Pubblicata da La Nuova Ferrara e da Estense.com
di Angelo Storari
Da una municipalizzata (AMGA) in house, a possibili legami con Cosentino, il passo è breve, passando per Hera. La recente decisione del PD e del Sindaco Tagliani, di cedere il restante 60% che era detenuto dal Comune, delle azioni Agea Reti (reti gas), in cambio di azioni di hera Spa, ci danneggerà due volte. il primo danno è la perdita di un bene collettivo e materiale, le reti del gas, costruite in anni e anni di lavoro, di bollette e tasse pagate dai nostri nonni e genitori.
Il secondo danno, si profila assai grave economicamente, alla luce di quanto il governo sta facendo passare con il voto di fiducia in parlamento.
Non poteva essere scelto un momento peggiore infatti per cedere alla multiutility bolognese le nostre reti.
Le quote azionarie pubbliche detenute dai comuni emiliani tra cui Ferrara infatti, che oggi ammontano al 59%, con questa normativa che passerà in queste ore, dovranno scendere sotto il 30% entro il 2015, con un primo step, anch’esso forzoso, entro il 2013, data alla quale l’azionariato pubblico dovrà già attestarsi al 40%. La ripercussione di questa vendita forzata sul valore delle azioni sul mercato non è prevedibile. C’è poi da considerare la perdita di dividendi, che Sara Scheggia di Repubblica in un suo pezzo di oggi quantifica in quindici milioni di euro l’anno per i soci pubblici.
Se si fosse ascoltata la proposta della lista civica PPF, oggi saremmo nella condizione di possedere le reti e ci troveremmo in mano azioni vendibili, vendibilissime, sul mercato.
Il PD ha addotto motivazioni non plausibili per correre ad effettuare quest’operazione in fretta e furia, senza ascoltare le obiezioni poste da PPF e da altri esponenti politici cittadini, che rendono l’operazione doppiamente sospetta, alla luce del fatto che questi provvedimenti legislativi erano in itinere da tempo. Un’operazione che poteva essere evitata se si fosse meditato più a lungo su decisioni così pesanti.
Angelo Storari Progetto per Ferrara
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