02 Mag, 2011
Caso “Cona”: se il sindaco Tagliani non ascolta 15mila Ferraresi lo faremo noi!
Inserito da: PpF In: Sanità




Il primo cittadino ferrarese forse dovrebbe rispolverarsi il dizionario di italiano: parla di ‘rispetto dei cittadini’, e poi definisce la libera espressione referendaria e l’opinione di 15mila abitanti del capoluogo estense un”iniziativa priva di senso’. Più che ‘rispetto’, a noi pare un mandare a quel paese il 20% dei Ferraresi che avevano votato alle ultime elezioni!!! Su un quotidiano di domenica scorsa, Tiziano Tagliani, si riferiva di nuovo al referendum del 15 e 16 aprile sull’ospedale Sant’Anna parlando di ‘operazione demagogica’. E precisava che non avrebbe alzato un dito per portare il volere dei Ferraresi all’attenzione della Regione. Ma come si fa a definire ‘demagogia’ una mobilitazione spontanea di cittadini che in un solo weekend ha mosso 110 volontari del Movimento 5 Stelle e portato ai banchetti ben 14423 Ferraresi?!
Oltretutto, come vicesindaco e consigliere regionale, nelle passate legislature Tagliani ha partecipato allo spreco di 530 milioni di euro pubblici nello scandalo di Cona, il nuovo polo in periferia a cui si lavora da 20 anni. E ora ha la sfacciataggine di affermare di non voler fare nulla a livello regionale. Così abdica a suo ruolo di sindaco: che dovrebbe essere innanzitutto quello di tutelare gli interessi dei propri abitanti. Non di fare il soldato del partito. Per questo, se Tagliani non è in grado di difendere gli interessi del 20 % dei votanti ferraresi alle ultime elezioni, lo faremo noi: e nei prossimi giorni porteremo le firme del referendum direttamente al presidente della Regione, Vasco Errani.
A riprova del fatto che, con il referendum promosso da Valentino Tavolazzi e dalla lista “Progetto per Ferrara” (Ppf), abbiamo fatto centro, c’è poi il fatto che Tagliani ricorra alla menzogna per difendersi. Sono sue le parole riferite da Tavolazzi in merito alla solitudine del sindaco nel Pd sulla vicenda Cona/Sant’Anna, alla condivisione dell’idea di includere il San Giorgio a Cona ed alla sua disponibilità a chiedere un incontro all’assessore regionale Carlo Lusenti, insieme a Ppf e ai consiglieri regionali Andrea Defranceschi e Giovanni Favia. Se oggi le rinnega, ricorrendo alla doppiezza dei politici di professione, significa che ha deciso insieme al Pd di attenersi rigorosamente solo al ruolo di soldato di partito, rinunciando invece di fatto a quello di sindaco. Del resto, lo aveva già fatto con la svendita delle reti gas ad Hera: speravamo che il successo di partecipazione al referendum potesse costituire per lui l’ultima occasione di recupero di credibilità. E invece…Del resto è stato eletto al secondo turno, con i voti di solo un terzo degli aventi diritto: dovrebbe tenerne conto!