



di Lanfranco Viola
Egregio Direttore del Resto del Carlino,
con piacere ho notato il rilievo che ha dato recentemente sul suo giornale, in più riprese, al problema del Turismo in città; per cui ancora una volta mi sento spinto a fare alcune precisazioni che ritengo possano essere utili per impostare correttamente il problema del turismo, nella speranza di una sua positiva futura soluzione.
Sono lieto che finalmente oggi, (come hanno recentemente dichiarato) dopo lunghi mesi di sostanziale silenzio, il Consorzio Ferrara Arte e Natura, Federalberghi Ferrara e Ospitalità Estense, “diano l’allarme” per una situazione che è quella descritta da almeno un paio d’anni, durante i quali però, (ad onor del vero) non sono stati aperti nuovi hotel, anzi ne sono stati chiusi due alla fine dello scorso anno. Perché nessuno se ne è accorto prima di oggi? Io la mia idea me la sono fatta e credo anche i lettori. La causa della drammatica situazione attuale però non è dovuta, come ha sostenuto un paio di mesi fa anche l’Assessore al Turismo del Comune Stabellini, (con il quale ho già polemizzato su queste pagine) da un eccesso di offerta, ma (secondo me) da una conclamata difficoltà di tutti i responsabili del turismo della Città e della Provincia a comprendere il cambiamento avvenuto in questo ultimo lasso di tempo ( oggi aggravato dalla crisi bancaria USA) e ad adeguarvicisi, predisponendo contromosse efficaci. Ne può bastare un fine settimana come quello del Primo Maggio a modificare in meglio la situazione.
Ferrara, aveva fino a due anni fa a disposizione l’unica manifestazione di promozione del Turismo delle Città d’Arte esistente a livello nazionale : la “Borsa delle 100 città d’Arte” che per molti anni ha ricevuto anche un contributo del Comune.
Quando è tra-passata a Ravenna due anni fa però nessuno ha detto niente: perche?
Per cui trovo curioso leggere oggi imprenditori, che dovrebbero essere aperti alla internazionalizzazione dei mercati turistici i quali, in modo incoerente con la loro mission, auspicano “un controllo” dell’Amministrazione Comunale per limitare l’apertura di imprese concorrenti in modo da poter continuare a vivere di una rendita di posizione tutta e solo estense.
Mi trovo quindi costretto a dissentire con tale specifica chiamata in causa dell’Amministrazione Comunale ed a dover prendere (solo su questo punto) le difese della stessa, nei cui confronti sono stato sempre critico avendo in ogni occasione lamentato i ritardi e le inefficienze (culturali) in ambito turistico, traendo le mie convinzioni in questa mia attività di stimolo (peraltro inascoltato) da dati e da esperienze operative quotidiane. Cercare uno o due capri espiatori, (oggi a fine mandato) , mi sembra invece veramente poco “elegante”: secondo me critiche propositive andavano fatte prima. Per lo stesso motivo, voglio spezzare una lancia anche a favore della attuale gestione del Quartiere Fieristico di Ferrara, la cui dirigenza ha avuto il merito, non piccolo, di portarne i conti aziendali in pareggio, dopo lustri di profondo rosso. Il settore delle Fiere soffre di un lento declino, che io considero irreversibile, e quindi la città dovrà imparare ad aspettarsi sempre meno da quello specifico ambito anche per ciò che riguarda clienti provenienti da Bologna (diverso è invece il discorso del Turismo Congressuale).
Voglio però terminare con una considerazione ottimistica; se la città di Ferrara, saprà superare divisioni, invidie, voglia di fare sgambetti, ecc.. ecc… potrebbe, con gli stessi investimenti promo pubblicitari dello scorso anno facilmente accrescere (ogni anno) di un 4 – 5% il numero delle presenze turistiche in città, per arrivare come minimo a mezzo milione di presenze entro la fine della prossima legislatura. Però sarebbe necessario sapere come operare, senza sognare soluzioni miracolistiche ottenute attraverso “manager importati” da fuori, capaci di risolvere i problemi turistici di questa città, come nel medioevo venivano chiamati da fuori i “Gonfalonieri” per pacificare le fazioni cittadine in costante lotta fra loro.
Saluti.
Arch Lanfranco Viola
Titolare dell’Hotel Ripagrande