



di Valentino Tavolazzi
Nessuna risposta di merito da parte del consigliere del Pd Tommaso Cristofori riguardo alle critiche fondate, portate a conoscenza dei cittadini da Progetto per Ferrara, alla scelta irresponsabile ed immotivata di chiudere il pronto soccorso in città. Ancora una volta il Pd si lascia andare ad attacchi personali al sottoscritto (tuttologo, allarmista) invece di portare argomenti concreti per confutare quella per il partitone sarebbe una NON verità.Ppf non ricambia con la stessa moneta, ma si limita a ribadire i fatti, nella speranza che dopo i recenti successi elettorali, il Pd modifichi le proprie frequenze di ascolto.
E’ vero che il pronto soccorso in Giovecca chiuderà.
E’ vero che di notte i portoni del Sant’Anna saranno sprangati.
E’ vero che anche di giorno l’assistenza ai piccoli infortuni o malesseri (codici bianchi) sarà prestata solo a Cona.
E’ vero che non si riceveranno trattamenti di radioterapia, anche se in giornata, al Sant’Anna.
E’ vero che anche le terapie chemioterapiche, pur in giornata, saranno fruibili solo a Cona.
E’ vero che una parte dei posti per dialisi saranno trasferiti a Cona.
E’ vero che al Sant’Anna non resterà TAC e PET.
E’ vero che al Sant’Anna non ci saranno più ricoveri in day hospital.
E’ vero che un paziente in emergenza residente a Porotto, Pontelagoscuro, Ravalle, in generale in tutta l’area nord-nord ovest della città, sarà più svantaggiato se trasportato al pronto soccorso di Cona piuttosto che al pronto soccorso di Giovecca, se non altro perchè il percorso dell’ambulanza si allunga di almeno 10 chilometri.
Questi (e molti altri non citati per brevità) sono i temi ai quali il Pd deve dare spiegazioni, senza trincerarsi dietro a fantomatiche “sedi proprie” o ad “addetti ai lavori”, quando tutti sanno che la sciagurata scelta di Cona è solo POLITICA.
Valentino Tavolazzi, Consigliere comunale Ppf
Cambia la Prospettiva, MoVimento 5 Stelle
Lettera del Consigliere comunale PD Tommaso Cristofori pubblicata su CronacaComune
Sulla questione Pronto Soccorso e PD
di Tommaso Cristofori *
I cittadini sanno bene che non saranno “gli strateghi del PD”, come dice il consigliere Tavolazzi, a decidere come deve essere organizzato il soccorso d’urgenza, come pure tutta l’impostazione delle funzioni ospedaliere. Per fortuna a decidere non saranno nemmeno gli strateghi di PPF, come di nessun’altra formazione politica. Presunzione di molti politici è quella di sentirsi esperti di tutto, dai temi dell’organizzazione sanitaria alle polveri sottili, dalle manovre di bilancio a come fare una rotonda, un ponte o la bonifica di un terreno, sui derivati Dexia o su che premio di rendimento si merita un dipendente del Comune. La questione circa la collocazione del pronto soccorso, come tutti sanno, non è stata decisa in Commisione consigliare la scorsa settimana, come sembra della notizia data sabato 10 aprile sul Carlino Ferrara, sono anni che si ragiona sulla sua più opportuna collocazione, non dentro il mio partito, ma durante i lavori della “commissione Lugli” o dentro le strutture sanitarie Azienda Ospedaliera e USL con gli addetti ai lavori in particolare. L’impostazione delle funzioni ospedaliere deve essere delineata da chi ne conosce quotidianamente le sue esigenze, da chi lavora nelle strutture sanitarie dell’Azienda Ospedaliera e USL e non all’interno dei partiti.
Al contrario di alcuni miei colleghi consiglieri confesso che non sono esperto di tutto e mi sono dato come prima regola quella di ascoltare le persone i cittadini, chi opera in uno specifico settore, in un luogo ad alta specializzazione come un pronto soccorso, i medici ed il personale addetto e solamente alla fine trarne le conclusioni. Chiedo quindi che si pronuncino ancora una volta su questo tema, gli addetti ai lavori per la loro professionalità ed esperienza, motivando, ai tuttologi ma soprattutto ai cittadini, le ragioni di questa scelta. Trovo anche inopportuno diffondere allarmismo (“Di notte porte sprangate. Da Ponte e Cassana arrivare a Cona potrebbe costare la vita”) nei confronti delle persone malate e quindi più deboli (evidentemente i metodi della Lega fanno scuola), i servizi ambulatoriali che ora sono sparsi per tutta la città, è stato più volte ribadito, che verranno riuniti in Giovecca e non per volere degli strateghi di partito. La scelta di collocare il nuovo ospedale in quel luogo non è stata certamente la più felice, sarebbe meglio però ora mettere in campo ogni energia per fare in modo che la evidente distanza con la città si riduca il più possibile potendo disporre di collegamenti rapidi ed economici.
* – consigliere comunale del PD