23 Set, 2012
Ferrara, la città degli sprechi
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di Valentino Tavolazzi*
La vicenda Lageder pesa come un macigno sul Comune e schiaccia non solo le sue finanze (deve pagare 1,8 milioni di euro), ma la stessa credibilità amministrativa e politica della maggioranza attuale e di quelle che l’hanno preceduta. Un privato cittadino (Lageder) ha impiegato trent’anni per farsi riconoscere un diritto, mentre schiere di amministratori, succedutisi nel frattempo, sono riusciti a far lievitare a 2,6 milioni (metà per interessi) il corrispettivo di 33 mila metri quadri di terreno, acquistato nel 1982 dal Comune. Anche l’avvocato sindaco Tagliani ha dato il proprio contributo agli sprechi ferraresi, quando nel 2002, da vice sindaco ed assessore agli affari legali, decise di appellare a Bologna una sentenza del Tribunale di Ferrara, benevola nei confronti del Comune. Se avesse pagato allora (lo ha fatto due anni dopo a seguito di pignoramento dei Lageder), senza appellarsi, avrebbe fatto risparmiare ai ferraresi 1,8 milioni di euro.
Dunque dovremo pagare quella somma facendo nuovi debiti e svendendo azioni Hera. Ciò è potuto accadere, ancora una volta, a causa delle scelte miopi sia sul piano tecnico che politico, di chi governa la città, in un contesto amministrativo, superficiale, dilatorio ed irresponsabile. Il medesimo riscontrato nella vicenda Derivato Dexia, costata ai ferraresi 2,5 milioni tra il 2009 e il 2011, nella svendita a Hera delle reti del gas, o ancora nel pagamento ad Hera di 1,5 milioni di euro, per il presunto vecchio debito Ca’ Leona. Vicende tutte sottoposte alla Corte dei Conti, mediante altrettanti nostri ricorsi. Da quando la Corte si interessa dell’allegra gestione ferrarese, spuntano come funghi le decisioni spacciate per “obbligate”: il frettoloso annullamento del contratto Dexia; il tardivo riconoscimento del debito Lageder; il misterioso contenzioso tributario con Hera, a favore del Comune, sul quale Tagliani ha addirittura posto il segreto, impedendo ai consiglieri comunali di acquisire la documentazione ad essi dovuta per legge. Anche del disastro Lageder, l’avvocato Tagliani ha nascosto ai cittadini l’esistenza ed i rischi connessi, fino a quando il pignoramento dei conti correnti del Comune lo ha costretto ad uscire allo scoperto e a portare in consiglio comunale la regolarizzazione di un debito a lui noto da almeno un anno e mezzo. La sentenza della Corte di Appello di Bologna, che obbliga il Comune a pagare a Lageder 1,8 milioni, risale infatti al marzo 2011.
Tagliani non ha accantonato un euro per far fronte alla condanna del Comune, non ha informato i cittadini e, pur consapevole di dover pagare quella somma ai Lageder, alla fine del 2011 si è fatto approvare dalla maggioranza una variazione di bilancio che riconosceva a Hera 750 mila euro, secondo noi non dovuti. Con l’aggravante che tale utilizzo dell’avanzo 2010, si innestava in una massiccia manovra di sacrifici imposti ai cittadini dalle decisioni del governo Monti (per Ferrara un aumento di tasse nel 2012 pari a circa 30 milioni di euro) e dall’aumento dell’addizionale Irpef 2012, per ulteriori 3,9 milioni di euro. Ci si domanda per quale motivo a Tagliani stia più a cuore Hera dei suoi concittadini! Vorremmo inoltre sapere quando è emerso il credito verso Hera per presunti mancati pagamenti di imposte al Comune. Come ricordato i documenti ci sono stati negati e della trasparenza promessa da Tagliani in campagna elettorale, non vi è traccia. Al contrario questa amministrazione si distingue per opacità, silenzio e sotterfugio. I consiglieri, eletti dai cittadini per amministrare la città, hanno appreso del contenzioso Comune Hera dai giornali. Si parla di un milione di euro. Ma se questo credito, come pare, risale ad anni addietro, perché l’avvocato Tagliani ha pagato 1,5 milioni di euro a Hera per Ca’ Leona, se questa pare fosse debitrice verso il Comune per un milione? Perché Tagliani non ha mai risposto alle nostre domande in merito al campo fotovoltaico Spal, a chi lo abbia finanziato, a chi ne trarrà i proventi, al ruolo di Hera in tutta la vicenda Spal? Infine perché l’avvocato Tagliani rifiuta di mettere a disposizione dei consiglieri i documenti relativi alle vicende citate (derivato, Cà Leona, reti gas) successivi all’apertura dei fascicoli da parte della Corte dei Conti? Che cosa ha da nascondere il Comune, che non appartenga a tutti noi?
*Consigliere comunale Progetto per Ferrara
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