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20 Mag, 2010

Cona, ultima chiamata luglio 2011

Inserito da: PpF In: Sanità

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di Valentino Tavolazzi

L’informazione persistente di Ppf e della stampa locale, riguardo all’avanzamento di Cona ed alla chiusura del Sant’Anna, ha fatto sì che i vertici dell’azienda, accompagnati dall’assessore Sapigni e dai tecnici del Comune, stiano visitando le circoscrizioni per dispensare, con qualche difficoltà, certezze e tranquillità ai consiglieri. Ieri sera (martedì, ndr) era il turno della nord est, ospite il presidente Turri, il quale con l’autorevolezza di chi in vent’anni non ha saputo dare una risposta sanitaria ai cittadini, ha definito “cornacchioni” stampa, lettori e forze politiche, escluso ovviamente il Pd, che stanno facendo informazione sul tema.

Il direttore dell’azienda ospedaliera Baldi ha aggiornato per l’ennesima volta, ora al luglio 2011, l’entrata a regime di Cona e la chiusura del Sant’Anna. Non ne sembrava convinto, anche per via dell’insorgente contenzioso legale tra l’azienda e Progeste. Questa infatti avrebbe subappaltato, prima di esserne autorizzata, maggiori opere rispetto a quanto contrattualmente previsto. Il problema è serio, oggetto di indagine, e getta cupe ombre sul rispetto del termine comunicato da Baldi. Senza contare le difficoltà insite nei collaudi statici, tecnici, amministrativi, per i quali servono allacciamenti mancanti (per esempio il gas) e gli impianti elettrici, in fase di montaggio. Infine occorre l’autorizzazione sanitaria regionale, il trasloco, l’approvvigionamento di nuovi impianti ed arredi. Anche le strutture universitarie sono in alto mare. Mancano i finanziamenti per completare gli spazi (20 mila metri quadri) destinati alla ricerca ed alla didattica.

I relatori hanno poi confermato le perplessità espresse da Ppf ed altri, in merito ai collegamenti stradali e ferroviari. In primo luogo la bretella via Ravenna-via Pomposa, ancora da finanziare, che nella migliore delle ipotesi sarà disponibile tra quattro anni (2014); il collegamento via Comacchio-Ospedale di Cona, ancora da appaltare (Provincia); poi c’è la tangenziale est da completare (39 milioni) ed i lavori del primo stralcio non ancora assegnati; la suburbana di superficie (Ferrara-Codigoro) operativa non prima del 2012, con un treno ogni ora, pare non di notte (in alternativa ci sarà una navetta, finanziata sperimentalmente per due anni, con una frequenza di mezz’ora). Infine la tangenziale ovest, in alto mare. I parcheggi sono pochi (2500 per dipendenti e visitatori) quando solo gli studenti attesi sono 2000. E sono a pagamento! Insomma un quadretto che con la programmazione ed il project management ha poco a che fare.

Per il Sant’Anna è stata poi ribadita la chiusura. Niente ospedale, niente pronto soccorso. No al day hospital ed alle radio e chemio terapie, dispensate in giornata. Storte, piccole ustioni, mal di pancia, sbornie, coliche (e chi più ne ha più ne metta), saranno curabili solo a Cona, sia di giorno che di notte, visto che i portoni in Giovecca saranno sprangati. L’azienda dice che un pronto soccorso in città non è compatibile con le attuali risorse. Ma chi ha deciso di buttarle tutte a Cona? Pd e maggioranza di governo ora rimedino agli errori compiuti, reperendo le risorse che servono per garantire l’assistenza sanitaria in città. Non c’è capoluogo emiliano che sia privo di pronto soccorso nel centro cittadino, anche quando l’impossibilità di ampliare l’ospedale esistente, ha indotto a costruirne di nuovi fuori città (esempio Modena). L’azienda dice “Modena può permetterselo perché è più grande di Ferrara”. Ma siamo certi che 132 mila residenti, invece di 183 mila, giustifichino la chiusura del pronto soccorso in città? Si dice che un pronto soccorso vero abbisogni di strutture (tac, risonanza magnetica, terapia intensiva, rianimazione, emodinamica, sale operatorie….). Bene, si provveda allora affinchè tali strutture restino e siano disponibili al Sant’anna, ristrutturando reparti esistenti e magari includendo un centinaio di posti letto, per le cure specialistiche destinate agli anziani. Se Modena l’anno scorso ha investito 16,5 milioni di euro solo per rifare il pronto soccorso in città, pur avendo un ospedale a 7km (Baggiovara), perché non può farlo Ferrara?

Valentino Tavolazzi, consigliere comunale

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Scaricate il reddito Tavolazzi prima di accettare l'incarico del comune.

Leggi la relazione che l'allora City Manager Valentino Tavolazzi ha scritto al Sindaco, nel 2002.
Scaricala.
Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

In sintesi

'Progetto per Ferrara' e' una iniziativa politica aperta, rivolta a tutti i ferraresi, elaborata e promossa insieme a compagni di viaggio, che in questi anni hanno condiviso con me intense battaglie in difesa della salute, dell'ambiente e per il cambiamento della politica.
Valentino Tavolazzi

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