10 Ott, 2012
Colaiacovo rinunci allo stipendio di Presidente del Consiglio Comunale
Inserito da: PpF In: Consiglio comunale|Politica




di Valentino Tavolazzi*
Dall’inizio dell’anno il governo ha tagliato il compenso ai quattro presidenti di circoscrizione Calò (Pd), Facchini (Pdci), Boldrini (Pd), Turri (Pd). Ai consiglieri di circoscrizione era stato tagliato il gettone nel 2010, pertanto tutti ora svolgono servizio civile gratuito, accollandosi pure le spese di spostamento. I consiglieri comunali invece percepiscono i gettoni di presenza alle commissioni e ai consigli, più i rimborsi chilometrici e il fondo spese per il gruppo, per importi lordi annui pro capite fino a 7 mila euro. Mentre l’indennità forfettaria annua del presidente del consiglio Francesco Colaiacovo, l’unica rimasta in vigore per gli eletti (tolto il sindaco), nel 2010 è stata di circa 40 mila euro lordi.
Nel dicembre 2011 il gruppo consiliare Progetto per Ferrara aveva presentato in consiglio comunale la risoluzione per la rinuncia, da parte di tutti i consiglieri, dei gettoni di presenza, dei rimborsi chilometrici e del fondo spese per i gruppi. I due piddinatori Francesco Portaluppi e Simone Merli avevano reagito con la denuncia-buffonata dei rimborsi contro chi aveva osato proporne l’azzeramento, forti della sponda del sindaco Tiziano Tagliani e di un quotidiano locale. Fango rispedito al mittente dalla magistratura, alcuni mesi dopo. Il Pd in quello stesso consiglio aveva votato contro la risoluzione di Ppf, che procedette ugualmente a rinunciare all’incasso dei gettoni, dei rimborsi, del fondo spese del gruppo ed all’uso della scheda telefonica, con decorrenza 1.1.12. In questi giorni, come avevamo già fatto nel 2009, abbiamo detto no anche alla tessera gratuita della Spal.
La risoluzione Ppf era motivata dalla crisi economica e dall’inasprimento della pressione fiscale, che a Ferrara ha impoverito molte famiglie, spesso colpite dalla perdita di posti di lavoro nel nostro territorio. In tale contesto, ora aggravato dai danni causati dal terremoto, ci sentiamo di riproporre la rinuncia a qualsiasi emolumento da parte di tutti i gruppi consigliari, ma soprattutto rivolgiamo un appello al presidente del consiglio Francesco Colaiacovo (Pd), affinché riprenda servizio presso l’aeronautica militare, di cui è dipendente, trasferendo il peso del proprio stipendio dalle casse del Comune a quelle dello Stato. Può farlo senza rimetterci un euro. Riteniamo infatti che, indipendentemente dal giudizio notoriamente non positivo che Ppf dà della sua conduzione dell’organo, l’attuale attività del consiglio, peraltro poco intensa, non necessiti di un presidente a tempo pieno. Basta un cittadino in servizio civile volontario, potendo oltretutto Colaiacovo, beneficiare dei permessi retribuiti per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, come accade ai suoi colleghi presidenti e consiglieri di circoscrizione, in quanto dipendenti pubblici o privati. Come è noto artigiani, commercianti e liberi professionisti sono invece discriminati dalla legge.
Al sindaco Tiziano Tagliani, che ha percepito nel 2010 quasi 79 mila euro lordi dal Comune, oltre a 140 mila euro provenienti da attività e proprietà private (sindaco a tempo pieno?), ribadiamo la nostra richiesta di tagliare del 20% gli stipendi suo e della giunta, oltre a chiedere con forza, come socio e amministratore di Hera in nome e per conto del Comune, il taglio degli stipendi del presidente Tomaso Tommasi di Vignano (475 mila euro nel 2011), dell’amministratore delegato Maurizio Chiarini (518 mila euro), degli altri amministratori (18 membri del consiglio di amministrazione Hera costati 2 milioni e 300 mila euro), tagli respinti dal sindaco e dal Pd nel consiglio di lunedì scorso. Si tratta di cifre scandalose, uno schiaffo ai cittadini in difficoltà, non in grado di pagare le bollette che vanno ad alimentare proprio quegli stipendi
*Consigliere comunale Progetto per Ferrara
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