22 Ott, 2011
Conflitto di interessi e responsabilità PD nella crisi del petrolchimico
Inserito da: PpF In: Economia, sviluppo, lavoro




di Valentino Tavolazzi
Nei giorni scorsi il consigliere del Pd Tafuro aveva diffuso a mezzo stampa un “dispositivo” della sua risoluzione sul Petrolchimico, diverso da quello approvato dal consiglio comunale (non rispettando in tal modo la verità ed i cittadini), nonchè privo degli emendamenti di Ppf, (aveva omesso una parte sostanziale del provvedimento). Privo di argomenti (e di pudore), ma determinato a giustificare l’indifendibile, Tafuro ha replicato alle critiche di Ppf, accusandomi di avere omesso un inesistente (e da lui inventato) emendamento della consigliera Bregola del Prc/Pdci (in realtà una risoluzione, da noi votata, che non modifica il testo di cui trattasi), oltre all’emendamento del consigliere Levato del Pdl, che riguarda le premesse della sua risoluzione e non il dispositivo.
Dunque una replica basata sul nulla, inficiata dalla non padronanza da parte di Tafuro degli strumenti di iniziativa consigliare, ed autentica dimostrazione di come un errore, non ammesso e reiterato, possa evolvere in colpa, con gravi danni alla credibilità dell’autore e del suo partito. Riguardo alle supposizioni che hanno indotto il consigliere Portaluppi del Pd a non votare gli emendamenti Ppf, in questo isolato dal suo partito, dalla maggioranza e dal sindaco, esse, in quanto prive di alcun interesse, non meritano replica.
Ringrazio tuttavia Tafuro, perchè mi offre l’opportunità di denunciare nuovamente il pesante conflitto di interessi presente all’interno del gruppo Pd. Il Consiglio comunale rappresenta e difende gli interessi dei cittadini e dell’intera comunità che amministra, con indipendenza ed autonomia. Il petrolchimico sta a cuore all’intera città, è un patrimonio professionale, economico ed occupazionale, ma al tempo stesso costituisce un rischio per l’ambiente e la salute dei cittadini. I consiglieri comunali dunque esercitano il controllo del rispetto degli impegni assunti dalle aziende, e al tempo stesso orientano, stimolano e propongono politiche tese alla salvaguardia di tale patrimonio ed al suo futuro. Ciò dovrebbe avvenire con un confronto costante, anche duro, con le società insediate. Come può un tecnico con responsabilità, dipendente per carriera e stipendio da una delle multinazionali protagoniste del destino del polo industriale, svolgere con indipendenza ed autonomia le funzioni di controllo e di orientamento proprie del consigliere comunale? Non è forse più probabile, come sta accadendo, che egli si riduca a mero portavoce delle aziende all’interno delle istituzioni? Identico conflitto di interessi sussiste con riferimento ai consiglieri medici, dirigenti di aziende sanitarie. In materia di organizzazione del sistema sanitario provinciale, quindi riguardo ad argomenti come apertura di nuovi ospedali e chiusura di esistenti, il consiglio comunale, per tramite del sindaco nella conferenza sociosanitaria ma non solo, garantisce i diritti dei cittadini alla migliore assistenza possibile ed all’uso ottimale delle risorse. Dunque oggetto del controllo e dell’orientamento esercitati dai consiglieri, sono anche le scelte delle aziende e della regione cui appartengono. Come può un medico dirigente e dipendente dall’azienda per carriera e stipendio, esercitare in autonomia ed indipendenza il ruolo di controllo ed orientamento proprio del consigliere comunale, anche quando ciò comporti l’assunzione di posizioni politiche in contrasto con le strategie aziendali? Non si corre anche in questo caso il rischio che quei consiglieri si limitino a difendere soprattutto le ragioni aziendali? Non siamo di fronte ad un vulnus della democrazia rappresentativa?
Tafuro infine ci accusa di “inesistente impegno a salvaguardia del petrolchimico ferrarese che, al contrario, PpF non perde occasione di condannare e additare come un nemico.” Ebbene in questo passaggio la menzogna è superata dalla mala fede. Il Pd da decenni amministra Ferrara e solo per questo è il principale responsabile del declino e dello smantellamento del petrolchimico. Le ragioni alla base di tale giudizio sono molte, ma la più importante è rappresentata dal vuoto di idee ed iniziativa politica, secondo solo alla sua “subalternità” politica alle aziende, da sempre libere da ogni condizionamento. Il Pd ha ingannato i dipendenti ed i cittadini, con accordi di programma sbilanciati a favore delle società e rivelatisi poco più che carta straccia per gli impegni su bonifiche, occupazione, disponibilità di energia a basso costo. Ha promesso sviluppo ed occupazione in cambio della Turbogas e del suo carico inquinante. Un fallimento totale, che Ppf aveva purtroppo previsto e denunciato, e che prima ancora migliaia di cittadini avevano segnalato alle istituzioni con uno storico referendum autogestito.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
Movimento Cinque Stelle