11 Lug, 2011
Cona, un consiglio inutile e non democratico
Inserito da: PpF In: Consiglio comunale|Politica|Sanità|Servizi pubblici




di Valentino Tavolazzi
L’inutilità del consiglio straordinario di ieri su Cona, è emersa fin dalle prime battute, quando il direttore dell’azienda Sant’Anna Rinaldi ha iniziato la sua relazione avvalendosi della proiezione di immagini illeggibili del cronoprogramma dei lavori, non a disposizione dei consiglieri prima o durante la seduta.
Una riunione senza risposte alle molteplici domande presentate in forma scritta nel precedente consiglio congiunto in castello del 14.6. L’ennesima sottovalutazione del problema da parte del Pd e della maggioranza, nonché una mancanza di rispetto, da parte di chi governa, dei cittadini che ancora non sanno quando dovranno recarsi a Cona, per quali prestazioni, con quali mezzi pubblici. Così come ignorano quali prestazioni sanitarie resteranno in città, in quali giorni e con quali orari. E’ stata inferta una nuova ferita ai quasi 15 mila ferraresi partecipanti al referendum autogestito sul Sant’Anna, dell’aprile scorso.
Dopo venti anni di attesa del nuovo ospedale e di incertezze sulla destinazione del Sant’Anna, dopo che il più grande fallimento della sanità nazionale ha messo in piazza l’incapacità della classe politica locale che lo ha gestito (di cui fa parte anche il sindaco Tagliani), Pd e maggioranza perseverano con arroganza a negare informazioni semplici ed elementari ai cittadini preoccupati, arrivando perfino ad impedire ad un consigliere, a colpi di maggioranza invocati dal presidente, di difendersi dagli insulti.
Il consigliere Pd Portaluppi infatti, nel corso del suo intervento, aveva chiesto al presidente se fosse ancora disponibile il “posto da passacarte da 200 mila euro l’anno”. L’allusione alla posizione di city manager, occupata dal sottoscritto dal 2000 al 2002 era apparsa evidente ai più. Alla mia richiesta che il Portaluppi indicasse nome e cognome del destinatario di quella allusione, il presidente Colaiacovo metteva ai voti la fondatezza o meno del diritto di intervenire per fatto personale. La maggioranza, con qualche astenuto che ringrazio per l’onestà intellettuale, votava contro il fatto personale, coprendo Portaluppi e negando il diritto di replica a chi si riteneva insultato. L’opposizione (tranne Prc/Pdci) votava per la replica.
E’ stato l’ennesimo esempio di gestione squilibrata dei lavori del consiglio da parte del presidente, che ha calpestato il diritto di un consigliere insultato di difendersi. Ma anche il segno di quanto per qualcuno sia caduta in basso la dignità. Mi spiego con un esempio. Se io avessi affermato che nella maggioranza siede un pagliaccio che non gode della stima dei colleghi e mi fossi rifiutato, dietro richiesta di chi si sentisse chiamato in causa, di farne il nome, mi sarei sentito un verme!
In consiglio comunale, per fortuna non da parte di tutti, si è perso anche il rispetto di se stessi.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
Movimento 5 Stelle