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20 Set, 2013

Derivato, Tagliani brucia un altro milione

Inserito da: PpF In: Bilancio comunale|Politica

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imagesDal 2009 al 2013 il derivato ha bruciato più di 4 milioni di euro. Ora Tagliani chiede al Consiglio comunale, in fase di assestamento bilancio 2013, di accantonare un altro milione, a fronte di prevedibili futuri esborsi.  Solo in questa vicenda, lo spreco di denaro pubblico supererebbe i 5 milioni. Che cosa sta succedendo? Di certo l’avvocato sente odore di bruciato, dopo il fallimento dell’ultima trattativa con Dexia, da lui stesso condotta a Roma il 24 luglio scorso. Un vero scoop, ignorato dalla stampa, che non ne ha avuto e dato notizia. Forse la portavoce del sindaco e l’ufficio stampa erano in ferie, oppure la vicenda è meno importante della ‘Camminata pellegrinaggio al Santuario del Poggetto’ (conferenza stampa 2.9.13). Sta di fatto che all’occultamento delle informazioni da parte di chi ha il dovere morale della trasparenza, non riusciamo ad abituarci.

Pertanto ci sostituiamo ai preposti e diamo noi la notizia. A meritarlo è lo sforzo titanico di Tagliani, scortato a Roma dall’assessore Marattin (nei giorni scorsi latore della notizia in commissione), dalla dirigente Pellegrini che firmò il contratto Dexia, e perfino dal direttore generale Finardi. Una task force agguerrita, che per nove lunghissime ore di faticoso duello con la banca, ha cercato nel silenzio il colpo decisivo: bloccare, con un accordo, lo tsunami che potrebbe abbattersi sui cittadini, con conseguente spreco di denaro pubblico, qualora la sentenza londinese fosse sfavorevole al Comune, come rivendicato da Dexia dopo l’annullamento unilaterale (e insensato) del contratto, da parte di Tagliani. Purtroppo la trasferta romana è stata l’ennesimo fallimento che incatena il Comune a un tribunale straniero, a costi legali stellari, a rischi milionari. L’incomprensibile vicenda mette a nudo l’irresponsabilità politica, l’immobilismo e l’inadeguatezza di Pd, alleati, sindaco e giunta, a fronteggiare i problemi della comunità ferrarese. I fatti, di seguito riportati, pesano come macigni sulla coscienza degli interessati.

Nel settembre 2009 Progetto per Ferrara presentò in Consiglio una risoluzione, firmata e votata da tutti i gruppi di opposizione, che chiedeva di “aprire immediatamente un negoziato con Dexia Crediop, finalizzato alla chiusura anticipata del derivato alle migliori condizioni possibili….tesa al ridimensionamento del rischio, oggi prevedibile, di perdite future; a reperire le necessarie risorse finanziarie…dalla cessione delle quote azionarie di Hera”. Chiuderlo allora sarebbe costato attorno ai tre milioni. Il Pd bocciò la proposta, attribuendo a Ppf allarmismo e demagogia. Tagliani non fece nulla. Nel bilancio 2010 Ppf presentò analogo emendamento per vendere le azioni Hera, allo scopo di estinguere il derivato e parte del debito. Il titolo in quel periodo valeva 1,7 euro. La proposta, superato lo scoglio dell’inammissibilità sollevata ad arte per bloccare l’iniziativa Ppf con mezzucci tecnici, era corredata da calcoli attestanti i vantaggi per la collettività. Tagliani ed il Pd la bocciarono di nuovo, sostenendo che il derivato era una buona operazione a copertura dei rischi del Comune. Mentivano sapendo di mentire. Lo stesso accadde nel bilancio 2011. Per anni dunque chi doveva non fece nulla per evitare il disastro. Ecco quanto costò ai ferraresi quell’arrogante pervicacia: oltre cinque milioni bruciati dal 2009 ad oggi (flussi negativi più accantonamento); un milione di perdita patrimoniale per la svendita di azioni Hera ad un prezzo (1,5 euro) inferiore al costo di acquisto (1,68 euro) e a quotazioni 1,7 in alcuni periodi 2010-11; due milioni per mancata estinzione dei mutui dal 2009 ad oggi, quantificata da Marattin (incrociamo le dita!) a giustificazione della svendita attuale, in almeno mezzo milione annuo, includendo i mancati dividendi.

Dunque per non spendere tre milioni nel 2009, Pd e Tagliani hanno bruciato otto milioni (esclusi i costi di estinzione del derivato, i costi legali e ulteriori costi derivanti da eventuale sentenza negativa). Se a tutto ciò aggiungiamo gli sprechi di denaro pubblico nelle vicende Lageder, nella svendita delle reti del gas, nel debito fuori bilancio Cà Leona Hera/fotovoltaico Spal, nella mancata revisione dei contratti di servizio Hera, nelle tariffe monopolistiche a favore di Hera di teleriscaldamento, acqua e rifiuti, ci domandiamo come possa esserci ancora chi pensa di affidare la città a costoro (e a Hera) per altri cinque anni!

 

Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Progetto per Ferrara 

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  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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'Progetto per Ferrara' e' una iniziativa politica aperta, rivolta a tutti i ferraresi, elaborata e promossa insieme a compagni di viaggio, che in questi anni hanno condiviso con me intense battaglie in difesa della salute, dell'ambiente e per il cambiamento della politica.
Valentino Tavolazzi

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