



di Paolo Giardini
Gentile Direttore,
Ferrara ha visto spesso l’occupazione del territorio di forze straniere a sostegno di governanti imposti. La presenza di truppe era esplicita manifestazione di una realtà impossibile da evitare finché perdurava lo stato di fatto, ma presentava almeno il vantaggio dell’evidenza: per uniformi e lingue diverse, senza ambiguità erano soldati Austriaci quelli che tenevano la Fortezza nelle vicende ottocentesche, come senza ambiguità erano i soldati Tedeschi che consentivano a Vezzalini, e alle milizie repubblichine ai suoi ordini nel 1943-44, di fare il lavoro sporco per mantenere l’ordine pubblico e il prelievo forzoso di risorse.
Diverso il caso quando lo straniero occupante il Palazzo si presenta come dei “nostri”. Gli osannati Estensi erano dei predoni che quando facevano qualcosa di buono era finalizzato all’esclusivo decoro di una sfarzosa corte, mantenuta a spese di un’esigua e poverissima popolazione. Spogliavano sistematicamente i sudditi, ma erano i “legittimi” governanti! Nell’unica occasione in cui i sudditi esasperati hanno trucidato l’esattore delle tasse, non hanno messo in discussione “lo duca nostro sere”, perché mancava loro il concetto di una diversa autorità. Una carenza che perdura anche ai nostri giorni, nonostante la rivoluzione francese abbia ribaltato tante cose, ecco perché ieri, martedì 1 Giugno 2010, con l’articolo del Forum in redazione sul S. Anna da trasferire a CONA, il suo giornale ha offerto ai lettori un ritorno al passato in versione non truculenta, ma sempre drammatica, di occupazione straniera.
Gli equivalenti degli ufficiali delle forze straniere d’occupazione comandanti la Piazza erano i funzionari regionali della sanità Baldi e Fabbri, mentre l’acquiescente Vezzalini era rappresentato dal sindaco Tagliani. Il dramma sta nelle preoccupanti domande poste in grassetto dal giornale: gli stranieri rispondono dichiarando quello che è stato deciso di infliggere ai ferraresi senza chieder loro il permesso, il Tagliani, quando non corrobora servilmente (una perla il suo tranquillo “si sono dovute superare le resistenze dell’Università”, come se la bistrattata Facoltà di Medicina fosse una sciocchina capricciosa), si limita ad auspicare “che non si paghi il parcheggio”, a ritenere che “si potrebbe spostare il casello ad est”, ad affermare “che mancano dei raccordi stradali da via Comacchio” (il fatto che Cona sia raccordata con Ferrara da via Comacchio è irrilevante..). Questi sono i belati di quello che dovrebbe essere il nostro “defensor civitatis”!!
Conserverò gelosamente le due pagine di giornale riportanti il Forum su Cona. Sono evidenze storiche dell’attuale periodo grigio della nostra città, in cui l’edificio concettuale della democrazia non è ancora terminato, perché non si tratta solo di un incidente di percorso di nome S. Anna (per quanto possa essere probabile un incidente di percorso ultraventennale). Di Conaequivalenze, purtroppo, ne abbiamo a iosa.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara
Lista civica 5 stelle