



Due dozzine di ferraresi, in prevalenza cattolici, si palesano alfieri di una scelta di campo per il candidato PD sottoscrivendo un accorato appello affinché, “fuori dalle logiche e dagli equilibri dei partiti”, venga posta “al centro dell’azione politica del nuovo governo della città le questioni che riteniamo fondamentali”. I firmatari sono persone valentissime, di forte spessore culturale e morale. Elencano le loro questioni, descritte in sette punti, dai seguenti incipit:
1. Prendersi cura della città: in una città come Ferrara patrimonio dell’umanità non è più lecito sbagliare;
2. Tutelare l´ambiente di vita: assumere il tema dell´ambiente come prioritario;
3. Sviluppare un´efficace politica di sostegno alle imprese ed all’occupazione;
4. Lavorare al futuro per le giovani generazioni;
5. Più cura delle persone e dei servizi;
6. Per una cultura della solidarietà e della convivenza tra culture diverse;
7. Praticare efficienza nella trasparenza nelle Pubbliche Amministrazioni.
Sette punti dai contenuti elogiabili da ogni ferrarese che abbia un grano di sale in zucca. Lode al senso civico dei loro autori.
Peccato però che gli alfieri associno i sette punti ad un pubblico invito alla “candidatura di Tiziano Tagliani” – perché, affermano – “stimiamo in primo luogo come persona, noto a tutti per la sua semplicità e sobrietà, per l´esperienza, la competenza, l´impegno costante ed il rigore morale del suo agire.”. Il tutto senza precisare se i sette punti fanno o no parte integrante del programma PD.
La nota stridente è in quell’impreciso “noto a tutti”, che sarebbe da intendersi, invece, “come noto a tutti quelli che per amicizia apprezzano le qualità personali di Tiziano Tagliani e se ne fanno garanti”. Solo l´amicizia e l´affetto, infatti, consentono di vedere positivamente le “esperienze” e “competenze” pregresse che proprio hanno contribuito al disastro attuale. Dov´era l´avvocato Tagliani quando il Comune svendeva ad Hera legittimamente, ma inutilmente, le dotazioni comunali comprate da generazioni di ferraresi? Era proprio alla stesura del contratto che toglieva inesorabilmente al Comune una congrua fetta di libertà municipale!
Quale sensibilità ambientale possiede chi non si è opposto agli insediamenti inquinanti di turbogas e inceneritori (per di più saturanti la possibilità di aggiungere anche una sola ciminiera, alla faccia del lavoro futuro)? Si è forse battuto all’ultimo sangue contro Cona, il modo più stupido e costoso per garantirci un futuro di obbligatorie scomodità sanitarie? Si è opposto fieramente alla proliferazione di poltrone in enti creati ad hoc per quelle poltrone? Dovrebbe garantirci “più cura delle persone” proprio chi, da assessore regionale, ha vietato le prestazioni delle strutture sanitarie di S. Maria Maddalena ai ferraresi che per urgenza ne avevano più bisogno?
Siamo seri, signori miei! Dite onestamente che Tiziano è un amico, è simpatico, vi piace votare per lui, e nessuno avrà niente da obiettare. Ma il voler dare ad intendere che Ferrara ha bisogno oggi di riciclare vecchi arnesi della politica dal passato discutibile è perlomeno ridicolo!
E non attribuitevi neppure la primogenitura di quei sette punti, i cui contenuti sono compresi da almeno tre mesi nel programma della lista civica di PROGETTO PER FERRARA, che candida a sindaco Valentino Tavolazzi.
Tavolazzi non ha al suo attivo le pessime credenziali di Tagliani che tanto vi piacciono. E se qualcuno, dubitando di questo, vorrà accertarsene senza ricorrere a chiacchiere di donna alla pompa, Tavolazzi può dare spiegazioni, oltre a tutte le indicazioni su dove cercare i documenti probanti che lo riguardano. Lo si incontra al punto d´ascolto di Progetto per Ferrara, in Via Garibaldi 46.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara
Cambia la prospettiva