



Pubblicata da Estense.com e La Nuova Ferrara
di Roberto Zambelli
Questa mattina venendo al lavoro avevo davanti a me un bell’autobus di linea che portava la scritta Atc e più sotto la pubblicità con relativo logo “Ferrara Terra e Acqua”. Tra me e me ho pensato: vuoi vedere che ora oltre ad avere sbolognato (mai termine fu più azzeccato) la nostra “compagnia” di trasporti ora paghiamo la pubblicità all’Atc! In edicola compro, come il solito, i due quotidiani locali e leggo che la Mille Miglia farà tappa a Bologna e non più a Ferrara. Sic! Per cui mi faccio la convinzione che la frase giusta per Ferrara è: “Ferrara Terra e Acqua e Nulla più!”.
Bene, comunico, ammesso che a qualche Ferrarese interessi qualcosa di quello che penso io, che “io non ci sto”, non ci sto a continuare questa immane e continua svendita della nostra località, delle nostre caratteristiche. Se qualcuno ha deciso di starci, e purtroppo ha deciso di farne persino una bandiera, è questione di cui prima o poi dovrà rendere conto a noi tutti e alla sua coscienza. Quello che spero io è che con questo slogan “io non ci sto” ci siano davvero molti Ferraresi “viventi e pensanti” pronti a lottare e muoversi perché Ferrara riconquisti la sua dignità. Mi auguro anche che personaggi come Marattin (responsabile economia del PD e uomo di Ferrara sub urbe dell’EMRM) e Gandini (Cds – uomo delle ciclabili sui marciapiedi e dell’assessore al bello) non pensino di far parte di questo gruppo almeno fino a quando non avranno cambiato il loro approccio da Ferraresi succubi e remissivi all’altrui Kultura.
Tornando alla crisi, sia contingente sia strutturale, che investe la nostra provincia e il nostro comune, lunedì pomeriggio ci sarà un Consiglio Comunale straordinario specifico sulle misure da adottare per contrastare la crisi. La convocazione di tale Consiglio straordinario urgente è stata appositamente richiesta da Progetto per Ferrara insieme a Prc-Pdci, Pdl, Lega, Iaf e non (come si tenta di far credere) dalla maggioranza a conduzione PD, proprio per cercare di porre fine a questo continuo stillicidio di risorse locali economiche, culturali ed umane e cercare di invertire la rotta valorizzando proprio il patrimonio che ci contraddistingue e le nostre peculiarità come presupposto fondamentale per fare anche cose pratiche ed immediate in aiuto di chi ha difficoltà quotidiane da risolvere.
La mia idea è che, se non si cambia atteggiamento, ogni scelta, ancorché giusta e temporanea, sarà sempre un palliativo e non la soluzione ai problemi strutturali che ci affliggono.
“Io non ci sto!” La svendita e l’umiliazione di Ferrara non sono nel mio e nel nostro DNA.
Roberto Zambelli – membro di Progetto per Ferrara
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