



Il consiglio comunale del 11.11.13 autorizzerà il sindaco Tagliani a pagare a Dexia Crediop, la banca del disastroso derivato, la somma di 7,4 milioni di euro ottenuti dalla svendita delle azioni Hera. Il Pd, gli alleati e la giunta avranno certamente buone ragioni per aver scelto, fra i tanti debiti contratti dal Comune, quelli dovuti alla banca che lo ha trascinato davanti ai giudici di Londra, dopo aver incassato circa un milione di euro all’anno, dalla seconda metà del 2009 fino all’annullamento unilaterale del derivato da parte del Comune. Se tali buone ragioni esistono e sono nell’interesse dei cittadini, Tagliani non dovrebbe avere motivi per tacerle ai cittadini.
Progetto per Ferrara non voterà quella delibera, perché rappresenta l’ultimo atto della pessima gestione di denaro pubblico, da noi aspramente criticata non senza aver proposto, con forte anticipo e ripetutamente, percorsi alternativi, che alla luce dei fatti, avrebbero prodotto risultati più vantaggiosi per la collettività.
In sintesi i punti oscuri della vicenda sono i seguenti.
1 La tardiva svendita delle azioni Hera ha prodotto un incasso di 7,6 milioni di euro. Se Tagliani avesse venduto quei titoli quando lo chiedeva Ppf (2009, 2010, 2011), con risoluzioni ed emendamenti in consiglio comunale sempre bocciati dal Pd, avrebbe incassato 0,9 milioni in più. Lo si evince con riferimento alle quotazioni del titolo Hera nel bimestre aprile-maggio 2011 (mediamente 1,7 euro invece di 1,51 incassati). Ma in quel momento la linea del Pd era “.. non conviene vendere le azioni HERA per estinguere il debito; non conviene in generale destinare i proventi di qualsiasi vendita …ad abbattere il debito..” (relazione Marattin bilancio 2011). Ebbene Pd e sindaco spieghino perché ora hanno fatto il contrario, aspettando il momento peggiore. Anche nel bimestre marzo-aprile 2010 le azioni Hera valevano attorno a 1,7 euro.
2 Il confronto tra il ricavato dalla vendita (1,51 euro) ed il valore dato al titolo (1,68), quando il Comune svendette Agea ad Hera in cambio di azioni, è fortemente penalizzante per i cittadini. La perdita patrimoniale in danno alla città è di almeno 0,8 milioni di euro. Il Pd spieghi come tale risultato avvantaggi la città.
3 La mancata estinzione dei debiti, a partire dal 2011, ha determinato un aggravio sui bilanci dell’ente, con maggiori oneri per i ferraresi, pari al risparmio dichiarato da Tagliani (circa mezzo milione annuo) a seguito dell’estinzione anticipata. Se i suoi conti sono esatti, la perdita per la città alla fine del 2013 è stata di circa 1,5 milioni (triennio 2011-2013).
Per recuperare un minimo di credibilità politica, Tagliani dovrebbe spiegare ai ferraresi perché abbia deciso solo ora di vendere le azioni Hera, dopo aver resistito per anni, e perché tale decisione collimi “casualmente” con la recente scelta dell’azienda di rastrellare azioni sul mercato. Egli dovrebbe dire chi abbia comprato le azioni e perché il ricavato finirà nelle casse di Dexia. Saremmo piacevolmente sorpresi da un guizzo di trasparenza del sindaco, dopo anni di grigia opacità somministrata a piene mani nelle vicende derivato, svendita rete gas, Spal-Fotovoltaico-Hera, chiusura Sant’Anna e mille altre storie avvolte nel suo (di Tagliani) assordante silenzio.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale
Progetto per Ferrara
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