



di Tommaso Mantovani
Ho seguito in questi mesi il dibattito sulla supposta convenienza del trasferimento dell’ospedale S.Anna a Cona. E sulla supposta inutilità di un pronto soccorso in Corso Giovecca. Queste tesi supposte sono giunte da politici che fanno i medici e medici che fanno i politici, prescrivendoci ospedale e pronto soccorso a km. 7 dal centro città per migliorare il servizio sanitario. Non so nulla di gestione dei servizi ospedalieri. Ma so che in circoscrizione il 7 luglio 2003, un ex- direttore sanitario ha profetizzato che “si comincerà con il trasferimento delle attrezzature a Cona 45 giorni prima di quello dei pazienti, che sarà nella primavera del 2011 e dal primo all’ultimo richiederà due mesi”, perché per i malati “i trasferimenti vanno eseguiti nelle stagioni di mezzo”.
Siamo a metà aprile e niente. Forse perché non ci sono più le mezze stagioni? So che un ex-consigliere comunale PD, direttore del 118, afferma che per gli incidenti e le emergenze non importa la distanza del pronto soccorso, ma solo quella dell’auto medica che arriva e stabilizza il paziente in loco. Ma se distanza e traffico non contano nelle emergenze, perché per gravi traumi e grandi ustionati si usa l’elicottero? E so che un medico arrivato con auto e autoambulanza ha rivelato testuali parole a mio padre, che non voleva farsi ricoverare per un attacco cardiaco: “Ci pensi bene a restare a casa, perché se le torna un attacco, a quest’ora del sabato noi siamo l’unica auto medica in tutto il Comune, per cui non so quando potremo tornare”. A chi crediamo? Al politico in carriera o all’anonimo operatore sul campo? Dopo altri attacchi, mio padre è stato operato e mia madre ha dovuto recarsi due volte al giorno all’ospedale in Giovecca, per aiutarlo a mangiare e a non cadere in depressione. A Cona, con l’autobus avrebbe impiegato 50 minuti all’andata e 50 al ritorno. Coincidenze permettendo. Per un’oretta di visita ogni volta, avrebbe dovuto farsi 5-6 ore fuori casa. Alternative? Il taxi o le case di cura private, quelle sì in centro. Pensione permettendo. Per questo, il 16-17 aprile andremo tutti e tre a votare al referendum autogestito per mantenere un presidio ospedaliero in Corso Giovecca. Non servirà a niente? Ci strapperanno il S.Anna senza consultarci e ci somministreranno comunque Cona, come turbogas e quadruplicazione dell’inceneritore? Almeno gridiamo: “Ahi!”
Tommaso Mantovani, consigliere circoscrizione PPF/Movimento 5 stelle