



di Valentino Tavolazzi
Entrato in commissione consigliare sperando di ricevere risposte ai numerosi punti interrogativi sul progetto Cona (tempi, costi, collegamenti stradali e ferroviari, trasporto pubblico, trasferimento di Medicina), ne sono uscito più preoccupato e con un senso di impotenza. I rappresentanti degli enti, al gran completo (Azienda ospedaliera, Università, Comune, Provincia, Fer, Ami), e l’articolazione delle esposizioni, hanno trasmesso agli uditori la complessità dell’opera. Forse si tratta del più grande intervento pubblico mai realizzato a Ferrara, dal dopoguerra ad oggi.
Una complessità alla quale non corrisponde un adeguato accesso informativo, da parte non solo dei cittadini, ma soprattutto degli amministratori, quali sono i consiglieri comunali. Le mappe e la valanga di informazioni tecniche, esposte in assenza di una regia che le riconducesse di volta in volta a sintesi, si sono riversate sui commissari, la maggior parte dei quali entrava in contatto per la prima volta con i temi della viabilità, degli appalti, dei finanziamenti, della pluralità degli enti. Una complessità cui non fa da contrappeso una vera e propria regia del progetto, di cui si è sentita l’assenza, per coordinare gli aspetti tecnici, progettuali, realizzativi (in materia di appalti, mobilità, finanza, costi) e le diverse “squadre” in campo. Tra i tanti oratori, nessuno è stato in grado di dire cosa dobbiamo aspettarci nel 2010, 2011, 2012 ed anni a venire, in termini di strutture finite, funzionanti e a regime.
Gli ostacoli sono apparsi numerosi e taluni fuori controllo.
Il cantiere avanza a ritmi inadeguati. Le maestranze sono quasi scomparse. Non se ne conoscono i motivi: l’Azienda ospedaliera non paga? Sono in atto bracci di ferro sulle varianti economiche pretese dal raggruppamento? Vi sono problemi di rispetto delle norme di sicurezza o altro? Il silenzio che circonda la vicenda è grave. E’ un segnale di difficoltà nella gestione dei lavori, ma anche di opacità nel rapporto tra Azienda, Comune, cittadini. Nessuno sa quando l’ospedale sarà ultimato.
I due raccordi che deve realizzare la Provincia (da via Comacchio e dalla Superstrada, 8 milioni di euro) saranno pronti a fine 2010 se tutto va bene. La Fer deve realizzare la linea di superficie suburbana in due lotti, per un totale di 58 milioni. Ultimerà il primo a fine anno, il secondo a fine 2012 (si parla di treni non elettrificati, con frequenza ogni mezzora). Nulla a che vedere con una metropolitana di superficie (frequenza massima 3-7 minuti).
La navetta prevista dall’Ami (ogni 20/30 minuti dalle 5.30 alle 20.40), al momento, è finanziata solo due anni, per 800 mila euro dal Ministero dell’Ambiente.
Lo studio dei flussi di traffico, del numero dei mezzi in circolazione, della saturazione delle strade, è ancora di massima e basato su un numero di studenti sotto dimensionato (500 invece di 1200).
I tempi di percorrenza delle ambulanze non sono stati stimati (e si vuole spostare il Pronto Soccorso!). L’espansione edilizia (si parla di ulteriori 400 mila metri quadrati, oltre i 140 mila dell’ospedale, con 3550 veicoli all’ora, centri commerciali?) potrebbe produrre situazioni ingovernabili in assenza di infrastrutture adeguate. E ‘ lampante che quel mega progetto urbanistico, di vera e propria speculazione edilizia, con immenso consumo di territorio, necessita di nuovi collegamenti tra le vie Pomposa-Comacchio a nord e le vie Comacchio-Ravenna a sud.
Ultimo capitolo il trasferimento di Medicina. Non ci sono i soldi per realizzare l’edificio di 14 mila metri quadrati necessario per svolgere le funzioni didattiche e di ricerca. La preoccupazione è alta.
Chi pensava che Pd e maggioranza fossero in difficoltà sulla vicenda Cona, oggi appare un ottimista. Cona per il Pd sarà la Waterloo del 2014.
Valentino Tavolazzi, Consigliere comunale Ppf
Cambia la Prospettiva, MoVimento 5 Stelle