



di Valentino Tavolazzi
La manovra di bilancio (assestamento) di circa 6 milioni di euro dimostra l’inattendibilità dei conti 2010, presentati in aula da Tagliani e la sua maggioranza, in sede di approvazione del bilancio preventivo 2010. Progetto per Ferrara lo aveva denunciato allora, lo ribadisce con maggior forza adesso. Mancano all’appello 2,5 milioni di euro da oneri di urbanizzazione, che la giunta aveva stimato in 9,4 milioni a fronte di 7,5 milioni nel 2009. Ppf non fu solo a segnalare quella previsione pompata. Rilievi furono mossi anche dal collegio dei revisori, in merito all’utilizzo al 75% (aliquota massima finora consentita dalla legge) di tali entrate, allo scopo di finanziare spese correnti. Nel 2011 ciò non sarà più consentito.
In cassa mancano anche 500 mila euro di multe e 700 mila euro di minori entrate cosiddette “economiche”, quali addizionale e compartecipazione Irpef, addizionale energia elettrica, imposta pubblicità, Cosap. Anche questo risultato era stato ampiamente previsto da Ppf in sede di bilancio. In compenso è aumentato il salasso Ici per 1,25 milioni, di cui solo la metà riconducibile al virtuoso recupero dell’evasione.
A fronte di minori risorse disponibili, salta agli occhi la disastrosa gestione dell’emergenza neve dello scorso inverno, che ha registrato un aumento di spesa di 408 mila euro, fatto scandaloso se rapportato ai danni subiti dai cittadini. Solo Hera ne ha beneficiato, con un ricavo più che doppio rispetto a quello previsto a bilancio 2010. L’azienda infatti aveva svolto il servizio in economia senza gara, con un costo fisso previsto in 200 mila euro ed uno aggiuntivo a piè di lista, in caso di nevicata. Il tutto senza clausole contrattuali per prezzi unitari e modalità di controllo. Idem per il contratto di pubblica illuminazione (Hera), non sottoposto a tagli, benché la somma stanziata per il 2010, pari a 5,7 milioni oltre a 800 mila euro di manutenzione, fosse stata da tutti riconosciuta esagerata. Per l’illuminazione pubblica il Comune nel 2000 spendeva 1,4 milioni.
Tra i 3,1 milioni di tagli operati dalla giunta per far tornare i conti del 2010, troviamo invece 209 mila euro di minori manutenzioni stradali e 267 mila euro tolti al fondo oscillazione tassi di interesse, che erano stati accantonati dietro suggerimento del collegio dei revisori per compensare le perdite del derivato Dexia. Come è noto lo strumento di finanza creativa costerà ai cittadini 1,1 milioni di euro nel 2010 e 730 mila euro nel 2011 (previsioni ufficiali del Comune). La bufala diffusa dalla giunta, che tali uscite sarebbero compensate dal minor esborso di interessi per i mutui a tasso variabile, si scontra con il fatto che quest’ultimo risparmio è assolutamente indipendente dal derivato.
Se nulla è stato fatto per arginare la “falla swap”, ancora meno si è mosso sul fronte dei debiti, che al primo gennaio 2010 ammontavano a 152 milioni di euro, dopo aver estinto o ridotto mutui per 42 milioni nel periodo 2004-06, grazie soprattutto alla svendita di Agea ad Hera. Nel 1999, quando Sateriale mise piede in Comune, il debito ammontava a 122 milioni di euro. In compenso restano bloccati gli investimenti per nuove opere pubbliche e nulla è stato fatto per smobilizzare le azioni Hera, allo scopo di abbattere l’indebitamento (costo previsto per 2010 pari a 18 milioni euro). Progetto per Ferrara lo aveva proposto in febbraio, con emendamenti al bilancio preventivo 2010, regolarmente bocciati da sindaco,giunta, Pd ed alleati.
Valentino Tavolazzi, Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle, Cambia la Prospettiva