20 Nov, 2010
Capolinea Ferrara: Crollano chiese, palazzi, turisti e scompaiono le Circoscrizioni
Inserito da: PpF In: Cultura|Economia, sviluppo, lavoro|Politica




di Alessandro Gulinati
In pochi giorni è crollato un tratto di cornicione della chiesa di San Domenico, un operaio è precipitato da 4 metri di altezza sfondando il solaio di una delle gallerie della Certosa ed è iniziato a cadere il cornicione della Palazzina Cavalieri di Malta sede delle Civiche Gallerie d’Arte Moderna in Corso Biagio Rossetti. Il panorama è desolante perchè questi incidenti si aggiungono a quelli che non si possono che definire come monumenti in memoria dello spreco e dell’insensatezza delle politiche pubbliche . . . . Penso al Teatro Verdi, al Palazzo degli Specchi, all’area della Darsena, alla Caserma Pozzuolo del Friuli, all’Ostello abbandonato presso ITIS e ITIP, al disastro annunciato del Museo dell’Ebraismo e della Shoah in via Piangipane, alla chiesa di San Paolo chiusa da 10 anni come all’Oratorio delle Stimmate dove un’opera del Guercino e una splendida Pietà di Carlo Bononi giacciono sigillate dopo essere state restaurate,
alla assenza di toilettes accessibili presso il Museo di Palazzo Schifanoia e ai gabinetti dal costo di 10.000 euro l’uno per anno abbandonati qua e la nel centro, alla Chiesa della Madonnina pericolante, alla Chiesa di San Carlo chiusa dopo i cedimenti provocati dai lavori nelle proprietà adiacenti, all’eterno e misterioso cantiere nella Caserma di via Palestro, al tragicomico dibattito sul se o no togliere il listone da Piazza Trento Trieste (1.200.000 Euro davvero spesi con oculatezza) eccetera eccetera è il caso di aggiungere . . .e tutto questo mentre i turisti calano di un 10-12% all’anno da ormai 4 anni e cioè si dimezzano e con loro gli escursionisti e tutti i posti di lavoro che erano collegati alla presenza di escursionisti e turisti.
Le politiche pubbliche proposte da governo e opposizione parlamentare (ma qual’è il governo e quale l’opposizione?!) sono quelle di ulteriori drastici tagli alla spesa pubblica senza nessun intervento sul fronte delle entrate e in direzione di una più equa distribuzione dei redditi. Ovviamente non c’è nessuna qualificazione della spesa pubblica che prosegue, seppure ridotta all’osso, a dirigersi verso le tasche dei soliti noti: amici, clientes, sodali.
Anche a Ferrara mentre il debito del Comune di Ferrara è raddoppiato in 5 anni e i 30 e più milioni di Euro entrati dalla privatizzazione di AGEA si sono dissolti come neve al sole, tutto lo staff responsabile di questo disastro si promuove e si premia scambiandosi inchini, congratulazioni e ricche liquidazioni: Soffritti a presiedere la Metropolitana di Napoli, Sateriale a dirigere il Museo della Shoah (quale?) e Le politiche per l’innovazione della CGIL (ma dai, povera CGIL) . . . Buzzoni va in pensione ma rimane come consulente in compagnia dell’ex segretario comunale Tortora ma diversamente dalla sig. ra Zagatti promossa dal Teatro Comunale di Ferrara alla presidenza dei teatri dell’Emilia Romagna (perchè non dell’Europa?!) ma intanto? Intanto il Comune di Ferrara non ha più un centesimo ma assume o si, stabilizza dei fedelissimi precari per concorso direttamente presieduto dal Buzzoni (sempre lui) però privatizza ed esternalizza i pasti delle scuole materne riuscendo appena a tirare un sospiro di sollievo perchè almeno il record mondiale di CVM sotterato in falda, record meritatissamente vinto dal quadrante est del Comune di Ferrara ha un effetto positivo. Quale? Che la scuola ormai già costruita non apre e quindi si risparmia! Trionfale conclusione di una Amministrazione a fine corsa perchè parte di un mondo politico finito tra macerie e rifiuti (a Ferrara polverizzati nell’aere, in Sicilia e Campania in bella vista sulle strade e camion bersagliati dalla folla giustamente inferocita), debiti e uno strascico di nauseabondo nepotismo più degno di una qualche terra esotica, clanico-feudale che dell’Europa dei Diritti civili ed universali.
La situazione è questa, la città arranca in un progressivo immiserimento all’interno di una nazione saccheggiata e senza uno straccio di libera informazione ma la casta (o la classe che fa più vintage) politica sguazza, sbraita, si scompone tra invettive rivolte ai pochi che qualche volta parlano chiaro, penso a Valentino Tavolazzi nel consiglio comunale di Ferrara, ma intanto si divide ancora lauti proventi, stipendi, gettoni, premi, denari pubblici e privati che sono così ulteriormente sottratti alla collettività in un regime di taglio generalizzato per tutti i servizi sociali e gli investimenti produttivi.
Dalla scorsa estate non ci sono più nemmeno le Circoscrizioni, le ha abolite un decreto legge ideato dal desaparecido della Lega: il ministro dei roghi Calderoli, perchè costose ed inutili. Così anche io sono un consigliere soppresso da subito senza più gettone e senza alcun rimborso spese, niente di niente, nemmeno poteri in una isituzione che scomparirà a breve. Così stiamo in 80 consiglieri solo a Ferrara e circa altrettanti in altre 26 città italiane. Ormai le sedute si sono fatte rare e veloci e tutte le possibili intenzioni di operare ascolto dei cittadini e intervento in città, ad esempio si pensava di istituire una commissione straordinaria sul grave stato di degrado delle mura cittadine, sono semplicemente finite, cessate, soppresse, abolite per decreto nel silenzio generale e dalla buffa iniziativa dell’amministrazione di raccogliere delle firme di protesta per un decreto leghista scritto sulla falsariga di un precedente progetto di legge del PD.
Pd e PdL stanno portando il paese alla rovina e stanno provocando danni irreversibili anche nella nostra città, invece l’idea ed il progetto di “Ferrara città d’arte, cultura e turismo” va difesa e rilanciata perchè è il principale volano di ogni possibile futuro (e presente) sviluppo della città. Sul terreno della tutela dei beni culturali e della loro promozione, cioè sull’attuazione dell’articolo 9 della Costituzione repubblicana si gioca una parte importante dell’attuale scontro politico e sociale.
Produzione di saperi, lavoro cognitivo ed intellettuale, cultura, turismo, tutela dell’ambiente e del paesaggio sono i settori chiave dell’Italia di oggi e di domani, di una Italia europea e ricca di cultura e diritti.
Loro, questa gente che vediamo ogni giorno in tv e nella nostra città sono arrivati al capolinea, occorre fermarli perchè loro non lo sanno o non vogliono saperlo e non hanno nessuna intezione di fermarsi da soli. Se non li fermiamo noi cittadini ci porteranno diritti dentro il burrone dei loro debiti e della loro vacuità e allora a crollare non saranno solo i cornicioni e i turisti.
Per quello che mi concerne proseguirò ininterrotamente quando vado dicendo e facendo da un anno a questa parte, moltiplicando gli sforzi nel portare la mia attività istituzionale nella città.
In 4 mesi ho realizzato oltre 60 visite guidate ad offerta libera o gratuite in difesa e per il rilancio di “Ferrara città d’arte, cultura e turismo”, in centinaia abbiamo camminato, pedalato e discusso di storia cittadina e cupi orizzonti esprimendo ovviamente idee molto diverse, valorizzando quello che c’è di buono e mostrando senza infingimenti quanto invece non lo è.
Non ci risparmiamo perchè siamo convinti che un altra città è possibile! Non è che l’inizio . . .
Alessandro Gulinati – Gruppo Misto Circoscrizione 1 Comune di Ferrara