



Privo di argomenti che giustifichino lo stipendio del presidente del consiglio Francesco Colaicovo (i colleghi presidenti di circoscrizione prestano servizio civile gratuito), il Pd sparge menzogne a piene mani riguardo alla mia persona, per bocca del consigliere Ruggero Tosi. Chiedo cortesemente alla Nuova Ferrara di pubblicare la presente replica alle sue dichiarazioni, riportate nell’articolo intitolato “il Pd non accetta lezioni dal superpagato Tavolazzi” ( leggi )e pubblicato in data odierna.
Tosi dichiara «Tavolazzi è colui che protetto da un contratto blindato ha preteso circa 600 mila euro senza lavorare dal Comune di Ferrara (il contratto più alto mai esistito nel Comune di Ferrara)». Come ho più volte ribadito, il citato contratto è stato liberamente firmato dal sindaco ed approvato dalla giunta, di cui faceva parte l’avvocato Tiziano Tagliani. Esso conteneva la clausola risolutiva per interruzione anticipata dell’incarico senza giusta causa, clausola che Tagliani decise di applicare nel 2002, facendo pagare il conto ai cittadini, al solo scopo si liberarsi di un ostacolo ai suoi disegni politici. Nessuno dell’opposizione fece esposto alla Corte dei Conti per ottenere il rimborso ai cittadini dello spreco, da parte di chi lo aveva deciso. Anche i 600 mila euro citati da Tosi sono una bufala. Da quattro anni Il contratto è pubblicato in www.progettoperferrara.org e chiunque è in grado di fare due conti.
Tosi dichiara: «colui (ndr Tavolazzi) che ha rinunciato ai gettoni di presenza e ai rimborsi di viaggio solo dopo che è stato scoperto che aveva una doppia residenza (una per avere i rimborsi spese di viaggio e l’altra per avere i pass per entrare in auto in centro)». Tosi afferma il falso, invertendo in mala fede la sequenza dei fatti. Il giorno prima della buffonata messa in scena in Comune dai due piddinatori Merli e Portaluppi del Pd, e non dopo come egli afferma, avevo presentato in consiglio comunale la risoluzione per la rinuncia da parte di tutti i consiglieri ai gettoni, ai rimborsi ed al fondo spese per i gruppi consigliari. Il Pd votò contro e Ppf procedette da solo a lasciare ogni emolumento nelle casse del Comune, a favore delle famiglie meno abbienti. Inoltre, lo scorso agosto, il pubblico ministero ed il giudice per le indagini, attivati dal sindaco avvocato Tiziano Tagliani con una segnalazione alla procura, riscontravano legittimità e correttezza del mio operato in merito a residenza e rimborsi. Un decreto della magistratura ha definitivamente sbugiardato il Pd, il suo gruppo consigliare, che aveva chiesto le mie dimissioni invece di quelle di Errani, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per finanziamenti concessi al fratello, ed il sindaco Tagliani, che aveva fatto da sponda al duo Merli/Portaluppi.
Tosi infine dichiara: «Tavolazzi sostiene che il Presidente del Consiglio, e cioè colui che è garante dell’Istituzione del Consiglio Comunale, dovrebbe tornare a lavorare nell’Aeronautica (dove peraltro percepirebbe esattamente lo stesso stipendio), con il solo risultato di spostare così la medesima spesa per i contribuenti da un capitolo all’altro delle casse pubbliche». Ancora una volta appare chiaro ai cittadini perché Ferrara sia amministrata cosi male dal Pd. Tosi infatti dimostra qualche difficoltà a fare due conti. Oggi a carico dei cittadini ci sono due stipendi: quello di Colaiacovo, presidente del consiglio e quello del sostituto di Colaiacovo nel suo posto di lavoro in aeronautica. Se l’interessato ritornasse a fare il suo lavoro, non ci sarebbe bisogno del sostituto e la collettività risparmierebbe lo stipendio del presidente del consiglio (a Colaiacovo verrebbe pagato solo lo stipendio in aeronautica, oggi percepito dal sostituto).
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
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