



Splendida, l’interpellanza presentata ieri in Consiglio Comunale! Un capolavoro d’accuratezza e chiarezza espositiva. Riguarda una ricca e documentata storia sull’edificazione di un quartiere, completo d’asilo infantile ultramoderno, direttamente sopra le discariche di rifiuti dell’ex Fornace. L’autrice è la verde Diolaiti che, certamente con dolore, si è impegnata nel suo mirabile canto del cigno di consigliera comunale. Sì, canto del cigno, perché se l’esposizione di una lunga serie d’indiscutibili prove dimostra che l’ultima Amministrazione Soffritti e le due Sateriale sarebbero da trasferire in galera (avendo chiuso i manicomi), svela pure la sistematica e dannosa inutilità di stolti Consigli Comunali che stanno a guardare senza capir niente. A questo punto non sembra inutile ricordare che pure la Diolaiti fa parte, capo gruppo dei verdi, del Consiglio Comunale, insediata nella maggioranza che ha sempre approvato tutto quanto deciso dall’amministrazione.
Non sfuggirà ai meno disattenti che denunciare agli sgoccioli della legislatura proprio quello che un verde poteva – e doveva! – denunciare fin dal primo giorno, equivale ad un’autodenuncia per omissione d’atti d’ufficio. Se il partito dei Verdi fosse sostenuto anche solo da una parvenza di rigore, dovrebbe vendere schiava la Diolaiti. Per redimerla, almeno, dato che il denaro ricavato dalla vendita non basterà certamente a compensare il tracollo elettorale.
Un giusto tracollo, in ogni caso, per un partito dedito solo alle poltrone. Finora si è prodotto in capziosi sostegni a turbogas e inceneritori, favorendo il dirottamento di risorse destinate alle energie solari. Guarda caso, è ciò che desiderano le lobbies. Ne sentiranno la mancanza, oltre alle lobbies, i farisei e i collezionisti di ossimori.
Paolo Giardini
Progetto per Ferrara