23 Nov, 2011
Facoltà di Medicina a rischio “federamento” forzato?
Inserito da: PpF In: Università e Ricerca




di Angelo Storari
La Facoltà di Medicina di Ferrara a rischio “federamento” forzato? Cordiale nel tono, perentoria nella sostanza, è questa la replica degli assessori regionali a sanità e università, Carlo Lusenti e Patrizio Bianchi, al no dei rettori di Parma e Ferrara, Gino Ferretti e Pasquale Nappi, al progetto di coordinare le quattro facoltà mediche dell’Emilia Romagna avanzato l’altro giorno da Lusenti. “La nuova legge sull’università dà la possibilità di dare vita a vere e proprie federazioni fra atenei. E’ evidente che le quattro università emiliano-romagnole, nella loro piena autonomia, dovranno formulare le loro scelte, anche in merito alle professioni sanitarie”.
“Da questo punto di vista, esistono le premesse per poter pensare di compiere un ulteriore salto di qualità – continuano Bianchi e Lusenti- che dia anche a ciascuna sede universitaria migliori possibilità di affrontare le difficili sfide che il futuro riserva, attraverso lo sviluppo di una rete di integrazione e collaborazione tra le singole sedi che sfrutti le relazioni già esistenti e ne costruisca di nuove.
Alla proposta della Regione sulla maggiore collaborazione tra facoltà mediche è arrivato invece il sì del rettore di Bologna Ivano Dionigi e di quello di Modena e Reggio Aldo Tomasi. A tutti viale Aldo Moro ricorda che “La Regione Emilia-Romagna promuove da tempo la cooperazione didattica tra gli atenei presenti in regione, con particolare riferimento alla formazione specialistica per i medici ed alle professioni sanitarie”. “Per quanto riguarda la ricerca, l’assessorato regionale alla Salute ormai da diversi anni bandisce finanziamenti- complessivamente per 60 milioni di euro nell’arco di 6 anni- per progetti di ricerca nelle discipline mediche che coinvolgono congiuntamente i quattro atenei che hanno sede in regione.
Evidentemente- concludono Lusenti e Bianchi- la possibilità di una cooperazione sul terreno della didattica e della ricerca esiste già”.
Domanda: le facoltà riluttanti potrebbero vedersi tagliate fuori da questi finanziamenti?
Angelo Storari, Progetto per Ferrara