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04 Gen, 2013

Esposto PpF/Lega alla Corte dei Conti sul caso Lageder

Inserito da: PpF In: Bilancio comunale|Consiglio comunale

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Alla Procura Regionale

Corte dei Conti

P.zza 8 agosto, 26

40126 Bologna 

 

  Ferrara 31.12.2012

ESPOSTO 

riguardante il riconoscimento del debito fuori bilancio per le somme dovute alla famiglia Lageder, ai sensi dell’art. 194 del DLgs 267/2000, e le eventuali responsabilità di amministratori e dirigenti, attuali e/o precedenti, in merito alle scelte compiute dal Comune ed ai conseguenti atti amministrativi.

  

 CRONISTORIA VICENDA LAGEDER

9.1.79

Il consiglio comunale di Ferrara, con provvedimento n. 1347 del 9.1.79,  approva la variante al PEEP San Giorgio, mediante inclusione dell’area Lageder. (All. 1)

 

22.7.81

La giunta comunale, con provvedimento n. 14982 del 22.7.81, approva l’indennità provvisoria di esproprio. (All. 1)

 

24.3.82

Il Comune di Ferrara e la famiglia Lageder firmano, innanzi al segretario comunale, il contratto di cessione al Comune di un terreno di mq 33012, con valorizzazione effettuata ai sensi della L.385/80 più il 50%. Il corrispettivo così determinato è pari a 201 milioni di lire tutto compreso (anche le opere di urbanizzazione). Trattasi di corrispettivo provvisorio in attesa di conguaglio, secondo le modalità stabilite dalla L.385/80. L’eventuale differenza sarà pagata con gli interessi. Dunque la famiglia Lageder accetta con riserva la rideterminazione sulla base della L.385/80 (come da legge sostitutiva delle leggi L.865/71 e L.10/77, da emanarsi entro il 31.5.82). La maggiorazione del 50% si applica anche sul conguaglio, perché trattasi di cessione volontaria e non di esproprio. (All. 1)

 

22.3.91

Ricorso della famiglia Lageder in Corte d’Appello Bologna, per ottenere il pagamento del conguaglio, più danni, più interessi dal 27.7.83, a causa del “comportamento omissivo del Comune” (All. 2).

 

1.9.92

Il Comune di Ferrara approva il piano particolareggiato dell’area Lageder residua (fuori dal PEEP), nel tentativo, forse, di sanare il contenzioso in essere.

 

16.7.97

Il Tribunale di Bologna dichiara la propria incompetenza sul contenzioso Lageder, perché trattasi di “accordo negoziale” , fattispecie non rientrante tra quelle previste dalla legge 865/71.

 

27.1.98

Dopo 15 anni di attesa del pagamento, la famiglia Lageder ricorre al Tribunale di Ferrara, chiedendo il conguaglio ai sensi della legge 2359 del 1865 (conguaglio pari a 1374 milioni di lire) ed in via subordinata il conguaglio calcolato secondo la L.359/92 (657 milioni di lire). I Lageder chiedono inoltre la restituzione dell’eccessiva detrazione delle opere di urbanizzazione (153 milioni di lire), il 50% di maggiorazione del valore dell’area, il risarcimento dei danni per inadempienza colposa e gli interessi dal 27.7.83. I Lageder accusano il Comune di “comportamento dilatorio, illegittimo, persecutorio”.

 

27.2.02

Il Tribunale di Ferrara con sentenza esecutiva condanna il Comune a pagare 339 mila euro più interessi dal 1.4.82, applicando la legge del 1993, e non la somma di 709,6 mila euro secondo la legge del 1865. Il Tribunale non applica la maggiorazione del 50%. Dunque, alla luce dei successivi avvenimenti, la sentenza del Tribunale è da ritenersi BENEVOLA nei confronti del Comune di Ferrara, come vedremo più avanti. (All. 3)

 

27.9.02

Il dirigente del servizio affari legali del Comune di Ferrara, Edoardo Nannetti, chiede parere legale all’avvocato Dina Occhiali riguardo all’opportunità di ricorrere avverso la sentenza. (All. 4)

 

4.10.02

L’avvocato Dina Occhiali conferma la responsabilità del Comune di aver conteggiato erroneamente i volumi dell’area residua Lageder nel PEEP di San Giorgio, impedendo così ai proprietari, per dieci anni, di edificare. Inoltre propone appello, nel tentativo di dimezzare il conguaglio stabilito dal Tribunale di Ferrara. (All. 5).

 

22.10.02

La Giunta comunale, su proposta dell’assessore agli affari generali, nonché vice sindaco avvocato Tiziano Tagliani (attuale sindaco), presente alla riunione, delibera di impugnare la sentenza davanti alla Corte di Appello di Bologna. Si tratta della scelta che arrecherà un grave danno economico ai cittadini ferraresi, a causa della successiva sentenza assai peggiorativa rispetto a quella impugnata. (All. 6)

 

12.11.02

Il Comune (nella persona di Tiziano Tagliani, avvocato, vice sindaco assessore agli affari generali) presenta appello chiedendo una nuova CTU, la diminuzione del conguaglio, perché l’area residua era sempre stata edificabile anche dopo la realizzazione del PEEP. Anche Lageder appella incidentalmente, chiedendo un conguaglio secondo la legge 1865, con maggiorazione del 50% pattuita nel 1982, più il risarcimento dei danni.

 

 

20.5.03

Il dirigente comunale avvocato Edoardo Nannetti, tenta una transazione con la controparte, per scongiurare il pignoramento, e conferma la necessità di una delibera del consiglio comunale per assumere un debito fuori bilancio, a seguito della sentenza del tribunale di Ferrara. (All. 7)

 

16.10.03

Atto di pignoramento dei crediti del Comune da parte dei Lageder, perché il Comune non paga. Il pignoramento riguarda crediti da Sifer e un immobile in via Gioco del Pallone. (All. 8)

 

16.1.04

L’avv. Nannetti del Comune scrive che l’amministrazione deve pagare prima dell’udienza fissata. (All. 9)

 

30.3.04

La Giunta comunale decide di pagare quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale due anni prima, pari a 796,3 mila euro, in parte finanziato da mutuo (339 mila). L’avvocato Tiziano Tagliani è presente in giunta, la dirigente Piera Pellegrini firma la regolarità contabile. (All. 10)

 

15.4.04

Il Comune paga 796,3 mila euro(All. 10)

 

29.3.11

La Corte d’Appello di Bologna respinge le doglianze del Comune. Il piano particolareggiato approvato successivamente, non inficia il diritto di Lageder al conguaglio richiesto. Nega la terza CTU. Accoglie la decorrenza interessi dal 27.7.83, data di domanda dei Lageder.

Appello incidentale Lageder.

Il Tribunale stabilisce che non si tratta di esproprio, ma di accordo volontario. Quindi corrispettivo e non indennizzo. Vigeva la legge 385/80, che in attesa di approvazione di norme sostitutive di quelle incostituzionali, stabiliva il pagamento di acconti, più successivo conguaglio con interessi. Ma anche la 385 fu dichiarata illegittima nel 1983, subentrando così la legge 2359/1865, sostituita nel 1992 dalla legge 359. All’epoca tuttavia valeva la legge del 1865. Dunque il Tribunale di Bologna riconosce a Lageder il valore venale del terreno, più il 50% come da accordo privato. Condanna il Comune a pagare 709,6 mila euro, più il 50% (354,8 mila), oltre agli interessi. Non riconosce i danni. Metà spese compensate, metà a carico del Comune. 

Totale per il Comune: 1,064 milioni di euro, più interessi dal 1983, più 10600 euro di spese legali a Lageder, più spese forfettarie, più Iva, più cpa per legge. Totale 1,73 milioni di euro. Sentenza esecutiva. La Corte d’Appello di Bologna sostiene l’infondatezza della precedente sentenza del Tribunale di Ferrara (dai sottoscritti consiglieri definita BENEVOLA). Nella sentenza di Bologna si legge: “Il tribunale di Ferrara…rendeva oggetto della condanna il secondo importo senza offrire peraltro alcuna motivazione in ordine alla scelta compiuta. Neppure spiegava perché gli interessi venivano fatti decorrere dal 1.4.84”. (All. 11)

 

 

 

30.5.11

L’avvocato dei Lageder, professor Paolo Biavati, notifica al Comune gli importi da pagare a seguito della sentenza 454/11 della Corte d’Appello di Bologna, per un totale di 1,74 milioni di euro.(All. 12)

 

8.11.11

La giunta comunale ed il sindaco avvocato Tiziano Tagliani, già assessore agli affari legali e vicesindaco nella precedente amministrazione, condannata dalla Corte d’Appello di Bologna, decidono il ricorso alla Corte di Cassazione. (All. 13)

22.12.11

Il Comune di Ferrara presenta ricorso alla suprema Corte di Cassazione. (All. 14)

 

21.3.12

Istanza del Comune di Ferrara per la sospensione dell’esecutività della sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il prof. Biavati, nella sua memoria, fa rilevare alla Corte che il Comune avrebbe dovuto accantonare nei 21 anni di durata della causa, le somme necessarie per far fronte all’eventuale esito negativo della stessa. (All. 15)

 

21.5.12

La Corte respinge l’istanza di sospensione del Comune. (All. 16)

 

29.5 12

Il prof. avv. Biavati intima al Comune, nella persona del sindaco, di pagare 1,79 milioni di euro. (All. 17)

 

5.6.12

Notificato al Comune nuovo atto di precetto per 1,79 milioni di euro.

 

18.6.12

Atto di pignoramento presso la Cassa di Risparmio delle somme dovute ai Lageder. (All. 18)

 

2.7.12

Il dirigente comunale avvocato Edoardo Nannetti, invoca il terremoto in Emilia Romagna per dilazionare il pagamento. (All. 19)

 

20.8.12

Nuova istanza di sospensione del Comune.

 

24.9.12

Delibera del consiglio comunale per il riconoscimento ed il finanziamento del debito fuori bilancioa seguito della sentenza della Corte d’Appello di Bologna e delle azioni di recupero del credito da parte della famiglia Lageder. La delibera è votata dalla sola maggioranza (Pd, Idv, Laici Riformisti). Prc/Pdci vota contro, mentre Pdl, Lega, Fli, Lf, Iaf, Ppf escono dall’aula consigliare in segno di protesta.

CONCLUSIONE

 

I sottoscritti consiglieri comunali Valentino Tavolazzi, capogruppo della lista civica Progetto per Ferrara, Giovanni Cavicchi, capogruppo di Lega Nord, chiedono a codesta illustre Corte dei Conti di verificare se nell’iter amministrativo nella vicenda Lageder siano riscontrabili responsabilità, riconducibili ad amministratori pubblici o a dirigenti comunali, che abbiano contribuito a determinare il danno erariale e per la cittadinanza, conseguente alla sentenza della Corte d’Appello di Bologna, assai più pesante rispetto a quella del Tribunale di Ferrara.

 

In particolare si chiede di avviare una indagine amministrativa sui seguenti fatti.

 

  1. Il sindaco Tiziano Tagliani in data 12.11.02, nel suo precedente ruolo di assessore agli affari generali e legali, oltre che di vice sindaco, decide di appellare una sentenza favorevole al Comune, condannato a pagare un corrispettivo inferiore rispetto a quello calcolabile con le norma più svantaggiosa e beneficiato della mancata applicazione della maggiorazione, del risarcimento dei danni e pure delle spese legali. Ai sottoscritti consiglieri sembra che tale decisione possa segnalare un contesto amministrativo afflitto quanto meno da negligenza, imperizia, imprudenza, soprattutto se si tiene conto della specifica competenza professionale del sindaco. Spetta a codesta illustre Corte stabilire se vi sia stata omissione di verifiche, controlli o valutazioni prospettiche, atti a prevenire il rischio di una azione legale, il cui probabile esito negativo avrebbe causato spreco di denaro pubblico e sacrifici imposti ai cittadini.   

 

  1. Il sindaco Tiziano Tagliani in data 29.11.11 fa approvare al consiglio comunale una variazione di bilancio per finanziare il pagamento a Hera di un presunto vecchio debito del 2000 (al riguardo è stato depositato specifico esposto presso codesta illustre Corte), nei confronti dell’azienda speciale Agea (negli anni successivi ceduta per incorporazione a Hera), ad essa riconosciuto per oneri connessi alla chiusura della discarica Ca’ Leona. Il citato vecchio debito ed il relativo pagamento costituiscono la motivazione della variazione di bilancio 2011. La somma che il sindaco decide di pagare a Hera ammonta a circa 755 mila euro, importo che risulta concordato con l’azienda. Va ricordato che la somma già pagata tra il 2004 e il 2010, con la medesima motivazione, ammonta ad ulteriori 726 mila euro. Dunque il totale riconosciuto ad Hera ammonta a circa 1.481.000 euro. La decisione di pagare il presunto vecchio debito di Hera, utilizzando l’avanzo 2010, si innesta in una massiccia manovra di sacrifici imposti ai cittadini dalle decisioni del governo Monti (per Ferrara un aumento di tasse nel 2012 pari a circa 30 milioni di euro) e dall’aumento dell’addizionale Irpef 2012, per ulteriori 3,9 milioni di euro.

Ebbene, i sottoscritti consiglieri comunali sottopongono all’attenzione di codesta illustre Corte il fatto che il sindaco Tiziano Tagliani era a conoscenza della sentenza esecutiva della Corte d’Appello di Bologna, che condannava il Comune a pagare 1,7 milioni di euro più spese legali, quando decideva di destinare a Hera l’avanzo 2010.

 

  1. Il Comune di Ferrara, pur avendo depositato nel 2002 un ricorso alla Corte d’Appello di Bologna, che in forza dell’appello incidentale dei Lageder poteva dare luogo, come ha dato, ad una sentenza sfavorevole per il Comune e la conseguente condanna a pagare quasi due milioni di euro più di quanto aveva stabilito il Tribunale di Ferrara, non ha mai provveduto a costituire un fondo rischi per la copertura del presunto debito fuori bilancio. Inoltre il sindaco Tagliani, dopo aver appreso della sentenza sfavorevole del 2011, ha ugualmente destinato risorse pubbliche (l’avanzo di bilancio 2010) al pagamento di un improbabile vecchio debito verso Hera, invece di riservarle alla copertura delle spese che è stato condannato a pagare ai Lageder ed ai loro legali. Ne consegue che i cittadini sono costretti a pagare le conseguenze di atti amministrativi poco prudenti, certamente non improntati a criteri di buona gestione delle risorse pubbliche, perché le amministrazioni che si sono succedute nell’ultimo decennio, non hanno accantonato risorse finanziarie per fronteggiare i rischi correlati alle scelte compiute e perché il sindaco Tiziano Tagliani ha preferito pagare Hera, invece di costituire un fondo rischi, pur sapendo di avere un debito fuori bilancio creato dalla sentenza del Tribunale di Bologna.

 

  1. Risulta esistere un contenzioso tributario tra Hera e Comune, per il recupero di imposte locali dovute all’Ente, in merito al quale ai sottoscritti consiglieri comunali è stato NEGATO L’ACCESSO AGLI ATTI! Chiediamo pertanto a codesta illustre Corte di acquisire la documentazione relativa al citato contenzioso, allo scopo di accertare da quando esso esista e perché solo oggi emerga. Vorremmo inoltre che codesta illustre Corte dei Conti accertasse se tale presunto credito del Comune nei confronti di Hera fosse conosciuto dall’amministrazione alla fine del 2011, cioè quando il sindaco Tiziano Tagliani decise di pagare Hera, invece di congelare le presunte somme dovute ad essa, in attesa della definizione del credito citato.

 

  1. Chiediamo infine a codesta illustre Corte di fornire ai sottoscritti consiglieri informazioni in merito allo stato di avanzamento dei fascicoli aperti sui seguenti esposti depositati da alcuni mesi:

 

ESPOSTO SUL DERIVATO DEXIA CREDIOP.

Si informa codesta illustre Corte che dopo il deposito dell’esposto, il Comune ha annullato il contratto Dexia in autotutela e gli atti amministrativi propedeutici. Fin dal 2009 la chiusura del derivato è stata richiesta dalla lista civica Ppf con emendamenti e risoluzioni in consiglio comunale, regolarmente bocciati dalla maggioranza, dal sindaco e dalla giunta, come ampiamente documentato nell’esposto specifico. Purtroppo, la mancata adozione di provvedimenti in merito da parte dell’amministrazione, ha generato inutili spese per l’erario e per la collettività, pari a 2,5 milioni di euro nel periodo 2009-2011.

 

ESPOSTO SUL RICONOSCIMENTO DEL DEBITO FUORI BILANCIO A FAVORE DI HERA, RELATIVO ALLA BONIFICA DELLA DISCARICA CA’ LEONA

Un debito presunto vecchio di dieci anni, mai formalmente richiesto dall’azienda, mai negoziato, né formalmente contestato, come ampiamente dimostrato nello specifico esposto.

 

ESPOSTO SULLA CESSIONE DELLE RETI GAS A HERA

I sottoscritti consiglieri reputano il valore di cessione dei beni, costituenti la rete gas, ampiamente sottodimensionato rispetto al mercato di riferimento, alla posizione dominante del cedente (Comune) e ad una stima non meramente basata sugli ammortamento di legge non ancora effettuati. Cedere una rete gas semplicemente al valore residuo non ammortizzato in bilancio, non equivale a fare gli interessi dei cittadini, né il bene comune! L’esposto depositato presso codesta illustre Corte, contiene dati ed argomenti fattuali, atti a dimostrare la fondatezza della richiesta di apertura del procedimento istruttorio.

 

 

Per concludere i sottoscritti consiglieri comunali segnalano a codesta illustre Corte, che da quando sono stati depositati gli esposti sopra richiamati, l’amministrazione ha provveduto a chiudere il derivato, a far emergere il contenzioso tributario con Hera, a rendere noto il caso Lageder (sentenza conosciuta al Comune da almeno un anno e mezzo).

 

Dunque il solo deposito degli esposti ha avuto un benefico effetto nella gestione della cosa pubblica a Ferrara. Ora ci auguriamo che le indagini di codesta illustre Corte accertino eventuali responsabilità di amministratori e dirigenti, qualora esistano.

 

 

Valentino Tavolazzi                                                                    Giovanni Cavicchi

Consigliere comunale                                                                  Consigliere comunale

Progetto per Ferrara                                                                   Lega Nord

 

 

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Leggi la relazione che l'allora City Manager Valentino Tavolazzi ha scritto al Sindaco, nel 2002.
Scaricala.
Relazione del 2002 sulla piazza "sbrisulona": leggila.


  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • Valentino Tavolazzi: Ing. Savini, come le ho scritto sei anni fa, saremmo ben lieti di pubblicare un intero suo articolo nel nostro sito, con la sua completa versione dei
  • vittorio savini: ,,,aggiungo inoltre che vi è stata un' ORDINANZA del tribunale di Ferrara (artt. 676 C.P.P.) n. 250/2016 del 2 novembre 2016 a firma del giudice Pier

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'Progetto per Ferrara' e' una iniziativa politica aperta, rivolta a tutti i ferraresi, elaborata e promossa insieme a compagni di viaggio, che in questi anni hanno condiviso con me intense battaglie in difesa della salute, dell'ambiente e per il cambiamento della politica.
Valentino Tavolazzi

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