07 Mar, 2012
Espulsi dal M5*; ” io e Progetto per Ferrara stentiamo a crederci”
Inserito da: PpF In: Politica




Post sulla bacheca fb di Valentino Tavolazzi
Ringrazio quanti ci stanno testimoniando la loro solidarietà, chi ci conosce personalmente e chi ci segue in rete. La loro stima ed il loro affetto ci confortano ad andare avanti. Penso che un sistema democratico non possa espellere un suo componente senza colpa. Non so quale sia la mia, la nostra. Non credo sia colpevole pensare ed esprimersi riguardo alla crescita della democrazia interna del Movimento, e al tempo stesso lavorare per il suo bene. Non penso di aver fatto “più danni al M5S dei partiti o dei giornali messi insieme”, nè di aver “messo in seria difficoltà l’operato sul campo di migliaia di persone in tutta Italia”.
Per valutare la fondatezza di tale giudizio, occorrerebbe dare la possibilità di esprimersi anche alle persone “danneggiate”, che insieme a Beppe costituiscono il M5S.
Non sono tra gli organizzatori dell’incontro di Rimini. Vi ho partecipato ed ho scritto con spirito costruttivo quanto pensavo al riguardo, in due post sotto riportati. Ho l’età di Beppe, non cerco poltrone, non sono candidabile alla politiche, perché il mio mandato di consigliere scade nel 2014. Ho rinunciato a gettoni e rimborsi in Comune. Da almeno 10 anni conduco battaglie esclusivamente nell’interesse della mia città, dei cittadini e, dal 2008, del M5S.
Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni è tracciato in rete. Lo conoscono le centinaia di eletti ed attivisti del Movimento in Emilia e fuori, con i quali abbiamo lavorato fianco a fianco. Può verificarlo chiunque navigando (www.progettoperferrara.org). Ne siamo orgogliosi e per questo ci sentiamo feriti.
L’espulsione dal M5S è un’ingiustizia anche per Progetto per Ferrara, per chi da anni lavora al mio fianco per organizzare banchetti, assemblee, referendum, campagne elettorali. Uno schiaffo per chi ha condotto dure battaglie tra i cittadini e nelle istituzioni, sempre appoggiate da Beppe, in un ambiente ostile e dominato dal Pd e dai suoi satelliti. La decisione di Beppe ci indebolisce ed aumenta la nostra esposizione. Fatte le debite proporzioni, è come togliere la scorta al magistrato che lotta contro la criminalità organizzata.
Il rapporto tra me e Beppe è sempre stato positivo, di reciproca stima ed affetto. Da parte mia non è cambiato. Ma la sua decisione va oltre i rapporti personali, coinvolge migliaia di persone, la concreta attuazione del principio “uno vale uno”, la stessa speranza di cambiamento del paese, cui il M5S può contribuire, ma partendo dall’esempio che dà.
Se il M5S riuscirà a realizzare al proprio interno la democrazia partecipata del “uno vale uno”, allora potrà proporla con orgoglio come modello per la società.
Valentino Tavolazzi