



Lo chiede in un’interrogazione il consigliere Ppf Tommaso Mantovani
Quintali di Cvm nel sottosuolo di Pontelagoscuro e sotto l’asilo nido. Dopo la denuncia attraverso una lettera-esposto dell’associazione Amici della Terra, rappresentata da Stefano Bulzoni (vai all’articolo), questa volta a intervenire sullo scottante tema è il consigliere della Circoscrizione 3, Tommaso Mantovani (Progetto per Ferrara) attraverso un’interrogazione al presidente della Circoscrizione e al sindaco Tagliani, in cui si chiede conto della reale situazione dell’asilo di via Digione. Mantovani cita la lettera degli Amici della Terra e la documentazione che ha rivelato come nel anni Settanta il Comune abbia costruito l’asilo nido in un’area dove sono cadute una cinquantina di bombe durante la guerra “che hanno prodotto buche larghe 50 metri e profonde sei, riempite in seguito da rifiuti industriali (in prevalenza Cvm)”. Due di queste buche corrisponderebbero al luogo dove sorge l’asilo e, visto che per la situazione simile dell’asilo di via del Salice l’Asl ha dato parere negativo all’apertura della struttura d’infanzia, il consigliere Ppf chiede che siano attivate le stesse verifiche di prevenzione e tutela dal Cvm anche per in piccoli ospiti di via Digione a Pontelagoscuro.
I motivi sono quelli citati anche da Stefano Bulzoni nella sua lettera-esposto, dove sono riportati gli studi compiuti dall’idrogeologo Gargini nel 2004 e nel 2011, che riportano gli insediamenti produttivi a Ponte, da inizio secolo scorso, da cui si è diffuso l’inquinamento da Cvm, con foto, planimetrie e ricerche che dimostrerebbero come il pericoloso inquinante sia stato riversato nel dopoguerra nelle buche (delle dimensioni di 50 metri di diametro) prodotte dalle bombe e successivamente ricoperte. Negli stessi studi è riportato il plume di Cvm nella sua estensione orizzontale con le diverse concentrazioni di Cvm. “Questo plume – spiega Mantovani citando Gargini – parte da nord (campo sportivo) e scende verso sud, passa sotto all’asilo di via Digione e prosegue fino alla fine degli abitati di Ponte per una lunghezza di 1300 metri e largo 400″.
“Il dottor Gasparini – aggiunge poi il consigliere – ha effettuato in questi luoghi di discariche lo stage del Liceo Ariosto dell’anno 2010. Seguiva questo gruppo un autotrasportatore che ha indicato le buche dove aveva riversato i rifiuti chimici dello stabilimento petrolchimico di via delle Bonifiche. Questo il suo racconto durante il sopralluogo: Ho riversato nelle buche i rifiuti del polo chimico, con l’accortezza di non riempirle completamente onde meglio occultare il “rifiuto” con lo strato di terreno di copertura; ho trasportato in queste buche il dimetil toluolo, rifiuto del reparto Terital della Montecatini-Montedison (ingresso nord del petrolchimico); il Dimetil Toluolo era semiliquido e per renderlo trasportabile veniva mescolato con la sabbia“.
Nella sua interrogazione, infine, Mantovani chiede inoltre “se l’amministrazione è a conoscenza di quanto denunciato sull’asilo di via Digione a Ponte” e “perché il professor Gargini ha certificato la salubrità dei locali dell’asilo di Ponte, motivando un consistente strato di argilla sotto allo stesso asilo, che non si riscontra negli studi dello stesso professore”. Lo strato di argilla, se presente, garantirebbe l’impermeabilizzazione della struttura pubblica dalla risalita del gas Cvm dai suoli e dalle falde inquinate, ma Mantovani chiede nell’interrogazione anche la documentazione “in base a cui la Asl ha certificato la salubrità dei locali del citato asilo, indipendentemente dallo spessore dell’argilla sotto alla stessa struttura”. Infine, il consigliere Ppf chiede che “per la eventuale ricerca del Cvm sotto l’asilo di via Digione non sia impiegato il Radiello impiegato nell’asilo di via del Salice, dal momento che la stessa ditta Maugeri (costruttrice del rilevatore ) ha certificato che questo rilevatore è di tipo passivo e non rileva il Cvm”.