



Antonio Valassina ( Medicina Democratica) replica a Antonio Maria Ricci (PD)
e’ difficile apprezzare la tardiva “conversione” sulla strada di Damasco del PD di Pavia a favore del Referendum, in quanto e’ impossibile non evidenziare l’enorme difficolta’ sottesa da parte tua a riconoscere sic et simpliciter che l’acqua e’ un Bene privo di rilevanza economica. Per sua natura. E non si puo’ nemmeno tacere sulle motivazioni e sul fine strumentale di questa tua adesione. Eppure mi dicono che anche il tuo corpo per il 73% e’ formato d’acqua…
In particolare e’ totalmente inaccettabile continuare a scrivere da parte tua e di altri privatizzatori che “i movimenti e i alcuni partiti si schierano, spesso in maniera ideologica, per l’acqua pubblica”.
Probabilmente sara’ il 30% residuo di terra che compone il tuo corpo a non consentirti di riflettere sulle contraddizioni esplosive delle stesse motivazioni con cui il PD di Pavia “aderisce” al Referendum del Forum dei Movimenti per l’Acqua.
Caro Antonio Maria Ricci come si fa a scrivere che ” concorrenza, regole precise e forti agenzie di authority quasi non esistono”, citando l’elegante definizione di sul “capitalismo opaco” di Guido Rossi, come si fa a ricordare che “per tradizione in Italia prevalgono oligo-monopoli, troppe regole confuse che equivalgono a nessuna regola e agenzie di authority che hanno ben pochi poteri reali di azione per svolgere al meglio il loro ruolo” per poi sostenere, di fatto, che un Autority sull’acqua in Italia sarebbe andata invece “bene” se creata “prima” della privatizzazione? Davvero credi che il selvaggio aumento delle tariffe ovunque avvenuto appena privatizzato sarebbe stato evitato? E il mancato utilizzo delle risorse negli investimenti dovuti? E che mi dici dell’inquinamento gravissimo di estesi bacini idrici che la privatizzazione non ha fatto altro che peggiorare? Che dire delle concessioni delle acque minerali “regalate” alle multinazionali?
La realta’ e’ un’altra. In Europa del nord, dove le Autority esistono e sono “forti” come tu invochi, non c’e stata nessuna possibilita’ di controllo nel senso da te auspicato e Parigi, capitale mondiale dell’acqua privata, e’ tornata nel 2010 all’acqua pubblica. Altre grandi citta’ e territori europei si stanno avviando sulla stessa strada. Un caso? Inoltre, per di piu’, tu concepisci le Agenzie di autorithy di controllo come regolatori supremi in grado di evitare che il privato si trovi “nella posizione di non tenere conto delle necessità delle comunità dove opera a favore del solo profitto del privato.” Ma scrivi anche “Profitto legittimo in un quadro di regole chiare e controlli anche sanzionativi forti.” Avresti dovuto scrivere, pero’, profitto legale, ma non legittimo in quanto il profitto sull’acqua e’ eticamente totalmente condannabile essendo l’acqua indispensabile per la vita di tutti gli esseri viventi. Ah, dimenticavo, questa per te e’ “ideologia” essendo che tu ragioni solo con la terra del tuo corpo…ora arrivata al 70%.
Ma andiamo avanti.
Tu arrivi a scrivere che “l’acqua è considerata dall’OSM un presidio sanitario ad indicare che non ci troviamo di fronte a una qualsiasi merce o a una strada ma ad un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita”, ma dimentichi che OMS e ONU non ne fanno una dichiarazione solo formale come tu sembri fare, e fai finta di non ricordare che proprio per questo legame strettissimo tra acqua e salute viene da lor considerato indispensabile che 40 litri di acqua dovrebbero essere erogati gratuitamente a tutti i cittadini. Solo per le erogazioni successive dovrebbe essere pagata con tariffe progressive, in un contesto piu’ ampio di revisione delle erogazioni di favore attualmente consentite a soggetti forti dell’agricoltura e dell’industria (che l’acqua la sprecano in quantita’ spaventose!) con l’appoggio del PD. Ma anche questi aspetti a te non interessano essendo per te, fatto ormai al 100% di terra, argomentazioni “ideologiche”.
Solo un uomo che disconosce la sua natura umana composta d’acqua puo’ arrivare alla fine a invitare il segretario del suo partito a partecipare “alla raccolta delle firme con una adesione ufficiale al referendum in favore dell’acqua pubblica” per poi suggerire che questa “adesione” garantira’ “le basi del successo della fase successiva, cioè dell’elaborazione della legge che regolamenti la gestione dell’acqua che potrebbe trovare non solo il PD a sostenerla”.
Se si tratta di questo, ti ringraziamo dell’attenzione, ma allo stesso tempo, caro Antonio, ti invitiamo a non “aderire” al nostro Referendum costruito dal basso da decine di migliaia di cittadine e cittadini, in quanto devi sapere che con la stessa partecipazione democratica condivisa dal basso abbiamo anche scritto una Legge di Iniziativa Popolare che giace in Parlamento nell’assoluta vergognosa e colpevole indifferenza del tuo e degli altri partiti.
Eh gia’ caro amico, la Legge esiste gia’ e con il Referendum non si cadrebbe in nessun “vuoto legislativo”. L’unico vuoto che esiste e’ quello di partiti come il tuo che ideologicamente, questa volta e’ il caso di dirlo, continuano pervicacemente a considerare il dio mercato come sommo regolatore di tutte le attivita’ umane. Magari con l’aiuto di celebranti come le “Autority” da te auspicate.
Caro Antonio, la tua posizione, alla fine, e’ quella di considerare ancora una volta l’acqua come un bene di rilevanza economica e la scelta di aderire al Referendum, dunque, e’ solo strumentale e come tale mi corre obbligo denunciare tutta la sua prevaricazione contro le migliaia di cittadine e cittadini ieri 1 maggio sono scesi in piazza a raccogliere le firme per il Referendum. Tra loro sono sempre piu’ numerosi i giovani e meno giovani del PD. Iscritti del PD che riconoscono nella Campagna Referendaria la piu’ grande coalizione civile mai costruita in Italia e nella quale si riconoscono perche’ loro hanno compreso perfettamente la natura etica e non “ideologica” di chi vuole difendere l’acqua, come un diritto vitale inalienabile, non contrattabile e pertanto da affidare all’unica autority di controllo che riconosciamo: noi stessi in prima persona.
Lo prevede l’art.43 della Costituzione:
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
Anche questa ideologia?
Di adesioni al Referendum strumentali caro Antonio Maria Ricci non sappiamo che farcene e anzi ti invitiamo ad evitare simili dichiarazioni per il futuro. Il PD almeno sull’acqua dimostri di essere un partito popolare dedito alla difesa dei ceti piu’ deboli, neghi il mercato dell’acqua e sostenga lealmente l’uscita dell’acqua dal mercato appoggiando strenuamente in Parlamento la Legge di iniziativa popolare del Froum dei Movimenti che allora potra’ diventare la “nostra” Legge.
Almeno su questo bene fondamentale per la vita e per la salute dimostri di non essere un partito conservatore in versione “light”, ideologicamente convinto che il mercato possa “regolare” tutto, condizionato dalle lobbies economiche, ma un partito che sia davvero dalla parte di tutte le cittadine e i cittadini, capace di ascoltarne bisogni e anche i sogni: l’Acqua come la democrazia, partecipata e condivisa.
Senza riserve e senza falsi fini. Solo allora accetteremo la vostra adesione (come partito) al Referendum.
Antonio Valassina
Medicina Democratica / Forum dei Movimenti per l’Acqua