



di Osservatorio della Cosa Pubblica
Nonostante la diffusa crisi economica, nella regione Emilia Romagna vi sono lobby affaristiche, che prosperano a dispetto dei sacrifici altrui, come se fossero i più furbi. In questo caso, ci riferiamo al sistema del Project Financing, cioè a quella dottrina di affidamento, anche trentennale, della gestione di strutture pubbliche a “privati” in realtà “amici” di partito. Per intenderci stiamo parlando di milioni di euro all’anno, moltiplicati per 30 anni. Vengono espletate “regolari” gare, che vedranno sconfitti gli eventuali partecipanti al “goloso business”, che non siano i predestinati. Pur essendo convinti che anche in altre città della regione questo collaudato sistema venga utilizzato, riportiamo l’esempio di Ferrara: Partecipanti 1 – Vincitore 1.
Mesi prima della chiusura del bando di gara, il 27 ottobre 2011, avevamo previsto che vi sarebbe stato un unico partecipante, come si chiamava e che avrebbe vinto. Fu un vaticinio favorito dalla conoscenza dell’arroganza del potere locale consapevole della propria impunità.
27 ottobre 2011, avevamo scritto:
“… che garanzie di trasparenza ed equità avranno gli eventuali concorrenti al bando per la gestione trentennale delle piscine comunali di Ferrara in prossima scadenza?
In questo modo oltre a disincentivare la partecipazione al bando, già si indica che il concessionario privilegiato degli spazi acqua comunali per i prossimi 30 anni diventerà Nuova Sportiva –ATI”.
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Il governatore della regione Vasco Errani è complice di questi atti in quanto politicamente “NON poteva NON sapere”, e comunque, non ha fatto nulla per evitare che accadessero.
A mero titolo informativo, sul business piscine a Ferrara, allo stato attuale, è possibile ipotizzare un giro di denaro che supera abbondantemente il milione di euro all’anno, senza che nessuno controlli l’utilizzo.
La società Nuova Sportiva, ha vinto la gara per la gestione e la completa conduzione tecnica dell’impianto natatorio di via Beethoven di Ferrara. È stata anche l’unica partecipante al bando.
Le nostre pubbliche denunce che annunciavano con largo anticipo di tempo il nominativo del vincitore e motivavano perché nessun altro concorrente avrebbe partecipato alla gara, sembrerebbero non aver sortito effetto alcuno.
L’amministrazione di Ferrara, guardando oculatamente al futuro e prevedendo la possibilità di alternanze politiche nel governo della città, ha impegnato le future generazioni a questo e ad altri contratti, per i prossimi 30 anni.
Considerate le difficoltà economiche e sociali della nostra nazione, in Emilia Romagna, dove questi onerosi, trasparenti e legittimi appalti sono stati realizzati, conviene cominciare a pensare come recedere dagli impegni assunti da questi amministratori pro-tempore.
Cordialmente.
Mariangela Fittizio