



Grilli Estensi
Lettera pubblicata da Estense.com
Era annunciato ed è successo. Strategicamente rivelato nel cuore dell’estate, palesemente messo in atto dopo l’insediamento della nuova amministrazione, naturalmente predisposto in barba alle promesse-impegni di pochi mesi fa dell’ex sindaco Gaetano Sateriale. Ma più di tutto, la chiusura del laboratorio di Pontelagoscuro è atto in sfregio ai cittadini ferraresi ed al movimento (di cui il comitato acqua pubblica di Ferrara è capofila) che si è creato e agisce da tempo in difesa dell’acqua bene comune e osteggia la privatizzazione del servizio idrico.
In questi giorni si è abbattuta una vera e propria pioggia di contestazioni contro la chiusura del laboratorio di Pontelagoscuro, pur tuttavia nulla si potrà fare in quanto -spiega il neo-sindaco Tiziano Tagliani- “si è verificato che la scelta non viola il contratto di servizio tra ATO 6 e Hera“. Ecco dunque un esempio inconfondibile delle “virtù” della gestione privatistica applicata ai servizi pubblici essenziali: è sufficiente dotarsi di contratti “a norma di legge” agevoli tanto quanto basta per rischiare sulla qualità dei servizi (che in realtà sono diritti!) ed imporre politiche del lavoro dequalificanti.
Beni come acqua, salute e istruzione appartenenti alla sfera del patrimonio comune inalienabile, gestiti attraverso quelle che vengono comunemente chiamate “scelte imprenditoriali”. Ma la vera imprenditoria (specie in via di estinzione) investe, rischia e lavora col proprio denaro, mentre Hera S.p.a. lavora col nostro, quello dei cittadini che questa ed altre scelte le subiscono come un danno sociale ed economico per l’intera comunità. La vicenda del laboratorio dei ferraresi, un pezzo della loro “fabbrica dell’acqua”, insegna che quando il privato travestito da pubblico ha numeri e denaro a sufficienza, non si preoccupa affatto di chi ancora si illude di poterlo controllare.
Oltre alla indignazione per il trattamento che i lavoratori del laboratorio e le loro capacità professionali ricevono dalle politiche industriali della multiutility, la preoccupazione cresce in ragione della distanza a cui sono posti i controlli sulla salubrità del bene primario per eccellenza, sapendo inoltre che la nostra fonte di acqua è il fiume Po. A chi si limita ad allargare le braccia, ricordiamo che quando si parla di classi di qualità delle acque stabilite in base ad indici ecologici (introdotti nel DL 152/99) l’acqua del Po appartiene alla classe V: l’ultima, la più compromessa dagli inquinanti e quindi la più complessa da portare allo stato di potabilità. Non va sottovalutato nemmeno il fattore “campionamento-tempistica”: da settembre le analisi della nostra acqua verranno eseguite a Sasso Marconi ( o addirittura a Forlì?). Ma l’acqua è matrice deteriorabile, il campionamento è una fase delicatissima, altrettanto la conservazione e stabilizzazione del campione; dunque il fattore tempo diventa determinante per la garanzia del risultato. (La tabella delle raccomandazioni visionabile nel sito dell’IRSA-CNR http://www.irsa.cnr.it/Metodi/capitoli/1030.pdf, i tempi massimi di conservazione per la valutazione di ciascun parametro sono mediamente di 24 ore , ma ve ne sono diversi per i quali si parla di “analisi immediata”).
La “fabbrica dell’acqua” di Ponte, con annesso il laboratorio analisi, è/era un concentrato di professionalità frutto di un lungo investimento della comunità locale; meta di decine di scolaresche che al ritorno dalla visita portavano a casa il messaggio “beviamo acqua di rubinetto”: pratica di alto valore ecologista e insieme battaglia contro il vergognoso quanto sottaciuto business delle acque in bottiglia.
Deprofessionalizzazione o ricollocazione per i lavoratori e diminuzione delle garanzie sulla qualità della nostra acqua potabile: 2 piccioni con una fava!
Come cittadini, attendiamo spiegazioni da Hera in merito a tutti i dubbi e le preoccupazioni sollevate in questi giorni, altresì chiediamo una presa di posizione netta e chiara da parte dell’amministrazione. La piena consapevolezza è un diritto di tutti a cui non possiamo rinunciare.
Grilli Estensi