10 Nov, 2010
Cona, l’inchiesta contesta le varianti. Coinvolti imprenditori e funzionari pubblici. Tra i reati l’abuso d’ufficio e l’ingiusto profitto
Inserito da: PpF In: Sanità




La Nuova Ferrara 10/11/2010
Hanno trascorso mesi a consultare e sequestrare documenti, atti di appalto, certificazioni di stati di avanzamento, mentre il cantiere dell’ospedale di Cona procedeva a rilento su un binario di cui si fa ancora fatica a intravedere il capolinea. L’altro ieri nuove perquisizioni e sviluppi per l’inchiesta penale avviata a metà del 2009. Nel mirino varianti e qualità dei lavori.
L’ultima svolta dell’indagine condotta dal pm Patrizia Castaldini (con la controfirma del procuratore Rosario Minna) su uno degli appalti più tormentati e costosi mai banditi in provincia – se si tiene conto della storia pregressa che si perde negli anni 90 – ha portato carabinieri e guardia di finanza a bussare alle porte di una decina di persone fra imprenditori e funzionari pubblici, alcuni già coinvolti nella fase delle indagini avviata un anno e mezzo fa.
Allora il fulcro dell’inchiesta ruotava attorno alle accuse di associazione a delinquere e turbativa d’asta per quasi tutti gli indagati (una decina), in un caso è stato contestato l’abuso d’ufficio. L’ultimo scenario potrebbe preludere ad una nuova inchiesta, mentre quella avviata nel 2009 è ormai agli sgoccioli. Agli indagati sarebbero stati contestati reati come l’abuso d’ufficio e l’ingiusto profitto. Sarebbero coinvolti in questo filone d’indagine l’ex direttore generale dell’azienda S. Anna Riccardo Baldi, il direttore dei lavori Carlo Melchiorri, il responsabile unico della procedura (Rup) Giorgio Beccati, cinque dipendenti e dirigenti della coop Cmb di Carpi, tra cui il presidente della cooperativa e responsabile di Prog.Este (il consorzio delle imprese operativo a Cona) Ruben Saetti, il dirigente Gisberto Bonfatti, presidente del Consorzio Cona (associazione che riunisce le imprese di costruzione) e il rappresentante di Prog.Este in cantiere Guglielmo Malvezzi. Tra le persone coinvolte nelle indagini ci sarebbe anche il vicepresidente del Consorzio Cona, Giacomo Calzolari. Un avviso di garanzia è stato recapitato al rappresentante di un’azienda di fornitura di materiali edili nel Mantovano, Locatelli. I carabinieri e finanzieri hanno effettuato perquisizioni presso residenze private e uffici pubblici.
Il nocciolo dell’inchiesta, finora, è rimasto coperto. Gli stessi legali degli indagati hanno più volte lamentato di conoscere poco o niente di quanto è stato loro contestato. La nuova traccia seguita dagli inquirenti sarebbe legata all’esecuzione di una serie di varianti autorizzate negli anni scorsi che hanno comportato la modifica del progetto originario. Secondo gli inquirenti sarebbero ingiustificate e avrebbero garantito un ingiusto profitto alle imprese coinvolte.
Ma tra i risvolti dell’indagine spuntano anche presunte autorizzazioni mancanti e contestazioni relative all’utilizzo di materiale non conforme rispetto a quanto specificato nei capitolati.
Tra le varianti sulle quali sono in corso gli accertamenti degli investigatori ce ne sono alcune importanti, come l’adeguamento antisismico degli edifici, i locali per l’alta tecnologia (un appalto da 16 milioni di euro), il reparto talassemici e il cosiddetto polo didattico. (gi.ca.)