



di Paolo Giardini
Per edificante kultura dei cittadini, il sindaco, homo loquens esemplare, ha emesso un Proclama titolato La Scuola di Baura e lo striscione anonimo. Facendolo pubblicare su Cronaca Comune, quotidiano on line del Comune di Ferrara, concede liberalmente al mondo di attingere al suo Verbo linkando http://www.cronacacomune.it/index.phtml?id=11079. La prima riga del Proclama recita: «Le proteste sono necessarie quando c’è n’e motivo e lo striscione di Baura con scritto “All’asta le poltrone” non è comprensibile.» L’innovativa scrittura di particelle pronominali accoppiate “ce” e “ne”, e dell’indicativo presente del verbo essere, fanno presagire che il seguito della lettura sarà esaltante. E così è: «L’anonimo cittadino non è certamente informato sulle decisioni prese e dovrebbe anche spiegare di quale poltrone parla: dei Dirigenti Scolastici, dei Rappresentanti dei Genitori, degli Insegnanti, degli Amministratori locali che si stanno impegnando trovare soluzioni per i bambini e i ragazzi della scuola … o dei rappresentanti del Governo che continuano a tagliare fondi per la scuola?».
Ha ragione, Santa Portavoce! Chi aveva mai pensato all’inutile incomprensibilità di uno striscione con meno di cinquanta parole? E’ un altro uovo di Colombo. Che permette pure agli stolti di intuire il bisogno di una nuova Società Pubblica preposta alla corretta formulazione di scritte di protesta. Tanto più che il primo cittadino sa che, in nome di una trasparenza futuribile, la quasi totalità dei sudditi non può saper nulla di quello che lui “pirsonalmente di pirsona” decide. Infatti, nel seguito del Proclama didattico, si esprime inequivocabilmente con: “ho personalmente verificato”; “…la mia proposta…”; “mi sono impegnato…”.
Va da sé che una struttura votata alla comprensibilità delle scritte è prova di acume politico, oltre che fermento di pace sociale. Potrebbe chiamarsi, ad esempio, “Ferrara Chiara” (assonanza con “Ferrara – Hera”, felice evocazione dell’eccellente nostra qualità di acqua, aria e servizi).
Il lavoro, poi, non mancherebbe, potendolo estendere per evitare malintesi a tutto ciò che è scritto o non scritto sul territorio. I facinorosi di PpF, per esempio, ultimamente hanno tratto da riprese video di un comizio le parti che a loro interessava evidenziare. E’ ovvio che i disgraziati disposti a sciropparsi dei video di politici locali, potendo scegliere fra la mattonata integrale e la versione ridotta, si limitino pigramente alla variante minima. Questo non va bene, se n’è lamentato anche il Consigliere PD Merli. Perché un brano di Guerra e Pace non chiarisce la grandiosità dell’opera di Tolstoj, bisogna leggere tutte le 1.400 pagine. Altrimenti è meglio lasciar perdere. E così vale anche per la grandiosità della presente Amministrazione, che nessuno striscione anonimo o ripresa video potrà mai contestare validamente senza l’aiuto della stessa. Piuttosto, è meglio astenersi. Speriamo che una provvida “Ferrara Chiara srl” arrivi presto a collaborare alla Felix Ferrara.
Paolo Giardini