



ti scrivo per un semplice chiarimento. Una premessa innanzitutto. Non ho nessun titolo per scrivere queste righe, quello che scrivo è la mia opinione personale e non rispecchia necessariamente quella degli attivisti di Rimini, nè quella di altri.
Vorrei puntualizzare come Valentino Tavolazzi non abbia avuto alcun ruolo nell’organizzazione dell’evento di Rimini.
Ricorderai che ci siamo sentiti telefonicamente un paio di volte prima della due giorni. Ti ho detto esplicitamente, ed era implicito in altri miei discorsi, che l’evento era gestito da riminesi iscritti al Meetup, simpatizzanti del MoVimento, attivisti. Noi di Rimini insomma. Quando ne abbiamo parlato, ho inteso dalle tue parole che tu fossi davanti al PC sulle pagine Facebook del gruppo Incontro Cittadini a 5 Stelle. Il 5 febbraio quello era forse l’unico luogo virtuale dove si poteva leggere qualcosa di ufficiale in merito all’evento.
Come specificato nel comunicato diramato a tutta la stampa nazionale, che ti allego in copia, l’evento è stato organizzato dal gruppo Facebook “Incontro dei Cittadini a 5 Stelle”, per quanto riguarda la definizione degli argomenti all’ordine del giorno. Sono approssimativamente le stesse persone che hanno organizzato il primo incontro di Roma dopo il Cozza Day, e quello successivo sempre di Roma del 18 gennaio. Per documentarmi, mi sono guardato tutta la registrazione ed ascoltato le tue parole. L’ordine del giorno è stato composto da chiunque avesse desiderio di proporre un argomento, con proposte e sondaggi su pagine Facebook predisposte per l’occasione.
Rimini si è occupata della parte logistica ed organizzativa, senza entrare nel merito degli argomenti all’ordine del giorno. Mi erano stati segnalati alcuni punti pittosto bizzarri, ma non sono intervenuto per chiederne la rimozione. Questo perchè a Rimini abbiamo l’abitudine di ascoltare chiunque desideri parlare, purchè non dica cose palesemente in contrasto con la legge. Per fare un paio di esempi: i) ascoltiamo sempre chiunque desideri dire qualcosa, anche se di diversa idea politica. Ciascuno è libero di prenotare uno spazio di mezz’ora e tenere una presentazione durante la nostra assemblea settimanale; ii) è perfino capitato che una persona reduce da un TSO, alla sua seconda presenza in assemblea, abbia rivestito il ruolo di moderatore (marcato stretto dal sottoscritto) che viene assegnato a rotazione fra i presenti. Noi a Rimini facciamo così.
L’assunto che ho fatto è che gli argomenti idioti sarebbero morti sul nascere. Esempio illuminante il punto all’ordine del giorno: “Giovanni Favia Candidato Premier”. E’ stato accolto con una risata generale. Tuttavia, noi crediamo che la discussione non sia di ostacolo allo svolgimento di un confronto democratico. Per esempio in quello di un’assemblea che venga gestita con i rigorosi metodi di democrazia diretta in uso in diverse parti del mondo, specie in alcuni paesi anglosassoni.
Ecco perchè ti ho detto al telefono che avremmo gestito a modo e senza problemi le eventuali proposte oscene. Avendo utilizzato i metodi di democrazia diretta dal 2009, in tutte le occasioni in cui sono stati applicabili (per esempio per la definizione del programma locale di Rimini, in giro per i vari quartieri), so bene che le stupidaggini muoiono sul nascere, semplicemente perchè non ricevono voti. L’aspetto più importante è che il singolo può esprimere pubblicamente la propria opinione, esporre un problema, suggerire una soluzione anche se folle. E’ uno dei principi della libertà, non un dettaglio di poco conto.
Non ho alcuna intenzione di scrivere o chiederti nulla sulla sequenza degli eventi che hanno avuto luogo dopo la nostra ultima conversazione telefonica.
Ti saluto e ti aspetto a Rimini, assieme a tutti gli attivisti, per la prima occasione utile.
Con immutata stima.
Luigi Camporesi