



di Athos Tromboni
Cari ferraresi, oggi mi sono alzato e, dopo la prima colazione, aprendo i giornali, mi sono allarmato. La stampa locale sta dando da alcuni giorni la notizia che Agea Reti sarà venduta presto a Hera s.p.a. .
La maggioranza neo-insediata ce la sta mettendo tutta per convincerci del fatto che il passo è utile e inevitabile, ed anche urgente, magari da compiersi entro l’assemblea straordinaria di Hera s.p.a. (che sarà convocata a breve, secondo quanto si sa) mentre da quello che capisco io sulla vicenda, il passo è urgente solo per incamerare (fra l’altro con un artificio finanziario chiaro sulla carta ma discutibile e non privo di incognite sugli esiti) 11,5 milioni di euro per far fronte alle necessità di cassa del disastrato bilancio comunale.
La cessione della rete del metano, oggi di proprietà comunale attraverso la controllata Holding Ferrara Servizi, non recherà vantaggio agli utenti, anzi, tutta la comunità ferrarese sarà impoverita di un patrimonio che ci è stato tramandato dalla politica sociale degli anni migliori del centro-sinistra ferrarese.
Sappiamo che il sindaco Tagliani non troverà ostacoli nella propria maggioranza per questa operazione di depauperamento, ma l’opposizione che farà? Spero si contrapponga in maniera forte alla decisione, non tanto perché questo atteggiamento abbia speranza di effetti positivi, quanto perché una ferma opposizione farà scaturire quel dibattito che servirà a far capire alla maggioranza dei cittadini (sì, proprio a quelli che seguono il Pd) che il primo atto amministrativo del nuovo sindaco impoverisce di potere contrattuale lo stesso sindaco, che in campagna elettorale e nel suo discorso d’insediamento a proposito del rapporto con Hera s.p.a. ha detto: “Spetta la sindaco, socio di Hera e partner del patto di sindacato, difendere le ragioni dell’amministrazione che sono quelle della collettività”.
Dai primi pronunciamenti, invece, par di capire che la nuova amministrazione sta a Hera come, nei tempi meno trasparenti del centro-sinistra, la vecchia amministrazione stava alla Coop Costruttori e ai Fratelli Graci.
Sappiamo, sempre dalle relazione del sindaco Tagliani, che la riorganizzazione delle partecipazioni societarie del Comune affida alla holding Ferrara Servizi s.r.l. guidata da Paolo Paramucchi, il compito di partecipare direttamente “alla realizzazione degli obiettivi dell’amministrazione: una maggiore efficienza, tariffe più basse per i servizi, maggiore qualità dei cittadini”.
Questo si può ottenere se la holding avrà un reale potere contrattuale rispetto ai fornitori di servizi (gas e acqua, leggi Hera) ma se si vendono (ora) la rete del metano e (fra qualche tempo) le condotte dell’acqua potabile, che potere contrattuale avrà il Comune non solo rispetto ad Hera, ma rispetto ad altri eventuali partners qualora questa maggioranza si convincesse che per il bene dei cittadini amministrati non si può più stare con Hera ed è giocoforza scegliere altri operatori? Sono domande legittime di ogni cittadino-utente che abbia visto quello che d’irreparabile è già successo o sta per succedere con la privatizzazione dell’acqua. Paolo Paramucchi da che parte sta?
Cercherà di difendere il patrimonio della sua holding o sarà costretto a ripetere il leit-motiv dei rassegnati: “Non capisco ma mi adeguo”?
Athos Tromboni
Progetto per Ferrara